Auxologico Piancavallo di Oggebbio

 
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Recensioni dei pazienti

6 recensioni con 3 stelle

15 recensioni

 
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2.5
Competenza 
 
3.0
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1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Percorso guarigione/ miglioramento dall'obesità

Sono una ragazza/donna con obesità di 3° grado (unico problema grave fisico) e una diagnosi di disturbo borderline di personalità (perfettamente controllato e monitorato costantemente da me e dai medici che mi seguono - chi non lo sa, non se ne accorgerebbe). Non specificherò il periodo né il reparto, né farò nomi non per paura, semplicemente non voglio pensare a questo posto in futuro.
Sono entrata e uscita dopo 15 giorni, non completando il percorso previsto dal ricovero. Ho chiesto IO il ricovero, nessuno mi aveva convinta, il mio obbiettivo principale NON era perdere kg. (non È UNA CLINICA DIMAGRANTE, chi si lamentava solo del peso non aveva capito bene dove si trovava), ma iniziare un percorso per CURARE l'obesità. Mi hanno chiamata un mercoledì per essere lì il venerdì mattina (per me sono quasi 2 ore di auto) della settimana stessa. Avevo scelta: " o venerdì, o data da destinarsi", queste le alternative. Chiedevano anche il tampone Covid e una ricetta specifica dal medico di base. Ho dovuto in fretta e furia trovare soluzioni per: fare tampone, valigie, ricetta, sistemare casa, sistemare i miei animali domestici, sistemare il lavoro in previsione di una assenza per un mese! ( non oso immaginare chi ha anche bambini piccoli o persone in difficoltà a carico). Arrivo il venerdì e scopro che per tutto il weekend non avrei fatto assolutamente nulla! Nè visite nè attività, unica cosa, inizi subito con una dieta base non personalizzata ( se non per allergie o intolleranze o religione.. credo). Domanda: perché farmi correre lì il venerdì se poi, se va bene, si inizia il tutto LUNEDÌ??? (spoiler: soldi, come sempre).
Non sono passata dal reparto Medicina generale, nel mio caso non era necessario, approdando direttamente in reparto (i reparti, da quel che ho capito, sono diversi a seconda del problema prevalente nel paziente es: pneumologia, ortopedia, disturbi dell alimentazione ecc.). Innanzitutto la compagna di stanza ( quando va bene camera da due, altrimenti da quanto ho capito fino a 4 persone, rarissimi casi da 1, o se vai da privato, credo) è assolutamente randomica. Non tengono conto di nulla se non il sesso di appartenenza ( maschi divisi da femmine). A voi immaginare le possibili conseguenze (positive o negative).
I medici non hanno una tipologia di paziente, ma sono assegnati alle camere: quindi per esempio camera 1 e 2 medico Tizio, camera 3 e 4 medico Caio. I medici di reparto sono presenti dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.30 ( di solito) di notte e nei we c'è un medico ( spero per padiglione almeno ) per le emergenze.
Il cibo: da mensa. Siamo in un ospedale non mi aspettavo niente di diverso.
La dieta personalizza: sì, più o meno.
Le attività: tralasciando le "leggende di reparto": la piscina non c'è più dagli anni 70 o 80 da quanto capito, ( da notare: ospedale specializzato in obesità e riabilitativo tra le altre cose, attività in acqua sono molto indicate di solito). Quindi attività fisica limitata a ginnastica pressoché a corpo libero, più o meno vari tipi, cicloergometro (cyclette gambe, o braccia o con sedute differenti dal sellino) e passeggiata esterna alla struttura (con il bel tempo, quando brutto in un area coperta in tondo a fare i criceti); il tutto gestito da giovanissimi fisioterapisti (credo fisioterapisti), chi più chi meno impegnato sul lavoro (no comment).

Lezioni sulle problematiche relative alla propria patologia o possibili conseguenze, in parte a video, in parte in presenza (spesso più che altro quello che io chiamo " terrorismo patologico", cioè descrizioni di aggravamenti dell'una o dell'altra patologia fino alla nausea).
Lezioni sull'importanza dell attività fisica e della dieta salutare (90% ovvietà).
Lezioni di cucina.. NO!!!! In ospedale ti danno il pasto pronto, e a casa ti arrangi!

Gruppi supporto psicologico (per fortuna niente di simile ai gruppi AA nei film americani) due incontri a caso. Nel senso, primo incontro dovrebbe essere all'inizio e il secondo alla fine, ma in realtà c'era chi li faceva entrambi all'inizio (io ad esempio) e chi entrambi alla fine...

La fisioterapia non ho avuto modo di iniziarla (non era il mio problema principale, ma prevista dal fisiatra interno)

Servizio lavanderia: sì... ma anche no! Lavano tutto assieme a 60 gradi o più, non sono sicura, devi fare un elenco preciso di cosa dai, e ti torna la settimana dopo lo stesso giorno (w.e. esclusi ovvio) se va bene, sa va male rovinato, se va malissimo tornerai con le valigie un po' più leggere a casa. Portate cose brutte e in grande quantità (e un piccolo detersivo da bucato a mano per l'intimo, consiglio spassionato).
Servizio bar: da ospedale, nè lode nè infamia.
Wifi: sì ma anche no.
Prende solo un gestore telefonico e state attenti a non finire sulla linea svizzera.
Quando c'è bel tempo il panorama intorno alla struttura è stupendo! ( ma alcune stanze hanno le finestre in alto, o sono a ridosso di un altro padiglione, o sono molto in basso per cui se va bene si vede dalle aree comuni).

Non si può uscire dalla struttura se non con permesso scritto del medico, nemmeno per andare a controllare la macchina nel parcheggio esterno.
Visite: si possono ricevere sempre nell'arco della giornata, ma consigliano/consiglio nel weekend, quando non c'è nulla da fare.

A chi interessa: per farsi portare gli animali domestici in visita, esclusivamente nel cortile ( giustamente, è un ospedale) serve un permesso del medico e della amministrazione che deve arrivare alla reception. Chiedetelo per tempo e con data sicura, se ci sono imprevisti va rifatto.

Se siete arrivati a leggere fin qui ecco quella che per me è la chicca, mi sono fatta dimettere dopo 15 giorni di: frustrazione, noia, insonnia (io non ne ho mai sofferto, né ho il sonno leggero. Era causata in prevalenza dai continui disturbi esterni notturni), nervosismo e ansia, la goccia che mi ha fatto dire Basta: ho avuto paura. Di chi? Del personale. Io giuro che non sono stata scortese, antipatica, o acida o quel che pensate possa infastidirvi di più. Ho cercato di arrangiarmi quanto più possibile per non infastidire nessuno, dalla compagna di stanza, al personale infermieristico, OSS e personale di pulizia. Unica persona che penso di aver "importunato ai limiti dello stalking" (in senso ironico), il medico assegnato alla mia stanza (per la mia sopportazione voto 10/10 ). Le persone più "umane" lì dentro erano: gli altri pazienti, la psicologa e la dietologa che ho incontrato io (e a quanto pare sono stata fortunata) e le ragazze delle pulizie. Rarissime eccezioni di "umanità" di cui ricordo i nomi, tra gli oss e infermieri, farei notare i più gentili in prevalenza, gli uomini ( pochi in percentuale) e non perché sono donna. Faccio notare anche che il personale OSS e infermieristico sono le PERSONE assunte a maggior contatto con le PERSONE ricoverate, e che se ne dovrebbero prendere cura maggiormente.
Il medico che mi seguiva, alle mie dimissioni tra le varie cose ha detto (riassumendo) che non è personale formato per casi particolari come ad esempio problemi psichiatrici. Ora, tralasciando che non sono un caso da psichiatria ( se fossi rimasta lo sarei diventata di sicuro), la domanda che mi viene ora, a mente lucida e RIPOSATA è: ok, non è un ospedale psichiatrico, ma il personale ha a che fare con un buon 80% se non di più di persone con disturbi alimentari anche "mentali" (passatemi il temine). Esempi ovvi sono: anoressia, bulimia, binge eating, emotional eating... Possibile che non "siano formati" adeguatamente?
Che poi la mia certezza è che non mancavano di formazione, ma di GENTILEZZA E UMANITÀ. Mi sono spesso sentita come un PESO da sopportare per lo stipendio, più che come una PERSONA malata da curare.
Chiarisco: non ho nemmeno immaginato cose fuori dal mondo ( tipo cose assurde come l'infermiera che mi imbocca o l'Oss personale, o diventare grande amica di tutti, anche no!), ma solo il giusto compromesso tra professionalità, distacco ( sacrosanto) e gentilezza, cosa non impossibile, visto che alcuni avevano queste capacità basilari, e sto parlando anche di coloro che io non ho trovato gentili ma altri pazienti del reparto sì (qualcuno era addirittura simpatico!). Esempio perfetto del giusto rapporto tra gli aggettivi elencati era il medico. Sì, il medico ha un percorso diverso e un ruolo diverso, ma è una persona come tutto il personale, quindi è un esempio lecito.

Alla mia richiesta definitiva di dimissioni, volevo andare a fare un reclamo interno, ma stavo così male lì dentro che, firmate le dimissioni, sono scappata come se il posto fosse in fiamme.
Peccato perché ci contavo davvero per iniziare BENE il percorso di guarigione/ miglioramento dall'obesità.
Buona fortuna a tutti.

Patologia trattata
Obesità.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Ricovero obesità

La mia esperienza di ricovero presso la struttura è stata positiva, ma molto difficile. È un percorso che aiuta molto, ma bisogna essere forti, pazienti e pronti ad affrontarlo. Non bisogna avere aspettative ed è necessario ricordarsi che si è in ospedale, non un albergo o clinica chic.
La convivenza con persone diverse può essere una grossa sfida alla propria pazienza, per cui bisogna essere pronti ad avere apertura mentale, empatia, comprensione e a stabilire una comunicazione onesta.
Può essere anche un' esperienza molto bella se ai trovano persone con cui si va d'accordo, ma non è comunque facile.
Il personale è tutto facilmente irritabile, quindi anche con loro bisogna avere molta pazienza.
Le attività potrebbero essere organizzate in maniera molto più efficiente, per cui anche lì bisogna portar pazienza.
La struttura mette a disposizione una serie di strumenti utili, sta però al paziente fare il lavoro e assicurarsi di prendersi cura di sé perché il personale non ha tempo di prendersi cura di ciascun paziente, quindi non bisogna aspettarsi di esser presi per manina.
Io lo consiglio vivamente, per quanto sia stato veramente difficile, ma la mia salute ne ha tratto molti benefici e quindi son grata di aver avuto l'opportunità. Gli atteggiamenti chiave sono tantissima pazienza, umiltà e capacità di adattamento.
Non adatto a persone in un periodo fragile o particolarmente vulnerabili secondo me.

Patologia trattata
Obesità grave, depressione, ipertensione.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Il buongiorno si vede dal mattino

Già all'arrivo interfacciarsi con le signore della reception è stato un giramento di scatole, troppa arroganza, non è maniera di accogliere i pazienti - e dico tutti i pazienti!!!
Prima settimana nel reparto di Medicina generale, niente da dire, mi sono trovata bene.
Una volta salita in reparto Malattie del metabolismo, già noto la svogliatezza e poca sensibilità e gentilezza da parte degli infermieri e Oss, tanto da portarmi a piangere per un commento inopportuno sulle mie problematiche fatto dall'infermiera mentre compilava il foglio di entrata nel nuovo reparto. Poi penso: ma come si può mettere in mano a queste persone pazienti sì obesi, ma anche con patologie psicologiche?! E meno male che non lavorano in un ospedale dove devono correre...
Buona la cucina, soprattutto rispetto ad altri ospedali.
Bravi i ragazzi della palestra.
Medico di reparto maleducato con le persone più deboli, e alcuni trattamenti e visite vengono fatti e proposti solo ai "lecca piedi".
Per quanto mi riguarda, concludendo, entro con un'obesità da fame nervosa ed esco dalla disperazione prima della data stabilita, perché il nervoso era triplicato vedendo certi atteggiamenti!!!

Patologia trattata
Obesità da fame nervosa.
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC)

Ho effettuato recentemente una Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) all’Auxologico (Piancavallo). Ho ritirato gli esiti: un dischetto e un referto. Nessuna immagine stampata. Circostanza non secondaria, giacché la mia assicurazione non mi rimborsa la costosa cura della mia patologia senza vedere le immagini. Ho telefonato alla radiologia per chiederle: già la prima risposta non è stata incoraggiante: “io ho da fare”. Allora ho scritto all’ufficio relazioni con il pubblico (URP) chiedendo di nuovo una stampa delle immagini. Mi è stato detto che già da tempo non le consegnano ai pazienti. In aggiunta mi sono state inviate le istruzioni per stampare da dischetto le immagini. Ho provato e, nonostante le mie competenze informatiche standard, non è stato possibile. Ho pagato un tecnico informatico 60 euro per stampare le immagini. Ha lavorato circa un ora per riuscirci. Nessuna persona senza una preparazione avanzata di informatica potrebbe stampare queste immagini. In aggiunta avevo chiesto di poter ricevere a casa, con un DHL (o simili) a mie spese, come fanno tanti ospedali il dischetto e il referto: anche questo non è stato possibile. Ho fatto altri 60 chilometri per ritirare gli esiti. Non mi resta purtroppo che sconsigliare a chiunque di fare esami radiologici al Piancavallo. Questa, con mio rincrescimento, è la valutazione che mi sento di dover dare, sperando che serva a cambiare qualcosa. Ho scritto “guarigione parziale” nella voce “esiti della cura” visto che se non avessi riempito quella voce questo feedback non sarebbe partito. In realtà la domanda non è proponibile visto che la cura è ancora in corso, anzi, è appena iniziata.

Patologia trattata
Osteoporosi.
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

No risultati

Ottimo albergo per passare un mese immersi nella natura, ma poca professionalità dei medici che curano i DCA.
Questa perlomeno la mia esperienza personale.

Patologia trattata
DCA, obesità.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Non mi sono trovata bene

Sono stata ricoverata per la seconda volta a Piancavallo e mi sono trovata molto male, ma soprattutto invece che migliorare, il problema è peggiorato. Ho perso 4 kili, non sono stata seguita molto sulla parte psicologica, che era quello che invece mi serviva…
L'unica cosa buona, l'aiuto degli infermieri e OSS, che sono stato molto di aiuto nel mio problema.

Patologia trattata
Problemi psicologici, DCA superato.
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