Centro Cardiologico Monzino Milano
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Ricostruzione valvola aortica sec. Ozaki
Scrivo questa recensione con molta sofferenza e dolore, ma è giusto e doveroso farla.
Mio marito di anni 67 si è affidato ai medici e professori di Cardiochirurgia del centro dopo avere letto sul loro sito che veniva praticata una tecnica innovativa di riparazione della valvola aortica - tecnica di Ozaki (con pericardio autologo) - molto pubblicizzata dal Centro, rinunciando alla tradizionale tecnica di sostituzione della valvola aortica e eventuale sostituzione dell'aorta ascendente che gli era stata suggerita dall'equipe di cardiologia/ cardiochirurgia dell'ospedale San Camillo di Roma, che lo seguiva da 8 anni.
Mio marito era un soggetto atletico e asintomatico, praticava sport, faceva traversate con la barca anche lunghe, trekking a piedi e cavallo ecc.
A fine settembre abbandona l'equipe di cardiologia/cardiochirurgia di Roma e si affida al Monzino. A metà ottobre 2021 esegue una visita cardiologica a Roma con un cardiologo collegato con il centro che lo indirizza al Direttore di cardiochirurgia, che lo opererà appunto con tecnica di Ozaki.
Il 02/11/2021 viene previsto il ricovero e il 04/11/2021 l'intervento. Il 01/11/2021 con le sue gambe mio marito prende il treno per raggiungere Milano e io e mio figlio 15 anni è l'ultima volta che lo vediamo.
Il costo dell'intervento di tecnica di Ozaki è stato di oltre 50 Mila euro, più spese come solvente.
Dopo l'operazione con tecnica di Ozaki il 04/11/2021, alle ore 16.45 viene trasferito in terapia intensiva come da protocollo; subito dopo ore 16.47 venivano rilevate, attraverso i drenaggi, significative perdite ematiche, ma decidono di non intervenire, cioè di non procedere ad alcuna revisione chirurgica. Avvisato anche il prof. chirurgo che l'ha operato, decidono di monitorare il paziente con esami del sangue e terapia antiemorragica. Praticamente continuano l'osservazione e il monitoraggio (terapia intensiva), le perdite ematiche si arrestano ma poi continuano. Dopo 28 ore mio marito subisce un arresto cardiaco per shock emorragico e viene operato per la 2° volta in urgenza, dopodiché mio marito rimane in uno stato vegetativo irreversibile, attaccato alle macchine, tetraplegico, con danno metabolico e cerebrale gravissimo, inclusi scompenso cardiaco, piaghe da decubito e altro. Un vegetale, un guscio vuoto.
Il 7 dicembre 2021 viene trasferito al Gemelli Roma, più vicino alla famiglia. Iniziano calvario ed agonia, la sua e di tutta la famiglia, in particolare di mio figlio quindicenne, che per nove (9) mesi tutti i giorni va a trovare il padre in coma vegetativo irreversibile (gli parla, lo accarezza, gli fa sentire la musica per stimolarlo, ma purtroppo non c'era nulla da fare). Mio figlio è stato sostenuto anche da uno psicoterapeuta, vista la sua giovane età.
Tutto questo calvario si conclude con la morte di mio marito per arresto cardiocircolatorio il 02/08/2022. Si chiamava Generoso Simeone.
Intervento cardiochirurgico: cattiva gestione
Sono stato ricoverato al Monzino per intervento di sostituzione della valvola aortica. Dopo aver fatto il day service, vengo chiamato e ricoverato. Martedì 15 settembre entro per essere operato, ma giovedì 17 mi dicono che ci sono state delle urgenze e il mio intervento è stato posticipato al giorno dopo. Poi al giorno dopo e ancora al giorno dopo... e nessuno sapeva dirmi il motivo di questi spostamenti.. Il lunedì 21, dopo ben 7 giorni ad occupare un letto inutilmente, incrocio il dott. Zanobini, che aveva richiesto il mio ricovero e che al momento mi dice invece che i valori per poter essere operato erano cambiati e non necessitavo piu' di intervento. Praticamente mi hanno tenuto 7 giorni ad occupare un letto senza che nessuno avesse il coraggio di venire a dirmi che qualcuno aveva sbagliato nella gestione del mio trattamento.
ABLAZIONE NON RIUSCITA
Sono stato ricoverato in questo centro perchè c'è un medico specializzato in aritmie ventricolari.
Nonostante sia considerato uno dei massimi esperti in questa patologia, con me non è riuscito ad eliminare il problema e sono stato dimesso peggio di come sono entrato, con più farmaci e senza risolvere.
Ma ciò che voglio raccontare è la pessima esperienza in sala operatoria, dove anzichè trovare comprensione per la normale agitazione (vista la delicatezza dell'intervento) ho trovato ARROGANZA e MALEDUCAZIONE, tant'è che l'intervento si è concluso prima del previsto senza tentare di trovare il punto di origine delle aritmie. Il medico che mi ha operato NON lo consiglio nemmeno al mio peggior nemico.
Per fortuna sono andato all'Humanitas, dove ho trovato medici competenti e umanamente più comprensivi che hanno risolto il mio problema.
Inoltre se qualcuno volesse prenotare una visita col SSN al telefono, lasciate pure perdere: NON rispondono mai!
Visite per sospette aritmie
Ho prenotato PRIVATAMENTE le visite ai miei genitori per sospette aritmie. Sono stati visitati dal dott. Carbucicchio. Non sono stati affatto soddisfatti. Lo hanno trovato poco attento alla loro anamnesi e poco disponibile; continuava a rispondere al telefono (cosa non molto carina, soprattutto considerato il costo della visita e la sua durata... 15 minuti per più di 200 euro). Non ha dato alcun esame da fare e li ha fatti quasi sentire "in colpa" per essere andati.
A distanza di qualche mese, in un altro ospedale, a mio padre refertano 1 dilatazione aneurismatica dell'aorta addominale di quasi 5 cm. e calcificazioni a 1 coronaria... Mi sarei aspettata da loro una refertazione del genere, invece il nulla più assoluto. Non ci torneremo.
Visita troppo sbrigativa
Fiduciosa che finalmente sarò visitata da un specialista del famoso Monzino, prenoto una visita tramite SSN. Sono stata visitata dalla giovane Dr.ssa Cristina Ferrari, che ho trovato poco attenta alla mia anamnesi e poco disponibile all'ascolto, continuava a contestare in modo fastidioso ogni mia esposizione creandomi così un forte disagio e addirittura quasi facendomi venire sensi di colpa per essere venuta qui. Più che essere visitata, mi sembrava di essere zittita in continuazione per qualsiasi cosa cercassi di dire sul mio stato. Qualsiasi cosa dicevo, lei non mi faceva neanche finire la frase, mi interrompeva irritata, e diceva che i miei dolori al petto parte sinistra non erano assolutamente della natura cardiologica, ma erano semplici dolori di qualcos'altro. Quando per l'ennesima volta le ho chiesto cosa avrei dovuto fare alla prima ricomparsa di quel dolore fortissimo, mi ha detto scocciata di andare nel pronto soccorso, chiudendo una visita che sarà durata al 10 minuti. Dopo ci meravigliamo perchè al pronto soccorso vengano tutti quanti intasando la sala d'attesa.
Considerazioni
Io sono un medico che purtroppo ha dovuto essere sottoposto ad un importante intervento cardiochirurgico. Quindi un paziente difficile che ha trovato alta competenza cardiochirurgica e difficoltà nell'approccio assistenza per la complessità e la difficoltà che il paziente cardiochirurgico rappresenta. Se è vero che i congressi dedicati al personale infermieristico cardiochirurgico sono nettamente superiori a quelli di ogni altra specialità dello stesso campo infermieristico, non tutti gli operatori sono adeguatamente preparati. Non c'è storia, l'infermiere di cardiochirurgia ha competenze nettamente superiori ad ogni altro campo. Manovre come depilazione totale e cluster evacuativi, all'alba del 3° millennio, devono essere sostituiti in altro modo. La preparazione all'intervento è umiliante e medioevale e ci vogliono soluzioni più dignitose e umane. Anche la degenza in intensiva deve avere standard di sofferenza meno devastante. Disidratazione, anemia, effetti dell'anestesia e circolazione extracorporea dovranno sempre più migliorare come le dimissioni con bassi valori di Hb. L'aspetto alimentare è devastante. Non è un hotel, ma l'ospedale deve garantire una adeguata alimentazione per favorire una ripresa psico fisica. Lo so, non è facile, ed i tagli e la crisi economica incidono pesantemente.
La salute è un costo? Provate con la malattia.
In attesa di sostituzione valvola mitralica
Mia zia, anni 77, in attesa urgente di intervento sostituzione valvola mitralica, entra con le sue gambe, molto gonfie, il 27/7/2016 e ne esce in una bara il 6/8/2016.
Probabilmente sottovalutata in CUR, iniziano la terapia con diuretici per farla sgonfiare, vedo e parlo con diversi specializzandi molto cortesi ma poco informati; riesco finalmente a parlare con un medico responsabile il quale mi rassicura.. Dopo 3 giorni la zia viene trasferita in unita coronarica intensiva, dove verrà assistita nel migliore dei modi da personale competente.
Purtroppo non basta, la zia muore dopo pochi giorni, forse se il cardiochirurgo si fosse messo la mano sul cuore e l'avesse operata prima, sarebbe ancora qui!
Probabilmente se il cardiochirurgo fosse intervento per tempo, tutto questo non sarebbe accaduto.
Esperienza negativa
Mio padre è entrato per sostituire la batteria del pacemaker, ne e' uscito morto.
Il paziente non è un oggetto subumano
Da medico e paziente: le terapie sono ad un buon livello ma manca l'umanità, quel tratto che completa il medico.
Per quanto riguarda l'ufficio URP, è meglio non spendere denaro: rivolgersi a costoro vuol dire essere presi in giro. Così al mio reclamo per raccomandata mi arriva una prioritaria a firma Budri Moris che recita: abbiamo svolto una "efficace sensibilizzazione "affinchè non si ripeta ciò che le è successo". Ma di scuse non se ne parla.
LELLI DR.DINO
Cardiopatia ischemica
Sono affetta da cardiopatia ischemica con crisi anginose sin da quando avevo 30 anni; anche tutte le mie parenti prossime donne hanno avuto gli stessi sintomi e la stessa patologia. Mi sono rivolta per anni a questo ospedale, con visite ed esami a pagamento e con la mutua. Speravo di poter trovare la causa della mia patologia per poterla curare, ma sono stata trattata con superficialità ed incompetenza, mi hanno persino chiesto di fare una tac coronarica nonostante non potessi farla per una grave allergia al mezzo di contrasto che mi ha fatto rischiare la morte... Appena una patologia non rientra nei loro schemi di protocollo, pare si perdano, pare seguano solo una routine senza studiare i singoli pazienti. Ora mi sono rivolta ad un'altra struttura che sta studiando il mio caso e mi rammarico di non aver deciso prima di abbandonare il Monzino.
Operazione alla valvola mitralica
Completa inefficienza dal momento del day hospital alle dimissioni, all'organizzazione per le successive visite di controllo.
Paziente lasciato completamento a sè stesso.
Bilancio della degenza
Il bilancio della degenza è, con mia grande sorpresa, negativo.
Ricoverata per un intervento programmato e sulla carta banale, all'ingresso regnava la confusione più totale: informazioni contraddittorie, esami del pre-ricovero apparentemente scomparsi, annunciato annullamento dell'intervento programmato, poi riconfermato senza previa comunicazione.
In sala operatoria, già sedata e spaventata, com'è normale, la curante mi prospettava altri interventi preventivi successivi: credo sfugga al personale medico la condizione di fragilità (emotiva e fisica) di chi sta per sottoporsi a un intervento. Sfugge quanto la comunicazione in quel caso debba essere dosata, calibrata, attenta nei tempi e nei modi.
In dimissione, nel referto di uscita veniva allegato per errore lo stralcio relativo alla diagnosi di un altro paziente, ben più grave, che l'estensore della cartella non aveva provveduto a cancellare. Fortunatamente mi sono accorta che i curanti alla firma erano diversi e mi sono tranquillizzata, ma credo che una simile incuria non sia accettabile in una struttura di livello, di cui continuo a riconoscere il valore.
Indifferenza
Volevamo condividere l'esperienza deludente e negativa presso l'ospedale Monzino. Sono stata visitata il 19 luglio del 2019 dal professor Tondo, il quale in quella occasione mi riferiva che per approfondimenti al mio problema di extrasistolia dovevo essere chiamata in autunno per accertamenti. Intanto, con il passare dei mesi, io mi sentivo sempre più male e chiamavo quasi tutte le settimane, ma fra chiamate ed email non sono mai riuscita a parlare con un medico per spiegargli la gravità del mio problema. Inutile parlare con gli operatori e segretarie, dopo un po' cadeva la linea senza che nessuno mi abbia poi mai ricontatta.
Nonostante avessi fatto 1200 km. per arrivare fino a qui (io credevo in questa struttura...) ad oggi non sono stata mai chiamata!
Per fortuna mi sono rivolta ad un'altra struttura, dove subito mi hanno effettuato tutti gli accertamenti in modo celere, vista la gravità del mio problema, quindi sono stata subito operata per una grave insufficienza mitralica con sostituzione della valvola mitralica.
Esperienza negativa
La mia esperienza di paziente solvente (cioè pagante) sottoposto al Monzino di Milano a rivascolarizzazione mediante 3 bypass aortocoronarici è stata devastante sia fisicamente che psicologicamente - e non per mia colpa. Il fatto è che fin dalla sala operatoria sono insorte complicanze. Nuove complicanze sono poi insorte durante la degenza, protrattasi per ben 1 mese e una settimana. Ebbene, il Monzino non l'ho trovato attrezzato per gestire con buon esito qualsivoglia complicanza. Si affida a consulenze esterne, che nel mio caso si sono rivelate inadeguate, cioè un infettivologo che ha indicato un trattamento antibiotico molto pesante per 13 giorni, salvo poi fare marcia indietro e cambiare strada e antibiotico.
Per non parlare della celerità da Speedy Gonzales con cui vi mandano fuori dopo l’intervento. Io ho preteso di rimanere, ma con gli esiti sopra riferiti.
Per quella che è stata la mia esperienza personale, altro che “Eccellenza della Cardiologia”!
L'informazione al paziente viene negata
Mi rivolgo al centro per una risonanza al cuore sotto stress farmacologico.
Nel consenso informato che dovrei firmare, non è scritto né quale farmaco mi verrà iniettato per mandarmi in tachicardia, né in quale dosaggio. Non è scritto quale farmaco verrà iniettato per riportare il cuore nei valori normali e neppure in che dosaggio. Mando e-mail al radiologo, che mi risponde che non sono tenuta a saperlo perché è tutto da protocollo standard. Mando e-mail di lamentela alla cardiologa (dottoressa Rubino) che non ha mai risposto. Mando e-mail di reclamo all'ufficio pubbliche relazioni specificando che è loro dovere farmi sapere che farmaci mi daranno per l'esame e per lamentare la maleducazione del radiologo. Nessuna risposto dall'uffici pubbliche relazioni. Silenzio totale.
VISITA PER FORTI SINTOMI
Ho effettuato una visita al Monzino da un cardiologo per palpitazioni, dispnea, oppressione precordiale acutizzata dallo sforzo. Il cardiologo mi ha assicurato che non sono assolutamente cardiopatica, solo ipertesa. Mi ha tolto il Lobivon. I sintomi da allora sono peggiorati. Ricoverata mi hanno ripristinato il Lobivon, cerotto di nitroglicerina.
Insoddisfatta
buongiorno, è stata mia madre ad usufruire delle cure dell'ospedale. Ora purtroppo deceduta, mia madre ha conosciuto il Monzino tramite il suo cardiologo, dottor Fabrizio Celeste, che lavora presso la struttura. Mia madre è morta all'età di 59 anni dopo 4 mesi dall'impianto del pacemaker, ha avuto 2 ricoveri dopo l'impianto... Il vostro pronto soccorso è disorganizzato, tanto che volevano rispedire mia madre a casa dopo una crisi cardiaca e con pressione bassa... sarebbe morta a casa se non fosse intervenuto il dottor Celeste... Lei ha passato un mese all'interno della struttura, poi c'è stato un altro ricovero, ma non è stata tenuta dalla struttura perchè affetta da porpora idiopatica (data dall'uso del coumadin), ma il cardiologo aveva scambiato ciò per un'allergia ai nuovi farmaci che prendeva (10 pastiglie al giorno)... Quindi veniva ricoverata a Melegnano in serata. Insomma che dire: incompetenze a non finire...
PRONTO SOCCORSO
In PS 1 medico e 2 infermieri. Nessuno all’ingresso. 10 ore di attesa con 6 persone presenti in pronto soccorso
Neanche una macchinetta per l'acqua.
Nessuno che ti informa sullo stato del paziente.
Insomma, l'accompagnatore se non muore di sete muore d'ansia, tanto è già in ospedale..
Prenotazioni visite di controllo
Dopo due richieste di prenotazione di visita di controllo cardiologica, veniamo rimbalzati a date inesistenti per assenza di disponibilità anche in tempi lunghi, a meno che non si eseguano in libera professione.
Non aggiungo altro.
VISITA DI PREVENZIONE diventata un incubo!
Mi sono sottoposta ad una visita di prevenzione cardiologica, sia per un rialzo improvviso di colesterolo, sia per una forte familiarità ai problemi cardiovascolari. Ovviamente ho preso visita al centro di eccellenza milanese MONZINO col prof. Agostoni, grande luminare. 192€ di prima visita per ricevere solo una lunga lista di esami da fare tutti insieme e culminanti con una cardiotac (costo di questo esame pagato 680€, altrimenti col SSN l'avrei avuto nel 2020). Completati tutti gli esami dalla cardiotac, è risultato avessi una coronaria occlusa al 65%. Ovviamente spaventata, chiamo la segretaria del Dott. Agostoni per la lettura degli esami e mi dà l'appuntamento subito, "tanto è solo il controllo esami" (mi dice). Il dottore esce dal suo studio e mi dice invece che devo pagare la visita se voglio lui legga gli esiti degli esami. Cosi prendo appuntamento (altri 192€). Il dottore mi riceve dopo una coda di 2 ore e legge i referti dei colleghi senza nemmeno guardare il dischetto della cardiotac e mi dice: "signora, lei ha un occlusione grave per la quale può girarsi nel letto e morire... Meglio fare una coronarografia. Ha un'assicurazione così le faccio il ricovero urgente?".
Non avendo io assicurazione, posso morire nel letto senza accorgermi???
VERGOGNOSO.
Pronto Soccorso
Sono molto delusa dalla mancata attenzione a una paziente, mia mamma, che è in cura già da qualche anno e che ho dovuto portare di corsa in PS 2 volte per problemi di cuore. Non ho visto l'attenzione e il rispetto per l'essere umano che mi aspettavo da un centro talmente all'avanguardia, la seconda volta addirittura è stata dimessa con referto e cura errati - considerato che erano stati tolti perché inefficaci e dannosi nel precedente ricovero d'urgenza dalla stessa equipe.
Organizzazione: malissimo!
Avevo prenotato telefonicamente una visita cardiologica completa, ma arrivato lì mi hanno comunicato di aver fissato solo un ecodoppler (quindi la mia mezza giornata di permesso lavorativo è stata buttata nel cestino).
Inoltre, nonostante fossi cliente pagante, mi hanno fatto aspettare 40 minuti rispetto all'orario prenotato. Ancora peggio considerando che sono arrivato con 45 minuti di anticipo all'accettazione...
DELUSIONE TOTALE
Sono stata al Monzino poiché mia madre era affetta ed è deceduta quando ero piccola per una cardiomiopatia dilatativa, la stessa che ha sviluppato mia sorella e la stessa che sembra stia sviluppando io. Sono ormai 4 anni che giro tra diversi medici ed ospedali per cercare quello giusto, e pensavo che il centro cardiologico, un centro d'eccellenza, fosse il mio caso.
Ho fatto la prima visita a pagamento (192,00 euro), il medico mi ha prescritto risonanza al cuore, test da sforzo cardiorespiratorio e test genetico. Ok! Ieri ho fatto il test da sforzo - a parte che forse bisognerebbe che ci fossero persone più preparate al contatto con il paziente, perché non puoi dire ad una persona sotto sforzo "signora ancora 30 secondi resista", perché poi passati i 30 secondi la persona molla.. ed è quanto successo a me, pensando di aver finito! In realtà poi mi trovo scritto sul referto che il test è stato interrotto 7 minuti prima!! e ovviamente i dati non sono bellissimi.. ma saranno veri, realistici??? Mi avesse detto altri 7 minuti, magari non avrei resistito tutti i 7 minuti, ma se ne avessi fatti altri due o tre.. i risultati sarebbero stati diversi di certo!
A parte tutto ciò, ho chiesto quindi come fare perché il medico guardi il referto, allora, se voglio farlo tramite SSN ci vogliono solo un anno un ano e mezzo... sennò a pagamento (grazie!! altri 192,00 euro solo per farmi leggere un referto? possibile che non abbiano previsto situazioni simili al centro per eccellenza Monzino?). Mi han pure detto che però potrei provare a telefonare e se sono fortunata, si libera prima un posto col SSN, magari per qualcuno che rinuncia... Possibile che dev'essere come vincere al totocalcio?? Se SONO FORTUNATA?? non mi sembra una frase da dire nè un modo di porsi professionale e rispettoso per il paziente.
Risultato, ancora una volta no, non ho trovato il posto giusto per me. Un posto dove possa sentire davvero di essere seguita e non solo sballottata di qua e di là senza alcuna linea guida reale.
Holter cardiaco
HOLTER 7 giorni: appuntamento per il 2018, invece a pagamento dopo un mese (120 euro). Tenendo presente che ho presentato la ricetta del policlinico per un'urgenza, i signori avevano l'obbligo di trovarmi un appuntamento entro 10 giorni. Mi rivolgerò a chi di dovere.
Stare sempre zitti non va bene
Mio padre è entrato sanissimo per una semplice coronarografia ed è uscito nella bara grazie. Il cardiologo ha usato il rotablator per aprire una coronaria, che in realtà non avrebbe dovuto nemmeno essere toccata, dal momento che si era creato un by pass naturale per il regolare deflusso sanguigno.
Arresto cardiaco, circolazione extra corporea, operazione a cuore aperto con sterno mai chiuso, e successivo coma di 3 mesi e mezzo in terapia intensiva.
Causa penale in corso perché stare sempre zitti non va bene.
Stefano
Appuntamento dimenticato
Il voto espresso sarebbe 0, e questo vale per come si è comportato il dott. Carbucicchio nei nostri confronti, con una visita specialistica (220 euro) e ablazione da fare nel più breve tempo. Ebbene: sono passati quasi tre mesi e nessun si è più fatto sentire!!!!!
Puntualità visite ambulatoriali pessima
È assurdo che gli appuntamenti per le visite siano a distanza di oltre un anno (appuntamento fissato nel dicembre del 2014 per una visita effettuata nel marzo del 2016!!!). In più gli orari dati per la visita sono completamente disattesi con ritardi di oltre un'ora e mezza!!
Mancanza di organizzazione nelle prenotazioni o incapacità?
Sicuramente mancanza di rispetto verso i pazienti e delle loro esigenze.
Esperienza pluriennale del Centro
Scrivo in poche parole sei anni di esperienza presso il Centro.
Premetto che conosco tutti i reparti, cardiologia interventistica, aritmologia, cardiochirurgia e pronto soccorso. Opinione del centro? Pessima in ogni reparto. Un consiglio: siete cardiopatici? Lasciate perdere il Monzino. Tanti auguri a tutti coloro che sono in difficoltà e cercano una soluzione. Vi sono vicino.
Esperienza negativa
Mia madre è stata ricoverata 2 volte... che dire: l'ospedale è pulitissimo e c'è professionalità. Di tutt'altro avviso è il P.S., ove sono poco professionali:addirittura volevano mandare a casa mia madre con problemi di pressione bassa dopo aver avuto un infarto; ed infatti ne ha avuti almeno altri 2 in terapia intensiva.. Siamo stati trattati con sufficienza ed è mancato il dialogo o il pieno accordo tra gli infermieri... trasformando così la banalità di andare ai servizi, in un caso di stato.. aggredendoci per il solo fatto che, dopo averlo naturalmente chiesto, ci hanno fatto aspettare 12 ore ed alla fine hanno dovuto trasferire mia madre in altro ospedale... perchè loro sanno curare solo infarti e nient'altro. Trovo che un ospedale che si occupi di una sola cosa, sia totalmente inutile.
Chiusura Dotto di Botallo
Sono stata ricoverata per essere sottoposta ad un intervento non invasivo per un difetto interatriale.
Mentre mi stavano portando in sala operatoria un SOLVENTE mi è passato avanti e quindi mi hanno fatto attendere altre 8 ore, quindi sono rimasta 19 ore senza mangiare e senza bere.
Giunta l'ora dell'operazione (16.30, ultimo intervento) sono stata portata in sala operatoria, dove la dottoressa (risparmio di scrivere il nome) mi ha annunciato, dopo 5 tentativi con un catetere dall'anima in metallo, che il mio intervento non poteva essere eseguito con il metodo non invasivo.
Ha tamponato un po' le ferite ad entrambi gli inguini ed ha lasciato l'infermiere da solo, che mi ha chiesto se lo AIUTAVO a farmi le medicazioni.
Giunta in stanza mi hanno fatta alzare dopo sole 8 ore.
Mi hanno dimessa il giorno dopo, dicendomi che dopo qualche giorno avrei potuto fare tutto.
Risultato? Inguine destro con un livido che mi ha messa a letto e stampelle perchè stava intaccando le fibre muscolari e rischiavo un trombo ed intervento da rifare!
Fortunatamente, cambiando ospedale, ho trovato medici più competenti e preparati ad un caso un pò piu complicato come il mio, che sono riusciti a risolvere il problema.
Ognuno ha dei ruoli, se non si è in grado di svolgerli è meglio evitare e, soprattutto, prima di un intervento, il caso SI STUDIA!!
monzino milano
Per un principio di infarto mio padre è stato operato in questa struttura.... ma poi è stato dimesso troppo in fretta, e con la febbre... E' morto dopo 24 ore!!!!
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