Villa Sandra Roma

 
4.3 (109)

Recensioni dei pazienti

109 recensioni

 
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Voto medio 
 
4.3
 
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Filtra per malattia, intervento, sintomo

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Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Riabilitazione Estensiva

Sono stata ricoverata qui per un trattamento estensivo a seguito di una revisione di protesi. La struttura della riabilitazione estensiva, a capo del Dott. Lusso, non ha nulla da eccepire. Buona la fisioterapia praticata dai fisioterapisti. Palestra molto grande e dotata di moderni macchinari, personale disponibile e attento alle problematiche. Devo dare un ringraziamento a tutto il reparto compresi infermieri per la gentilezza dimostrata. La cucina interna è discreta.

Patologia trattata
Revisione protesi d'anca.
Punti di forza
fisioterapia.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Riabilitazione post operatoria

Ottima assistenza fisioterapica.
Totale mancanza di assistenza infermieristica.

Patologia trattata
Atassia, disturbo della coordinazione dei movimenti.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Secondo ricovero a Villa Sandra

Esperienza positiva.
Grazie ai medici che mi hanno seguita e soprattutto alla neurologa dottoressa Chiara Lepre, che ringrazio e che terrò informata.
Adesso dovrò essere operata (altrove) di neurinoma vertebrale.
Un unico appunto: quando mi hanno portata a fare le lastre in un altro reparto, passando all'aperto della struttura, due ausiliari mi hanno portato con la copertina di cotone che avevo sul letto ed ho avuto veramente molto freddo.

Patologia trattata
Problemi alla colonna vertebrale.
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Secondo ricovero a Villa Sandra

Sono stata ricoverata per la seconda volta a Villa Sandra per degli accertamenti radiografici alla colonna e ci sono stata 5 giorni. Mi sono trovata bene con i medici che mi hanno seguita, ma non con tutti gli ausiliari che i primi 3 giorni mi hanno aiutata a mangiare, poiché potevo stare solo con la parte superiore del corpo sollevata a meno di 30 gradi per dolori alla colonna.
Gli ausiliari dovrebbero essere scelti con una maggior cura e con una più severa selezione, poiché alcuni di loro li ho trovati veramente poco educati e poco disponibili verso i pazienti.
Anche stavolta, come la volta scorsa, il vitto era davvero scadente.
Silvia Cacciatore

Patologia trattata
Problemi alla colonna vertebrale.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Riabilitazione motoria 4 piano

Struttura con carenze mediche, mia madre li ha visti una volta.. Gli infermieri sono pochi rispetto alla mole di lavoro, ma professionali, bravi. Mia madre ha un problema di vene già dal precedente ricovero e tra anestesisti e infermieri era un problema ... invece qui un infermiere bravissimo, mi sembra di nome Simone, tra prelievi e flebo non mai avuto problemi.

Patologia trattata
Esiti da protesi d'anca.
Punti di forza
Fisioterapisti.
Punti deboli
Medici di reparto.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Riabilitazione neurologica

Dimessa con diagnosi positiva dal San Camillo, l'operazione si è poi rivelata un fallimento.
Nel reparto di riabilitazione neurologica, mia mamma si è aggravata. La scarpa destra al posto della sinistra quando, messa in carrozzina, legata, tentavano, inutilmente, un blando recupero. Dopo la mia insistenza, la Tac ha rivelato una continua emorragia al cervello; ecco perché non poteva rispondere agli esercizi della riabilitazione...

Patologia trattata
Emorragia cerebrale (operata al S. Camillo).
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza negativissima

Mia madre è stata qui ricoverata per riabilitazione dopo frattura del femore.
Tanti scrupoli per farla entrare, doppio tampone, nessuno può vederla, poca pazienza da parte del personale, ma poi proprio qui ha poi contratto il Covid-19 ed ora è ricoverata in un centro Covid.
Ha 88 anni e mi chiedo come mai tanti scrupoli con gli esterni, quando poi è stata contagiata proprio internamente???
E pensare che avevo lottato per farla venire qui dal San Camillo, dove era stata operata, in quanto loro volevano mandarla al Di Niegro. A questo punto sarebbe stato meglio...

Patologia trattata
Riabilitazione ortopedica.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Riabilitazione dopo intervento chirurgico

Ne avevo sentito parlare benissimo, poi sono entrata. Il posto è vecchio e brutto, ma questo è secondario.
Gli infermieri se li chiami non vengono.
In una clinica riabilitativa, dove si gira in sedia a rotelle, al bagno con la sedia non ci entri.
Fisioterapia una volta al giorno, così la degenza diventa infinita...
Scriverò anche alla Regione, non capisco come una struttura del genere sia accreditata.

Patologia trattata
Riabilitazione dopo intervento chirurgico.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Deluso

Il reparto di riabilitazione, i suoi operatori e le attrezzature sono eccellenti, ma in 21 giorni di ricovero, oltre al colloquio iniziale con il fisiatra, non sono mai stato visitato per verificare quale fosse il mio stato di riabilitazione; pertanto sono stato costretto alle dimissioni volontarie anticipate.

Patologia trattata
Riabilitazione per protesi d'anca.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Esiti ictus

Il reparto riabilitativo è più che discreto, ma l'assistenza medico-infermieristica e' pessima. Mia madre e' entrata per riabilitazione post ictus in condizioni più che discrete. Durante la permanenza ha avuto un altro grave ictus ed infezione che la hanno ridotta in fin di vita e ritorno d'urgenza al San Camillo.

Patologia trattata
Ictus.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Se non siete in grado di assistere certe patologie

Mia madre, 94 anni, colpita da ictus, curata alla stroke unit del San Camillo (bravissimi) ne usciva per essere trasferita il 21 novembre a Villa Sandra (definita "ambiente riabilitativo").

Ora é ovvio per me e per chiunque porsi le seguenti domande:

E' normale che una cardiopatica colpita da ictus, all'interno di una struttura atta specificamente al recupero funzionale e motorio, cada rovinosamente in palestra (questo ci è stato raccontato)? Non era sorvegliata adeguatamente?

Igiene. E' normale trovare in terra al pomeriggio i sondini nasogastrici (con residui liquidi in terra) sostituiti la sera prima?

E' normale che gli esiti della caduta (sospetta frattura al polso dx e profondo ematoma al gluteo) siano stati ignorati per giorni (alla fine ci è stata annunciata una lastra al polso da cui non risultavano fratture, ma nessun controllo al gluteo) con le conseguenze che vedremo?

E' normale che ci si becchi in clinica il clostridium difficile?

E' normale che nella stanza in isolamento (causa clostridium)...: il materasso ad aria antidecubito sia rotto e sgonfio? Che ci vogliano tre giorni di insistenze perché si riesca a cambiarlo? Che l'infermiera entri nella stanza in isolamento con gli stessi guanti con cui ha assistito un paziente non in isolamento e poi prosegua il suo giro allo stesso modo, rispondendo anche in maniera sprezzante?
Che un infermiere (un altro) continui per giorni a somministrare per bocca un medicamento a una paziente dichiarata gravemente disfagica e dotata di oeg? Che il segnalare questo al primario non sia servito a niente? Il suddetto infermiere ci ha poi chiesto scusa all'atto delle dimissioni, perchè... nessuno l'aveva informato.

Che pur segnalando l'evidenza della formazione di una vasta piaga da decubito sul gluteo (laddove c'era l'ematoma di cui sopra) e sui talloni, si continui a intervenire solo in superficie con spennellate di tintura di iodio e garzature esterne, mentre evidentemente a un occhio esperto si era già in presenza di una grave lesione interna?

Che si attribuisse la febbre a chissacché bombardando la paziente di antibiotici, senza comprendere (quanto meno dal colore e dall'odore che la piaga effondeva) che dei tessuti si stavano necrotizzando?

Che nel documento di dimissione dalla clinica non si faccia minimamente cenno ai decubiti quando il giorno successivo alla dimissione un chirurgo convocato a casa scopriva un decubito di IV grado gravissimo probabilmente irrisolvibile? (Vi risparmio le foto).

E' normale che tutti coloro che hanno avuto visione della piaga, abbiano attribuito la gravitá della situazione a grave incuria?

Infine, è possibile che una anziana paziente, che è entrata a Villa Sandra avendo brillantemente superato la fase dell'ictus, e in grado di essere messa in piedi e di giocare a carte utilizzando ambedue le mani (cose testimoniabili da tutto il personale e dagli altri pazienti), ne esca in fin di vita per una gravissima piaga da decubito ignorata, e debilitata al punto di non poter nemmeno stare seduta? Solo ora, a casa e con assistenza domiciliare, stiamo combattendo i guasti accumulati a villa Sandra, ma temo sia tardi.

Patologia trattata
Esiti di ictus.
Punti di forza
Logopedia. Quanto meno sono cortesi.
Punti deboli
Assistenza al letto lenta e disattenta. Inadeguatezza generale ad affrontare qualsiasi complicazione.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Impossibile prenotare via SSN

Sto provando a mettermi in contatto con la struttura, ma mi risulta impossibile.
Se si tenta di prenotare on line, il sito indica di contattare il numero telefonico per le prestazioni in convenzione... Sono due giorni che chiamo e non risponde nessuno, né al mattino né al pomeriggio.
Rispondono solo per le prestazioni a pagamento (...).
Ho mandato una email ma non ho ricevuto risposta.
Complimentoni!

Patologia trattata
Visita/ esami.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza dolorosa

Mio marito è entrato nella casa di cura Villa Sandra per un periodo di riabilitazione dopo il ricovero presso il San Camillo per un intervento in neurochirurgia. Doveva essere un passaggio veloce, necessario a recuperare la forza muscolare dopo 2 mesi di ricovero a letto in ospedale. Il periodo di riabilitazione a Villa Sandra si è invece trasformato in un incubo.
Questa recensione non vuole essere la valutazione per un danno sanitario, che non è argomento da recensione ma da tribunale, ma una comunicazione sui fatti avvenuti, che è doveroso comunicare affinchè nessuno debba passare quanto subìto da mio marito e la sua famiglia.
Per quanto riguarda la COMPETENZA:
-non voglio esprimere in questo luogo un giudizio medico, mi limito a valutare quello che però rientra nella capacità di cura di un medico, ovvero la capacità di relazione con il paziente, da cui dipende anche parte della riuscita della cura, e di relazione con il familiare che è il riferimento emotivo del paziente. L'arroganza è stata totale. Mentre nel ricovero precedente in ospedale, a causa dell'impossibilità dei contatti per la prevenzione del contagio da Covid-19, i medici mi chiamavano ogni giorno per riferire la condizione sanitaria di mio marito, a Villa Sandra in più di un mese di ricovero il contatto con i medici è stato inesistente. Già dopo qualche giorno le condizioni di mio marito sono peggiorate. E più peggioravano le sue condizioni, più aumentava il muro di silenzio e nessuna possibilità di avere aggiornamenti dai medici. Troppo occupati per chiamarmi e tanto meno per farmi avere almeno qualche notizia da un infermiere. Ho cercato di non disturbare, di attendere di essere chiamata, di essere sempre educata e non dar sfogo al dolore per quel trattamento, ma avere aggiornamenti sulle condizioni di mio marito è stato sempre difficilissimo. Ho cercato di giustificare tutto con il periodo difficile del Covid, sebbene fossimo ben fuori dal periodo di emergenza e sebbene fosse stato ben diverso il trattamento al San Camillo. dove mio marito era stato in pieno Covid - e proprio nella terapia intensiva - e i dottori e gli infermieri non avevano mai mancato di curare i pazienti e di tenere informata la famiglia.
Mio marito, entrato a Villa Sandra stabilizzato, è peggiorato moltissimo fino a ritrovarmelo, quando "per pietà" me lo hanno fatto vedere, in condizioni disastrose, con gli arti gonfi come un elefante, un colorito grigio e uno stato mentale in totale confusione, incapace persino di riconoscermi. Non esprimo giudizi sanitari, la condizione di mio marito è certamente molto delicata e in famiglia ne siamo consapevoli. Resta il fatto che, quando l'ho visto in quelle condizioni e disperato per la lontananza dalla famiglia senza neanche il conforto, in quel totale isolamento, dell'aiuto per una telefonata ai suoi cari, non ho potuto far altro che portarlo via.
Ed è grazie al ricovero immediato in Pronto Soccorso in ospedale e 15 giorni di competenti cure mediche, con medici che si sono sempre preoccupati di tenerci informati sulle condizioni di mio marito, mio marito ha recuperato una condizione di stabilità funzionale e di normalità mentale. E ora è a casa.
ASSISTENZA: Per quanto riguarda l'assistenza degli infermieri, non voglio fare di tutta l'erba un fascio. Quello che posso dire è che due volte a settimana ho portato pigiami e intimo puliti e tutto quello di cui avrebbe potuto aver bisogno. In cambio i panni sporchi che mi davano erano praticamente inesistenti e soprattutto tra quei pochi panni c'erano sempre mutande e altri panni sporchi che non erano di mio marito. Preoccupata per questa condizione igienica, informavo gli infermieri e quando portavo i panni puliti chiedevo se l'avessero cambiato e come mai nel cambio sporco da lavare non ci fosse quasi nulla in tante settimane, ma per tutta risposta mi mettevano in mano una busta con attorcigliato dentro qualche panno dal quale non era stato tolto nemmeno il grosso delle feci o del cibo accidentalmente versato e sempre con dentro i panni sporchi di altri e persino ho trovavo infilate tra lo sporco le posate. Quando, all'uscita, mi sono stati restituiti i panni puliti che avevo portato in quelle settimane, ancora chiusi nelle bustine, e ho visto mio marito con un pigiama sporchissimo, ho capito perchè i panni da lavare erano sempre così pochi.
Voglio concludere con la parte forse più dolorosa. A dispetto delle immagini in TV nelle quali i pazienti in ospedale, costretti all'isolamento per il Covid, venivano aiutati a fare qualche videochiamata per vedere i propri cari e, come era accaduto anche a noi al San Camillo, dove tutti sono stati sempre gentilissimi, in nessun modo a Villa Sandra mio marito, che ha difficoltà a vedere, è stato aiutato a digitare il numero sul suo telefonino per chiamarmi. E quando chiamavo il reparto dicendo che non riuscivo a mettermi in contatto con mio marito e chiedendo se potevano vedere se gli era caduto il telefono e aiutarlo a farmi una videochiamata, soprattutto per mantenere quel legame e stimolarlo a ricordarsi di me, di sua figlia, della nipotina, mi veniva risposto sempre con insofferenza, fino a dirmi che evidentemente il cellulare di mio marito non funzionava e che loro non erano mica tenuti ad usare per i pazienti il loro cellulare personale...
Se sono riuscita a vedere in videochiamata qualche volta mio marito, lo devo al buon cuore di qualcuno interno alla clinica che, umanamente, ha sentito di dover fare quel numero e darci almeno qualche minuto di felicità. E di questo lo ringrazio.

Patologia trattata
Riabilitazione
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Dialisi

Centro dialitico pessimo, da evitare assolutamente. Sto inviando segnalazione sia alla Asl che alla regione.

Patologia trattata
Dialisi.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

La peggiore assistenza

Ho conosciuto questa struttura perché ho dovuto portare mia nonna a fare una risonanza con tecnica Mars, utile per vedere oltre la protesi. Tecnica moderna ed efficace, che però a Roma nessuna struttura possiede. L'unica doveva essere Villa Sandra, ma a quanto pare oltre al disservizio ricevuto, sono abili a vendere bugie.

Patologia trattata
Tendinite presunta.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Superficialità

Una visita di 5 minuti senza risultati validi. Diagnosi: ernia.
Preso dallo sconforto mi rivolsi successivamente ad uno specialista per l'ernia e questi mi disse che ho il varicocele.
Penso che se il dottore mi avesse dedicato pochi minuti di più, ascoltato e compreso, forse avrei speso bene i miei soldi.... Aveva troppa fretta e poca voglia!!! In realtà l'avevo notato dai suoi sbadigli continui mentre raccontavo dei miei sintomi!

Patologia trattata
Ernia.
Punti di forza
La puntualità.
Punti deboli
Diagnosi sbagliata.
Fretta.
Svogliatezza.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Visita oculistica

Ieri ho fatto la visita oculistica con il dottore Stefano da Dalt e mi sono trovata malissimo, perchè il dottore ha fatto aspettare me con mio fratello e un'altra paziente più di 40 minuti; poi, arrivato il mio turno e quello di mio fratello, ho ritenuto che lui non mi abbia fatto una visita accurata (ci ha impiegato 5 minuti per visitare me e mio fratello insieme). Inoltre il medico, nonostante noi avessimo aspettato i suoi comodi, non si è minimamente scusato e oltretutto è stato sgarbato sia con me che con mia madre (lei ci ha accompagnati a Villa Sandra). Comunque io non sono stata convinta della diagnosi e ho intenzione di andare a sentire altri specialisti e in questo ospedale non ci torneremo più, perchè personalmente l'unica volta in cui ci sono andata mi sono trovata malissimo.

Patologia trattata
Oculistica.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza negativa

Lettera al Primario Sig. Quadrini volevo farle presente che mio padre é rinato dopo aver lasciato Villa Sandra.. sorride... scherza.. ora si trova in una struttura eccellente, pulitissima e piena di personale cortese... é trattato come merita cioé come una persona che in un momento particolare della vita ha bisogno di aiuto e sostegno, di incoraggiamento e di risultati.. cibo ottimo e personale che cambia i malati ogni 2/3 ore.. si assicura più volte che il pasto venga consumato.. e soprattutto si rivolge ai pazienti (qualunque patologia essi abbiano) con un sorriso e soprattutto con il massimo rispetto!!! Dopo tutti gli esami effettuati oggi per fortuna papà ha buone possibilità di ripresa ed in piedi tornerà di sicuro (a differenza di quello che mi ha detto lei...) col tempo e la giusta dose di professionalità, impegno da parte sua e importantissimo.. il fattore psicologico.. Le ricordo che da voi si stava lasciando morire.. Sono rimasta senza parole nel sapere che si é recato da mio padre (in quello stato) a lamentarsi di me... non é stato affatto professionale..

Patologia trattata
Emiplegia sinistra da ictus cerebrale, occlusione carotide interna destra.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza negativa

La mia è la testimonianza di figlia di un uomo di 89 anni colpito da ictus ischemico, e trasferito dall'Ospedale S. Camillo alla Casa di Cura Villa Sandra per la riabilitazione, precisamente al 3° piano- riabilitazione neurologica. Dopo il 2° giorno di degenza la fisiatra, con modi autoritari, diceva che avrebbero dimesso mio padre in quanto non collaborava, urlava e diceva anche parolacce. Prima dell'episodio mio padre era una persona serena ed autosufficiente, non è certo colpa sua se questo equilibrio è stato rotto. Dovrebbe essere compito dello specialista studiare il comportamento del paziente e capire come arrivare a lui per ottenere dei risultati. Dopo pochi giorni ci veniva comunicato dal responsabile del reparto l'intenzione di dimetterlo, eppure da un colloquio con i fisioterapisti emergeva una buona collaborazione, l’unico problema era che a volte la sera dopo la seduta era particolarmente stanco. In seguito anche la logopedista dichiarava di aver abbandonato le prestazioni a mio padre, in quanto arrivava da lei troppo stanco dopo la fisioterapia e non era in grado di fare gli esercizi. Abbiamo fatto presente al primario l’impossibilità di portarlo a casa con mia madre di 81 anni senza assistenza e con tutte le difficoltà per gestirlo.
Tutti i giorni pagavamo una persona per il pranzo e la sera ci alternavamo noi figli. Il giorno 20/03/12 mia sorella decideva di fare una sorpresa all’ora di pranzo. La sorpresa invece l’avevano fatta a noi. Mio padre era sul pianerottolo, in carrozzina, non legato, infreddolito, non cambiato, in mezzo a correnti d’aria, lasciato lì così e così sarebbe rimasto fino a sera, aspettando noi per la cena. La sua stanza era stata occupata, i suoi panni poggiati a terra nelle buste, mia sorella chiedeva spiegazioni e tutti erano sfuggenti. Quindi si chiamava il primario che comunicava di averlo dimesso, e con fare molto distaccato dichiarava: “Suo padre è contento di tornare a casa, glie l’ho chiesto”. Tutto questo senza neanche una telefonata. Qualunque paziente è contento di tornare a casa..
Si è cercato in tutti i modi di rimandare questa dimissione così precipitosa, anche con l’assistente sociale della clinica, tutto inutile. Mio padre era stremato, aveva bisogno di stendersi, era gelato, quindi coperto con la nostra giacca lo abbiamo portato a casa. Non ci hanno data neanche il tempo di chiedere le dimissioni protette. Quella stessa mattina mio padre aveva ricevuto la visita per la valutazione.
La diagnosi di dimissione è stata: “Emiparesi destra da ictus ischemico in sede cortico sottocorticale parietale posteriore sinistra – Encefalopatia multinfartuale – deterioramento cognitivo - ipertensione arteriosa – Morbo di Crohn – Ipoacusia bilaterale”. Al rientro a casa, al momento di cambiarlo ci siamo accorti che aveva le piaghe da decubito che ora stiamo curando. Questo perché, nonostante le nostre sollecitazioni, il materasso antidecubito è stato messo qualche giorno prima della dimissione ed inoltre il paziente non veniva cambiato come va fatto con un malato che ha il Crohn. Spesso, quasi sempre, cenava con il pannolone sporco e nessuno veniva a cambiarlo. Bisognava aspettare dopo il vitto, quando gli infermieri facevano il giro per cambiare i pazienti.
Questa, purtroppo, è la nostra esperienza, mi dispiace davvero molto, non avrei mai pensato di dover scrivere di una situazione così personale, credo comunque sia giusto e molto importante non fare finta di niente. Spero con tutto il cuore che nessuno debba essere sottoposto a tali trattamenti.

Patologia trattata
riabilitazione neurologica.
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