Chirurgia maxillo facciale Molinette

 
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Recensioni dei pazienti

4 recensioni con 4 stelle

33 recensioni

 
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Cistectomia + estrazione chirurgica 38

Sono stata operata di cistectomia con dente del giudizio incluso l’11 aprile 2022 presso la Day Surgery dell’ospedale San Lazzaro dal dottor Emanuele Zavattero della chirurgia maxillo facciale delle Molinette e dal dottor Alessandro Dell’Acqua del Dental School del Lingotto in anestesia totale.
L’intervento è perfettamente riuscito.
Vorrei ringraziare i suddetti medici per la loro competenza, disponibilità e cortesia e anche le altre assistenti in sala operatoria, tutte molto gentili.
Grazie a tutti.

Patologia trattata
Cistectomia + estrazione chirurgica 38.
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Ottimo reparto con splendidi dottori

Sono stata presa in cura in questo reparto dopo aver subìto, come da prassi nel trattamento per le disgnazie, un trattamento ortodontico di decompensazione dentale nella fase pre-chirurgica. Per quanto riguarda la permanenza in reparto, non posso fare nessuna critica verso i chirurghi; ho trovato infatti comprensione disponibilità e gentilezza a partire dal giovane specializzando fino ad arrivare al dirigente medico più anziano. Mi hanno curata egregiamente fin dalle prime ore in cui sono tornata dalla sala operatoria. L'aspetto umano, per me fondamentale, va a braccetto con la competenza e l'esperienza. Per quanto riguarda invece l'ortodonzia per la preparazione alla chirurgia maxillo, che si può effettuare in ospedale attraverso il SSN, precisamente presso l'ambulatorio gestito da *una* dottoressa S., devo purtroppo constatare che il servizio non é assolutamente rapportabile come qualità al prezzo, più basso rispetto a quello di uno studio dentistico privato, e questo dice tutto. Pur pagando di meno, i soldi che ho speso non valevano la prestazione. In questo ambito ho scelto di affidarmi all'ospedale perché credevo che ci fosse più esperienza nella gestione ortodontica dei casi chirurgici, essendo infatti il suo ambulatorio riservato solo a chi deve essere operato. Nei fatti non é così. Dopo ore di attesa, la maggior parte delle "visite" effettuate in questo ambulatorio si svolgevano così: mi sedevo sulla poltrona, la dottoressa mi faceva aprire la bocca in circa 4 secondi per poi dire "Tutto a posto, ecco il prossimo appuntamento". Questo modus operandi non é stato un solo caso o una coincidenza, si é ripetuto quasi tutte le volte che mi sono recata lì, prendendo il permesso dal lavoro, e lo stesso trattamento hanno ricevuto altri pazienti con cui ho parlato durante in sala d'attesa. Fosse solo questo... Mi é capitato che mi si staccassero dei brackets dell'apparecchio e che la dottoressa mi ha riattaccato dopo OTTO mesi; persino dopo le mie richieste mi sentivo rispondere "La prossima volta te lo attacco" replicata poi anche al controllo successivo, o ancora più spesso "Tranquilla, non é importante". Grazie a questo, alcuni denti rimanevano chiaramente esclusi dalla trazione del filo, e quindi storti o comunque non allineati. Poi magari dopo qualche mese, quando la dottoressa mi onorava dedicandomi un tempo maggiore di quattro secondi per la vista della mia bocca, si decideva a rimettermi a posto la placchetta allungando ovviamente i tempi della cura. Io sono una profana, non sono un dentista, ma non riesco a capire che senso abbia aspettare che un dente venga storto per decidersi a trattarlo... se non quello di diluire il tempo!
Molto eloquente é il fatto che una volta mi ha controllata (forse si é superata, erano addirittura 6 secondi!) mentre portavo i comuni elastici intermascellari e, senza nemmeno farmeli togliere, ha affermato "L'occlusione va molto bene, é quasi perfetta"... Ripeto: non ho studiato ortodonzia, ma sono sincera quando dico che qualunque dentista o persona informata vi confermerà che la posizione delle due arcate cambia con gli elastici indossati. La mandibola può essere tirata apparentemente in avanti, quindi non si può valutare un risultato con gli elastici indosso. Qualunque ortodontista li toglie e osserva la chiusura naturale.
Oltre a tutte le cose sopra descritte, mi é anche capitato due volte che la dottoressa mi facesse delle foto intra-orali (fin qui tutto normale) con il suo smartphone, che non erano destinate allo studio del caso, infatti non arrivavano alla visione dei chirurghi, i quali ignari poi me le ripetevano. La mia personale idea é che servissero per confrontarsi sul da farsi con altri colleghi esterni (lei é infatti l'unica ortodontista ad avvalersi di contratto per prestazione d'opera in quella sede); mi fotografava dicendomi che andava tutto bene, per poi magari darmi nuove indicazioni sempre le volte successive. Non c'é niente di illegale in questo, però mi sentivo di segnalarvelo perché può darvi la possibilità di tratteggiare un profilo professionale più completo. Forse sono stata sfortunata io, a ricevere una cura poco attenta; forse altri pazienti si ritengono soddisfatti. Forse sono io ad essere abituata a uno standard più elevato, avendo già avuto esperienza con ortodontisti. Quella che vi ho descritto é stata la mia percezione dello stato dei fatti, basata su vissuti personali e soggettivi.

Patologia trattata
Malocclusione.
Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Consigliabile

Sono in cura presso questo dipartimento, dove sono stata sottoposta all'estrazione degli ottavi e controlli relativi ai problemi postumi all'operazione. Il personale è molto competente, i dottori spiegano e illustrano tutto l'intervento e quelle che sono le loro decisioni terapeutiche. Purtroppo i locali dell'ambulatorio dove si effettuano le viste e le estrazioni sono angusti, vecchi. Non c'è la possibilità di fare panoramiche in loco, cosa che ogni studio dentistico fa. Inoltre vicino alla sala visite non c'è un bar o una macchinetta del caffè, utile per chi è in attesa. Infine non c'è un'adeguata separazione tra lo sportello di accettazione e la sala di attesa, manca qui una certa privacy..

Patologia trattata
Estrazione ottavi;
problemi articolari.
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Loredana chiama Professor Berrone!

Se mi riesce, nonostante l'indirizzo e-mail, dopo ore sul computer, non sono riuscita a scrivere al Prof.Berrone, permettete quindi l'intrusione...

Gentilissimo Professore, la sua paziente reclama un po' di attenzione anche al 12 di agosto ha visto? certo che non vorrei disturbarla proprio oggi, proprio in questo periodo... mi scusi...

Sono contenta di essere in cura nel suo reparto e proprio da Lei che è così noto per la sua bravura! ma oggi termina la mia prima settimana di ferie qui in campagna a Cascina Misobolo e le fila non sono certo rallegranti, in quanto la scossa alla bocca e comunque il dolore mi hanno accompagnato tutta la settima. Con la duloxetina a 30 mg. per tre volte al giorno e il gabapentin un po' piu' basso rispetto alla mia media di 400 mg. per 2 volte al giorno e 300 mg. 1 volta al giorno, più la terapia psichiatrica, c'è stato un peggioramento molto significativo della scossa al labbro, alla gengiva e naturalmente al mento.
Questo peggioramento secondo me è stato dovuto al significativo calo di temperatura, dai circa 40 gradi di Torino alla campagna, spessissimo molto frescolina, ma il peggioramento c'è stato anche perchè ho "osato" diminuire il gabapentin, chiedendo comunque permesso prima ai medici della terapia del dolore.
Le assicuro che non ho passato una bella settimana, ieri sera alle 20.30 ero già un cadavere e così le sere prima.
Oggi ho dovuto riaumentare per forza il gabapentin e in questo equilibrio sempre precario dovrò restare.
Il mento solo allo sfioramento è una scossa, e già so che come gli anni passati se continuo così, questo inverno non potrò uscire indossando la sciarpa come tutti i cristiani, perchè solo allo sfioramento della stoffa sul mento salto come un'anguilla, dovrò accontentarmi di semplici lupetto anche a temperature sotto zero.
Io mi chiedo, in questa situazione in cui mi trovo con quindi un quantitativo di gabapentin molto elevato e anche di duloxetina con in più seroquel, alprazolam, valdorm, massaggi alla gengiva almeno 2 o 3 volte al giorno e placchetta, mi chiedo è vita questa per me? E' dal 2010 che vado avanti così, secondo lei sono migliorata, ma secondo me sono soltanto tamponata fino allo sfinimento, perchè lei saprà meglio di me che non posso abbassare il gabapentin neanche di una virgola e lo stesso per lo xeristar, farmaci datami dal dottor Sicuro, farmaci palliativi che quindi tamponano e non curano.
E' giusto che io debba vivere in modo così precario, senza una soluzione definitiva? tutt'oggi dove la microchirugia agisce benissimo su questi temi, soprattutto per una persona come me di 39 anni che ha in previsione, se non si opera, di assumere quantitativi enormi di medicine non curative e che oltretutto hanno enormi effetti collaterali.
Le chiedo gentilmente, non sarebbe meglio un intervento risolutivo? che dover invece assumere tante pastiglie che non curano ne stabilizzano questo disturbo a un livello accettabile? si perchè, anche assumendo le terapie a livello alto, il risultato sul mio star bene è molto, molto precario.
E' per questo motivo che le chiedo: non sarebbe nettamente meglio un intervento chirurgico risolutivo dove io poi non senta più quella maledetta scossa che mi destabilizza così tanto, mi rende insicura, mi limita in tutti gli ambiti della mia vita? Io so cosa voglia dire sottoporsi ad un intervento e mi creda, ne farei volentieri a meno e se già allora nel 1994 avessi evitato di farmi operare dal Professor Modica e dal Dottor Benech, sono quasi certa che avrei fatto cento mila volte meglio, ma invece è andata così purtroppo...
Spero che Lei abbia il tempo di rispondermi e di darmi speranza, a me questo problema al nervo porta gravi disagi, quando sto tanto male penso addirittura al peggio.. perchè vorrei sperare in una vita senza scossa elettrica in bocca e magari tanti Natali sotto luci colorate, fiocchi di neve e magari un bel cappotto e un bellissima sciarpa calda e colorata... le sarò grata per tutta la vita se potrà fare qualcosa per realizzare il mio sogno: vivere semplicemente! Mi scusi, mi scappa da vivere ma in queste condizioni non ci riesco e imbottirmi di pastiglie, è provato e riprovato che non serve, ho bisogno di un aiuto concreto.

Aspetto speranzosa una sua risposta al seguente indirizzo e-mail:loredana.bonanzinga@libero.it
Comunque, spero invece che Lei stia bene, che la gamba non le faccia più male e che ci potremmo incontrare al più presto possibile per vedere un futuro che adesso non riusciamo a vedere.
Grazie per la Sua attenzione.

Buona Estate e Buon riposo.

Loredana Bonanzinga
Corso Vigevano,58
Comunità Domenico De Salvia
cell:3345789318
San Giorgio Canavese, 12 Agosto 2012

Patologia trattata
Patologia al nervo mandibolare.
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