Ospedali Riuniti di Livorno

Ho mio padre anziano in psichiatria. Segnalo che il personale infermieristico è totalmente inadeguato, inefficiente e molto maleducato. Inutile andare nei penosi dettagli, praticamente io mi trovo a svolgere le loro mansioni, soprattutto circa l'igiene in generale, e mi sono illusa di credere di portare mio padre in buone mani. E e guai a dire qualcosa che trattano pure noi parenti con atteggiamenti e parole becere. Farò tutto il possibile per portare a casa il mio carissimo babbo, perché lì assicuro che non è affatto in buone mani. Vergogna, indignazione per tanta incompetenza e mancanza di UMANITÀ!

Ho accompagnato mio figlio 23 anni per un trauma alla mano da schiacciamento. Pronto soccorso congestionato, medicazione sommaria. Inviato in reparto di ortopedia, veniamo accolti con aria di sufficienza, liquidati in cinque minuti e rimandati in pronto soccorso per le suture alla mano. I dottori del prono soccorso si sono prodigati per fare del loro meglio, nonostante non avessero le competenze per poter suturare la mano. Sono stata costretta a potare mio figlio due giorni dopo a Pisa, in chirurgia della mano. Qui hanno riaperto le suture e cercato di rimediare al tempo perso. Ora mio figlio ha due dita in necrosi e ne rischia la perdita.

Mi chiamo Giampieri Emanuele ed oggi 22/06/2017 ho accompagnato mio padre di 84 anni, avendo preso preventivamente appuntamento alla USL per una visita cardiologica, avendo egli una patologia in essere da fibrillazione atriale e problemi di coagulazione del sangue.
Appena arrivato al CSS est di Salviano Livorno - via Peppino Impastato, mi sono rivolto all'accettazione chiedendo dove fosse l'ambulatorio
L'addetta mi faceva notare come riportato nella prenotazione, con una vena di sarcasmo, che dovevo recarmi al secondo piano e che, siccome l'ascensore era fuori servizio, dovevo fare le scale: quattro rampe, immaginate voi un uomo di 84 anni con problemi al cuore, è stata una fatica non da nulla. Arrivati davanti l'ambulatorio 202, mi accorgo che proprio nelle vicinanze c'era un altro ascensore in perfetto funzionamento ed ho fatto presente dell'accaduto alla professoressa che ha effettuato la visita, la quale mi ha riferito che in effetti anche il giorno prima avevano fatto salire altri pazienti facendo loro usare le scale..
Personalmente lo ritengo vergognoso.
Comunque, scendendo con l'ascensore, mi reco di nuovo alla accettazione e chiedendo spiegazioni di come mai non mi avessero informato della possibilità di utilizzo del secondo ascensore, la maleducata addetta mi riferiva che lei non era l'addetta alle informazioni!
Naturalmente le ho detto che era una grandissima incompetente e che meritava di andarsene a casa.

Proprio oggi 28 agosto mio padre, di 78 anni, e' svenuto in casa ed e' stato trovato dalla moglie che ha avuto difficolta' a rianimarlo e a sollevarlo. Mio padre, perfettamente sano, senza alcun sintomo apparente prima dell'evento, non si ricorda niente dell'accaduto, se non un gran giramento di testa. Ricoverato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Livorno alle ore 16.00, è stato dimesso alle ore 00.30 del giorno successivo, praticamente dopo 8 ore e mezza trascorse disteso su un lettino, nei corridoi del Pronto Soccorso. Nessun infermiere o medico ha avuto la gentilezza di chiedere al paziente se avesse bisogno di qualcosa (caldo-freddo, sete, bisogno del bagno) in queste quasi nove ore, considerando che non poteva alzarsi per i giramenti di testa di cui era affetto. Nelle stanze del Pronto Soccorso erano presenti decine di pazienti distesi, tra i quali molti stranieri, e a nessuno e' stato posto alcun segno di riconoscimento nominativo. Per i vari esami veniva chiamato di volta in volta a voce il nome del paziente.
E' stato rilasciato senza alcuna diagnosi precisa in merito alle possibili cause.

Nel reparto di Neurologia collocato all'interno del Padiglione 10 hanno ricoverato mia madre con una meningite da listeria il 24 novembre. Purtroppo sono così bravi da aver iniziato a curarla dal 12 dicembre..: immaginate il suo cervello adesso.
Penso sia una tragedia che si commenta da sè.