Ospedale di Pozzuoli

Reparto urologia eccellente.
Personale medico super competente.
Personale infermieristico disponibile e cordiale, anche se qualcuno avrebbe bisogno di qual che aggiornamento medico assistenziale: mi è stata fatta una iniezione di eparina sul braccio e mi è venuto un ematoma grande come un'arancia. Ma l'eparina non si fa sulla pancia? Me ne ha fatte 10 mia moglie, tutte perfette.

Voglio ringraziare per il trattamento ricevuto nel reparto di Neurochirurgia del Dott. De Falco, e in modo particolare per lo splendido lavoro eseguito su di me.
A distanza da una settimana dalla operazione vedo segnali di recupero e le due stenosi lombari sono state risolte con efficacia, professionalità e competenza dal Dott. Gautam Maharajan.
Un grazie anche a tutto lo staff infermieristico, che ha sopportato con pazienza il mio periodo di degenza accudendomi e risolvendo ogni mia richiesta.
GRAZIE.

Sicuramente siamo sempre pronti a lamentarci per come vengono trattati i pazienti, senza renderci conto delle reali situazioni in cui tutto l'apparato medico e paramedico si trovano sovente ad operare.
Nonostante la chiusura di due "pronto soccorso" e nonostante il Pineta mare continuasse a smistare altri pazienti al vs. ospedale, faccio le mie congratulazioni a tutti, nessuno escluso, per aver saputo affrontare ancora una volta la folla agguerrita che si riversa nei vs. padiglioni.
Ho piacere inoltre di segnalare anche l'esemplare atteggiamento compassionevole della infermiera Martina Palombino, che ha saputo amorevolmente rendere la nostra momentanea permanenza un po' più confortevole e meno disagiata. Comportamento che ho notato riservare ad ogni nuovo "ospite".
Un sorriso e una mano tesa aiutano tanto nei momenti di dolore.
Grazie ancora a tutti.

Ricoverato in PS il 27/01/2022 con sospetto TIA e impaccio motorio, sottoposto a TAC che mostrava ematoma con segni di recente sanguinamento, venivo operato d'urgenza dal dott. Barbato Rosario e dall'equipe alle 18:20. Varie TAC di controllo successivo hanno mostrato regolare evoluzione dell'intervento.
Dimesso il 05/02/2022 con piano terapeutico dettagliato.
Durante il ricovero ho constatato l'impegno e la professionalità dei componenti del reparto. Ringrazio il Dott. Barbato, che alla preparazione scientifica unisce la passione per la propria missione e per la dose di attenzione che dedica al paziente degna della migliore tradizione medica greca. Ringrazio altresì la Dott.ssa Cioffi per la serenità e la grazia con cui mi ha aiutato a superare qualche momento di impaccio.

Ricoverata in PS per aritmia, sono stata trattata dalla Dott.ssa Artruda: brava, competente e cordiale, ha risolto rapidamente il problema.
Ringrazio anche i gentili assistenti Sigg.ri Annalisa e Marcello.

Il Primario, prof. Gaetano Facchini, è una autorità internazionale nel campo della oncologia uro-andrologica. Straordinaria l'equipe per competenza e garbo, l'accoglienza è cortese e sorridente, cosa ormai rarissima; si ha idea della partecipazione di tutti ad un grande progetto in un Ospedale in forte crescita. L'efficienza della organizzazione consente tempi di attesa brevissimi dall'arrivo alla prestazione. Gli ambienti sono esemplari per tecnologia ed uso degli spazi. Grande realtà! Grazie.

Un mese fa, mentre ero a casa con la mia famiglia, mia madre all'improvviso cade e si frattura il femore. Ciò che temevo da sempre era accaduto. La mia reazione è stata di forte panico, alla luce di esperienze precedenti di amici e parenti, il cui esito è stato nella maggior parte negativo. Ma per mia grande sorpresa, non solo mia mamma è stata operata entro le 48 ore come da protocollo, ma ho avuto la piacevole sorpresa di scoprire un'umanità, oltre alla professionalità del primario Prof. Pasquale Antonio D'Amato e della sua èquipe che, nonostante il periodo di COVID-19, ha cercato di tranquillizzarci e farci stare in contatto con informazioni telefoniche, video e videochiamate.
L'operazione è riuscitissima e la mia mamma, che ha la veneranda età di 89 anni, già cammina.
Ho avuto modo di apprezzare anche il dr. Marescotti, che già conoscevo e oggi non posso che ringraziare questa meravigliosa èquipe per aver ridato vita alla mia mamma e a tutti noi.
Grazie Dr. D'Amato, grazie dr. Marescotti.
Caterina Musella

Desidero ringraziare i dottori Maharajan e Sigona. Sono stato operato di ernia alla cervicale, ce ne era più di una, ed erano calcificate. Voglio ringraziare i dottori per la loro professionalità e competenza. Riuscivo a malapena a camminare, ma adesso sono in fase di recupero e con le terapie sto facendo grandi passi avanti. Finalmente mi sento meglio, grazie!

La struttura è attrezzata e gli assistenti sono competenti, ma gli incompetenti sono quelli delle pulizie che per pulire il frigo hanno buttato via il latte di mio figlio che è allergico al latte fresco. Ed ora son solo complicazioni..

Positive le esperienze presso la gastroenterologia, in particolare le prestazioni di: Emergenza Endoscopica, Endoscopia con Videocapsula, Fisiopatologia Digestiva, Epatologia.

STAMATTINA, DOPO CHE AL PRONTO SOCCORSO SONO STATA BEN 55 MINUTI IN ATTESA PER MIA FIGLIA, SONO ANDATA VIA SENZA NEMMENO CHE ME LA VISITASSERO. HANNO FATTO PASSARE INGIUSTAMENTE AVANTI ALTRE PERSONE CHE, A MIO PARERE, NON ERANO PIU URGENTI DI MIA FIGLIA.. TANT'è CHE QUALCUNO è ENTRATO IN SEDIA A ROTELLE E DOPO POCO USCIVA IN PERFETTA SALUTE CON I PROPRI PIEDI... CHE SCHIFO!

Lunedì scorso 14 maggio 2012 mio padre si è sottoposto ad un intervento di riduzione della prostata in microchirurgia laser. L'intervento è durato circa 2 ore, mercoledì mattina alle 10.00 è stato dimesso e sabato mattina già aveva ripreso tutte le sue normali attività.
COMPLIMENTI, quando una cosa funziona, e funzione in maniera ECCELLENTE, bisogna dirlo e divulgarlo. Anche così, vedendo gli esempi di come vengono spesi BENE i soldi pubblici, potremmo avere il piacere di pagare le tasse.
COMPLIMENTI A TUTTO IL REPARTO DI UROLOGIA (dall'ultimo portantino al primario) dell'ospedale di Pozzuoli.
Giuseppe Scamardella da Bacoli (NA).

Discreta assistenza, ma senza calore umano.
Intervento eseguito dal dottor De Falco Raffaele, che noi parenti abbiamo visto solo a visita privata e mai nel periodo di ricovero.
Siamo ancora in attesa di una risposta, dopo invio di risonanze magnetiche, e di una diagnosi più approfondita della mia malattia e possibilità di cura.

Un infarto scambiato per mal di stomaco.
Mia madre è morta.
Non aggiungo altro.

Ciascuno di voi si è distinto per amore caritatevole e misericordioso, senza risparmio quotidianamente nei miei riguardi (paziente). Il vostro sprono è stato determinante per una prima accettazione psicologica dell'avvenuto contagio e per un training autogeno che mi consentisse la voglia di intraprendere il protocollo terapeutico, grazie al quale oggi sono in vita.
Un GRAZIE a tutto lo staff medico: Fabio, Mariateresa, Marco, Alessandro.
Allo staff infermieristico: Luigi, Gianni, Teresa, palma, Francesco, Antonio, Giuseppe, Carlo, Monica, Daniela, Rosa, Alba, Cinzia, Alfonso, Mara, Adriano, Carmine.
Allo staff sociosanitario Raffaella, Teresa, Gabry ed Olimpia (e tanti altri, che mi scuseranno perchè non ho memorizzato il nome, ma solo il loro sguardo, diventato via di comunicazione...).

Grande professionista, competenza e preparazione. Realizzi di essere una persona e come tale vieni trattato e ritengo che ciò sia un grande privilegio nella Pubblica Amministrazione. Il faro che illumina il tutto è il Prof. de Falco, per la sua grande competenza ma principalmente per la sua umanità e per il suo spirito di servizio a favore degli ammalati. Una sicura eccellenza nell'ambito della sanità pubblica e ancor di più nel meridione.

Oggi 28 gennaio 20014 mi ritrovo di nuovo a far rioperare mia sorella per la terza volta per una INIZIALE semplice appendicite, dato che il reparto di Chirurgia di questo ospedale si è dimostrato totalmente inadeguato!! La prima volta venne in pronto soccorso e le dissero che era una semplice influenza, poi divenuta peritonite!!!

Tutto sommato nella mia esperienza ho trovato il reparto di ginecologia valido, e tutto è stato abbastanza positivo... Dovrebbero però curare molto di più il rapporto col paziente.

Non metto in discussione la professionalità del personale medico, ma la capacità organizzativa di chi è deputato a governare una struttura ospedaliera pubblica. L'emergenza sanitaria non può giustificare l'impossibilità di accedere per solo qualche minuto alla visita di un degente, non giustifica l'impossibilità di portare almeno l'ultimo saluto nel rispetto del dolore dei familiari. Giorni passati nell'attesa di avere spiegazioni di quanto accaduto dopo un intervento nel reparto del Prof De Falco ed aver contratto una polmonite bolaterale ed interstiziale. Nella speranza che qualcun altro, al posto tuo, potesse offrire una carezza, una parola di conforto, una piccola attenzione al nostro caro. Niente di tutto questo è avvenuto.
Nemmeno da morto abbiamo avuto la possibilità di salutare in intimità chi ci ha lasciato. La camera mortuaria chiusa con un cartello di interdizione senza motivazione, data e protocollo. Guardie giurate insensibili e prepotenti. Non vi è mancata la professionalità, ma vi è mancato un briciolo di umanità!

Ottimo Ospedale moderno, con una eccellente assistenza. BRAVI!

Elogi solo per il dottor Romano e la dottoressa Zullo, per quanto riguarda il resto del personale mi sono sentita solo un numero (la peggiore è la caposala Caterina, di una arroganza ed antipatia più uniche che rare). Mi sono trovata malissimo: dopo 4 inseminazioni tutte con esito negativo, non ti danno nemmeno un aiuto psicologico dopo il fallimento, vogliono solo che paghi nuovamente... Senza empatia proprio. Ho rinunciato non perché non avessi possibilità, ma perché non voglio più averci a che fare. Ci sono ovviamente anche i medici bravi, ma è tutto l'ambiente che manca proprio di lato umano.

Il paziente è in attesa da oltre tre anni per un intervento chirurgico alla spina dorsale. Alla prima visita, oltre tre anni fa, il paziente camminava anche se appoggiandosi ad un bastone, ora non cammina più.
I fatti: dopo una accurata visita fatta al paziente, gli fu consigliato di recarsi in ospedale per le visite routinarie, a cui poi sarebbe seguita l'operazione. Intervenne il Covid e il paziente è stato messo in stand-by.
A dicembre del 2022 il paziente riceve una telefonata con la quale gli si chiede se vuole essere ancora operato. Naturalmente "SI'" è stata la risposta, La caposala ci disse che era stata smarrita la cartella clinica e che il paziente si sarebbe dovuto sottoporre nuovamente a tutti gli esami necessari e nel più breve tempo possibile. Così è stato fatto. Ci dissero che sarebbe stato chiamato di lì a qualche giorno, forse una settimana. Sono trascorsi due mesi e, nonostante innumerevoli telefonate e risposte di rabbonimento con le quali si diceva, ancora una settimana, poi ancora un giorno e così via, non è stato ancora chiamato. Sono stato sul posto personalmente a parlare con la caposala, ho chiesto di parlare con il primario, ma non è successo ancora niente. Restiamo in attesa di una chiamata che non arriverà mai. Altro che servizi...

Non metto in discussione la professionalità del personale medico, ma la capacità organizzativa di chi è deputato a governare una struttura ospedaliera pubblica. L'emergenza sanitaria non può giustificare l'impossibilità di accedere per solo qualche minuto alla visita di un degente, non giustifica l'impossibilità di poter ricevere un quadro informativo chiaro sulle condizioni del paziente, non giustifica l'impossibilità di portare almeno l'ultimo saluto nel rispetto del dolore dei familiari. Giorni passati nell'attesa di una telefonata, nella speranza di trovare una persona, che dall'altra parte del telefono, fosse disposta a perdere qualche minuto della sua giornata per darti un'informazione accurata e chiara sulle condizioni del malato. Giorni trascorsi nella speranza che qualcun altro, al posto tuo, potesse offrire una carezza, una parola di conforto, una piccola attenzione al nostro caro. Niente di tutto questo è avvenuto.. tutto si è fermato con una serie di telefonate agghiaccianti, che in pochi minuti hanno presagito il peggio. Nemmeno da morto abbiamo avuto la possibilità di salutare in intimità chi ci ha lasciato.. Le stringenti misure di sicurezza imponevano la presenza di ben quattro guardie giurate sull'orlo del freddo marmo di una sala morgue. Non vi è mancata la professionalità, ma vi è mancato un briciolo di umanità!

Scrivo in questa sede per denunciare il pessimo trattamento ricevuto da chi si occupa dell’accettazione. Innanzitutto non sempre è presente qualcuno e occorre attendere; inoltre c’è un infermiere (di cui non conosco il nome) che solitamente raccoglie le anamnesi dei pazienti, che è scortese e maleducato. In tutta sinceritá resto basito sul fatto che questa persona che vanta un’esperienza ventennale nel campo (stando a quello che diceva lui, dato che ho dovuto discutere per il modo in cui venivo trattato) si senta libero di trattare le persone con metodi poco cortesi e poco vicini alle difficoltá dei pazienti. Per questo motivo esprimo il mio più totale dissenso per il tipo di servizio offerto al pronto soccorso.

30 luglio 2019. Mi sono presentata al pronto soccorso perché da 14 giorni avevo la febbre alta e fatte delle analisi erano con dei valori alti. Dopo tante ore di attesa, entro e si "arrabbiano" ("perché ti sei presentata al pronto soccorso per una stupidaggine?" - secondo il dottore e l'infermiera. Poi ti fanno un emocromo per farti un piacere e ti abbandonano per altre 3 ore in sala di attesa senza farti fare altro. Verso le ore 21.00, al cambio turno , ti fanno la grazia di chiamarti per darti il risultato delle analisi che a loro dire sono perfette e che c'è solo la proteina C reattiva al 3,25 e monociti un po' alti. Aggiungono: potrebbe essere una piccola infezione virale. Poi aggiungono, ora le facciamo fare un RX torace - e lo dice facendomi capire che mi sta facendo un piacere. Io rispondo: se lei ritiene che è inutile perché farlo? Sono le ore 21.00, sto qui dalle ore 10.00 senza né mangiare né bere nulla, sono stanca e quindi preferirei andare a casa. Se poi pensa sia necessario, facciamolo.
Mi risponde: ok. Allora può andare a casa. Il dottore scrive al computer tante cose che io non vedo, mi fa firmare le dimissioni e poi mi stampa e consegna il foglio di dimissioni. Quando esco lo leggo e c'è scritto: RIFIUTA IL RICOVERO! Inoltre hanno scritto di avermi fatto tantissime prestazioni che NON è AFFATTO VERO! Mi hanno fatto solo il prelievo di sangue. Inoltre a casa, per conto mio, ho fatto altre indagini e ho scoperto di avere una forte infezione batterica.

Giovedi' 26/11 2015 mia madre è stata trasportata in ambulanza al Pronto Soccorso, si pensava avesse un blocco respiratorio in corso. È giunta alle 20.00, è stata 3 ore su una barella rotta con la crisi respirarla e con conati di vomito, totalmente abbandonata senza darmi la possibilità di starle vicino. La dottoressa di turno, senza neanche visitarla, mi ha candidamente invitata a portarmela a casa dicendomi che la crisi le sarebbe passata. Ho dovuto attendere il cambio medico per far sì che mia madre venisse visitata alle ore 23.00 e sapere che aveva un infarto in corso dal pomeriggio! Da allora sono passati 4 giorni e mia madre si trova ancora in terapia intensiva tra la vita e la morte. Non è l'infarto in sè che spaventa, ma il totale senso di abbandono che si trova quando si ha bisogno di aiuto.

E' da febbraio 2012 che sto soffrendo. Il dottor De Falco Raffaele, a distanza di 1 mese, mi ha operata 2 volte e sto continuando a soffrire come un cane (.... chi ha detto che i cani soffrono così tanto). Sto appena alla 4° recidiva di ernia discale L4 L5 a sx. La cosa più mortificante è che, a distanza di 20 giorni dall'ultimo intervento, lui non mi conosceva più. Sto sbattendo da una struttura all'altra per minimizzare il dolore, ma mi chiedo: è possibile tutto ciò dopo 3 interventi in 3 anni???