Ginecologia Ospedale Buon Consiglio Napoli

Premettendo che veniamo dall’estero, ci siamo affidati al dott. Erman per delle visite di controllo e per sapere il sesso del bebè, durante la nostra breve permanenza a Napoli.
Dopo una breve visita, dal costo di 70 euro, il dottore nota una placenta bassa ed afferma di aver intravisto il sesso del bimbo/a.
Sotto richiesta del dottore siamo ritornati dopo due settimane per un’ ulteriore visita.
È il nostro primo figlio in arrivo e la sua salute viene prima di tutto.
Alla seconda visita ci saremmo aspettati la giusta attenzione per il caso. Invece dopo una visita durata totalmente 8 minuti, ma pagata per intero, il dottore dimentica di controllare la placenta ed afferma che non può farci sapere il sesso perchè il bebè aveva le gambe chiuse.
Sinceramente delusi dal trattamento ricevuto, torniamo al Paese dove viviamo senza alcuna certezza ma pieni di dubbi.

Mia moglie ed io siamo andati al Fatebenefratelli per la visita anestesiologica fissata per le 8:15; dopo aver pagato ci hanno detto di recarci di fronte all'ospedale dove ci sono gli ambulatori per effettuare la visita.
Quando siamo arrivati c'erano due gravide in attesa e da poco avevano accese le luci. Da lì in poi non si è visto nessun operatore, tranne che altre pazienti arrivate per la stessa visita. Questa attesa è durata per 2 ore senza vedere nessuno, nel competo abbandono. Poi alle 10.00 è arrivato l'anestesista, che due alla volta, in stanze diverse ma comunicanti tra loro, ci ha fatti accomodare. Tutto questo senza rispetto delle prenotazioni, creando un disagio generale ai cittadini. Consiglio vivamente di riorganizzare questo tipo di servizio.

Dopo il parto di mia sorella, lasciata 13 ore in travaglio da sola, finalmente hanno deciso di farle un taglio cesareo (che poteva essere effettuato molto prima dato che tutti conoscevano la situazione di impossibilità del bambino di nascere naturalmente). Il giorno dopo si è sentita male con una crisi epilettica, ma i dottori sostengono ancora oggi che è IMPOSSIBILE. Le analisi effettuate il giorno del parto sono state lette dal dott. Aprea solo dopo 2 giorni, notando un forte calo dell'emocromo tale da farle una trasfusione di sangue... Ed in tutto ciò, il suo dottore Pietro Iacobelli? Ha detto che è tutto normale e senza nemmeno guardarla oggi le ha detto che può ritornare a casa, nonostante lei abbia detto esplicitamente di non sentirsi bene.

Sono stata al pronto soccorso ginecologico, nel marzo 2016, durante un fine settimana, per un aborto spontaneo in atto. Non ricordo chi fosse il ginecologo di turno, né il nome di quelle incompetenti, arpie delle infermiere/ostetriche (?), ma sono stata trattata malissimo, senza che mi venissero date spiegazioni di cosa stessero facendo e di quale fosse la situazione tale da giustificare un ricovero, non attendendo l'espulsione naturale (ero di 10 settimane) di tutto. Dopo aver firmato, senza capire nulla per il ricovero, sono rientrata dicendo di non voler essere ricoverata accertata la normalità delle condizioni, nella mia situazione.
Ho avuto un diverbio con una delle infermiere che con aria molto seccata e maleducata sosteneva che non fosse corretto il mio atteggiamento, dopo che mi avevano fatto già il prelievo venoso.
Le ho fatto notare che la prossima volta ci pensavano su prima di infilarmi l'ago fisso in vena senza rendermi partecipe di cosa volessero e stessero facendo.
Dopo di ciò mi ha fatto uscire e con il ginecologo che non ha proferito parola, ho firmato il modulo per le dimissioni.
Il racconto non rende per niente l'accaduto di quella notte.
Ma vi prego, informatevi e pretendete, perché non si scherza sulla vita delle persone!!