Ginecologia Ospedale Maggiore Bologna

 
3.7 (46)

Recensioni dei pazienti

7 recensioni con 3 stelle

46 recensioni

 
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(7)
 
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1 stella
 
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Voto medio 
 
3.7
 
3.8  (46)
 
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4.2  (46)
 
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7 risultati - visualizzati 1 - 7  
 
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Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Parere di paziente

Riguardo al servizio generale maternità, ci siamo quasi, ma riguardo alle medicazioni di un taglio cesareo non ci siamo proprio, visto che hanno mandato a casa mia moglie con ancora la ferita aperta e con una infezione in atto. Sarebbe da farlo presente all'Usl.

Patologia trattata
Parto cesareo d'urgenza.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Visite ambulatoriali

Ambulatorio ginecologico gestito a mio modesto parere molto male. Chiedendo l'informazione in merito all'accettazione l'infermiera, tutte e tre le volte, ha ripetuto che di manine ha solo due. Gran maleducata.
Mettere poi almeno i numeri potrebbe essere utile onde poter gestire la folla di gente. Come al solito il paziente non ha voce in capitolo!

Patologia trattata
Visita ginecologica.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Pessime esperienze

Piccola premessa importante: mesi fa mi sono recata al PS dopo una fitta, ero in gravidanza nel terzo mese e, dopo le prime domande, la dott.ssa Rubino Anna mi rimprovera di essermi recata lì quando si va solo in gravidanza avanzata e sicura e che ai primi mesi non dovevo recarmi al PS ginecologico, ma al PS generico (il mio ginecologo invece mi aveva sempre detto di andare lì per ogni dubbio o problema). Comunque mi visita e con freddezza mi dice che la gravidanza è terminata. Io imploravo di far entrare mio marito che era fuori ignaro di tutto, non mi ha dato un minimo di spiegazione e non ha avuto un minimo di tatto, mi ha detto "senta il suo ginecologo, ma nel mondo non è la prima o l'ultima". Sono d'accordo, ma penso ci voglia un minimo di tatto a rispettare il dolore in quel momento di una notizia tale. Ed evitare di farsi il sorriso in un momento abbastanza brutto per una paziente.
Passano i mesi e resto nuovamente incinta. Al 4° mese, dopo alcune perdite il mio ginecologo mi dice che avevo un distacco e mi dà la cura; dopo 15 giorni tornano le perdite e mi precipito in ospedale (come mi era stato consigliato): ero nella saletta riservata ai tracciati di fronte la sala delle visite, mi ritrovo la dott.ssa Rubino che in un'ora non ha visitato nessuno (vedevo tutto) e l'infermiera dopo un'ora esce con ciotoline e resto (sicuramente cenavano tranquillamente), si sentivano benissimo le chiacchiere in totale tranquillità. Arriva il mio turno, mi fa le classiche domande e mi sistemo per la visita, la dott.ssa continuava le chiacchiere private con l'infermiera, mi visita e dice che non è nulla e non ho alcun distacco, di star tranquilla e che ero troppo ansiosa, le perdite possono essere normali. Tra un sorriso e una chiacchiera, e con il cellulare sempre vicino che vedeva ogni minuto, mi manda a casa e nonostante la preoccupazione delle perdite, ero contenta che il distacco non ci fosse più. Metto a conoscenza il mio ginecologo che mi visita il giorno dopo, ebbene: mi trova il distacco anche più grande e mi cambia la cura.

Patologia trattata
Aborto e distacco.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

"Accoglienza" al PS e diagnosi di aborto

Nonostante il dolore e la sofferenza ancora più che vivi, voglio denunciare quello che a mio avviso è inconcepibile avvenga in un pronto soccorso di maternità che, per definizione, dovrebbe essere luogo di ACCOGLIENZA e SOSTEGNO per le donne che hanno ahimè necessità di dovercisi recare.
Non mi dò ancora pace per quello che mi è successo, perché a mio avviso poteva essere evitato, o perlomeno gestito in modo più UMANO.
Ero all'inizio del quinto mese di gravidanza, quando giovedì 19 novembre ho avuto una forte emorragia a seguito della quale vado terrorizzata al pronto soccorso della Maternità del Maggiore di Bologna dove, dopo avermi preso tutte le generalità, mi diagnosticano placenta previa centrale e mi mettono gravidanza a rischio, raccomandandomi assoluto riposo da tutto. E così faccio, anche sotto suggerimento della mia ginecologa.
Onestamente col senno di poi (non essendo un medico) sarebbe forse stato più prudente trattenermi in osservazione per ulteriore garanzia che non ci fossero spiacevoli degenerazioni (come in effetti ci sono purtroppo state). Ma supponiamo pure sia questa la prassi...
Circa una settimana dopo (esattamente la notte fra martedì 24 e mercoledì 25 novembre), vengo colta da dolori lancinanti somiglianti a contrazioni, per cui chiamo l'ambulanza per farmi portare nuovamente al PS della Maternità del Maggiore, dove vengo "accolta" dalle classiche "persone" che stanno lì a riscaldare la sedia per nulla curanti degli ESSERI UMANI che purtroppo hanno necessità di andare al PS: arrivo in ambulanza sul lettino con dolori atroci dovuti alle contrazioni che non mi facevano stare in piedi. Vengo fatta scendere dal lettino e fatta sedere ad aspettare. Dopo qualche minuto mi fanno entrare in ambulatorio, ma anche lì mi fanno sedere per recuperare per l'n-ma volta le solite generalità (che fra l'altro avevo già fornito sia la settimana precedente, quando ero andata per l'emorragia, sia al momento dell'arrivo all'infermiera che mi aveva per così dire "accolta").
Perso tutto questo tempo prezioso, vengo fatta finalmente sdraiare per la visita (fra l'altro facevo una gran fatica a spogliarmi per i dolori, ma nessuna delle due presenti si è minimamente preoccupata di aiutarmi e anzi, mi sollecitavano con aria scocciata) e con estrema freddezza e quasi crudeltà mi hanno comunicato che stavo abortendo. E basta..
Hanno candidamente espletato le pratiche amministrative per il ricovero senza dirmi altro. Io ero shockata e incredula, non avevo nessuno con me (mio marito e' dovuto rimanere a casa con la bimba che andava a scuola il giorno dopo) e ho subìto il corso degli eventi.
Ed ora non riesco a darmi pace per quanto successo, soprattutto per COME è successo.
Ritengo che il personale del PS sia stato molto superficiale davanti ad una emorragia in primis e ad una sua successiva degenerazione (oltre ad aver manifestato una a dir poco scarsa attenzione al paziente come 'essere umano' e non solo come uno dei tanti da visitare e mandare a casa, come in una catena di montaggio).
Forse, se fossi andata in una clinica privata, sarei stata trattata meglio e con maggior scrupolo e attenzione.. e magari avrei ancora la bimba in grembo! Questo è l'atroce dubbio che ora non mi dà pace.
Ad ogni modo sarebbe bastata una minima UMANITÀ in più dal personale del PS per supportarmi in un tragico momento come questo (come ha invece poi cercato di fare il personale ospedaliero che ha mostrato tutt'altra professionalità e umanità).
Non ricordo purtroppo il nome della dott.ssa che mi ha diagnosticato con indescrivibile distacco che mia figlia stava morendo senza dirmi motivi, possibili cause o eventuali tentativi che si sarebbero potuti approntare. Ad ogni modo SCONSIGLIO a chiunque di andare al PS della Maternità del Maggiore, per evitare di subire gli stessi inammissibili trattamenti che ho subìto io in un momento drammatico che non riesco a superare.

Patologia trattata
Aborto interno.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

ECOGRAFIA MORFOLOGICA

HO FATTO LA MORFOLOGICA IL GIORNO 21/08/2015. ERA UNA VISITA CHE ASPETTAVO DI FARE CON GRANDE DESIDERIO... A PRESCINDERE CHE SONO ENTRATA 2 ORE DOPO, MA CI STA PERCHE' E 'UN OSPEDALE GRANDE, MI HA SEGUITA LA DOTTORESSA CALDERARA MARIA ADELAIDE, LA PIU' MALEDUCATA CHE ABBIA MAI INCONTRATO NELLA MIA VITA.. NON MI HA SPIEGATO NULLA, NON HA AVUTO NESSUNA DELICATEZZA NEL TATTO E CON LE PERSONE, TANTO CHE LA RIFARO'...

Patologia trattata
ECOGRAFIA MORFOLOGICA.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Soccorso Ginecologico

Quello che sto per esporVi ha dell'incredibile. Ieri sabato 7 dicembre 2013, alle ore 10.15, mia figlia si reca al Pronto Soccorso (Maternità-Ginecologia) dell'Ospedale Maggiore di Bologna dopo aver parlato con la sua ginecologa Dott.ssa Lenzi (che non era in servizio), dicendole che aveva un inizio di emorragia (Test positivo di gravidanza da 10/15 giorni): dopo questo breve colloquio con la Dottoressa, si reca appunto al Pronto soccorso.
La cosa vergognosa ed inumana è che mia figlia ha aspettato fino alle ore 18.00 del pomeriggio senza che nessuno, e dico nessuno, la degnasse di un minimo controllo, per capire se la situazione fosse critica oppure no; come lei, altre signore che erano li.
Ma non solo! Alla richiesta dei tempi di attesa, il personale è stato a dir poco prepotente e scortese (forse non si rendono conto che chi è al Pronto Soccorso è perché sta male e non è dal parrucchiere).
A quel punto, stremata di dolore e preoccupazione, lei ed il marito hanno ritirato il cartellino sanitario e chiesto il documento di accesso ed uscita dal Pronto soccorso (che non è stato consegnato) per recarsi presso un altro Ospedale, il Sant'Orsola.

Patologia trattata
Principio di emorragia (NON trattata).
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Molto carente

La mia esperienza non è stata positiva al Maggiore e scrivo questa recensione nella speranza che possa servire a migliorare la situazione. Io sono stata seguita dalla dott.ssa Lenzi che, seppur brava, ha molte clienti partorienti, quindi troppo impegnata per seguirti in modo personalizzato. In sostanza l'ho vista solo dopo il parto, che per fortuna è andato bene, ma ho avuto zero assistenza, zero premure in reparto e stavo partorendo tra dolori atroci nella mia camera nell'indifferenza generale. Solo grazie a mia madre mi hanno portato nel reparto Travaglio, con una sola ostetrica a disposizione. Dopo solo 1 ora scarsa dal parto, avvenuto in 15 minuti, mi hanno anche cacciato dalla stanza perché serviva. Tra l'altro mi hanno fatto alzare sanguinante per fare colazione in fretta e mi sono dovuta lavare da sola nel bagno della camera parto. Mangiafico, di cui non ho una bella opinione e che evidentemente era di turno in quel momento, è entrato mezzo secondo, mi ha chiesto come stessi ma io non credo neanche di avergli risposto, visto che ero stravolta e avevo partorito da un minuto. Inoltre le ostetriche di turno non ti vogliono fare l'epidurale, minacciano che se si insiste, anche avendone tutte le ragioni perché ero dilatata al punto giusto, si rischia il cesareo. Non la danno anche se si prenota e si richiede giustamente, sono fissati con il parto naturale quando in tutto il resto del mondo si tende ad evitare il dolore del parto alle donne, a tutte le donne e pure gratuitamente. Alla fine grazie a Dio mio figlio sta bene e voleva uscire dalla pancia, però se avessi avuto qualche problema non so come sarebbe finita.

Patologia trattata
Parto naturale.
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