Tiberia Hospital di Roma

Voglio raccontare la mia poco felice esperienza al Tiberia Hospital.
Nel luglio del 2020 ho eseguito una colonscopia da dove si evinceva che, tra le altre cose, avevo ben tre polipi anali, che avrei voluto togliere ma che in quel momento, per miei problemi personali, non potevo.
Il 27/6/2022 ho fatto la visita per intervento dallo stesso proctologo che due anni prima aveva eseguito la colonscopia. In previsione dell'intervento, ho portato i risultati della colonscopia, ma il proctologo non si è degnato neppure di vederli. Il 27/7/2022 sono infine stato operato, con l'asportazione di ragade anale, emorroidi, fistola ed UN SOLO polipo.
Nei due mesi successivi, fino al 27/9/2022, ho fatto ben quattro visite di controllo perchè avevo forti dolori tutto il giorno e spesso anche perdite di sangue. Ad ogni visita il proctologo continuava a dire che ciò era tutto normale, ma nei rispettivi referti continuava a scrivere: "il paziente nega dolore, no rettorragia". Nella ultima visite ho fatto presente questa cosa, ma lui mi ha risposto seccato," io non vedo sangue (!!!!) e comunque ci vuole molto tempo per la guarigione completa".
Visto che i dolori continuavano, anche dopo cinque mesi dall'intervento, il 2/1/2022 ho fatto una visita da un proctologo di mia fiducia (tra l'altro spendendo anche molto meno), che notava la presenza di una ragade e di un polipo. Infatti dei tre polipi trovati nella colonscopia, sembra, dalla cartella clinica dell'intervento, che solo uno sia stato eliminato. Come mai?
Oggi, dopo due mesi di cura, non accuso più dolori o sanguinamento e posso dire di essere guarito, anche se il polipo rimasto mi preoccupa.
Però se ripenso a tutte le sofferenze inutili patite nei cinque mesi dopo l'intervento, ho tanta rabbia. Il proctologo di Villa Tiberia non mi ha mai ascoltato quando cercavo di descrivere i sintomi, e le visite di controllo erano molto sbrigative, anche quelle a pagamento (e non proprio economiche).
Voglio comunque spezzare una lancia a favore del personale infermieristico, molto competente e molto gentile e paziente, che non guasta, soprattutto quando si sta male.

Ricovero del 23/03/2022 per cifoplastica - Neurochirurgia.

Con sommo encomio per la professionalità e cortesia prestate dal Dott. Serra e dal suo Staff, nonché dell’anestesista, sono comunque qui a lamentarmi del post operatorio gestito esclusivamente da GVM – Villa Tiberia.
La disorganizzazione dello staff si fa notare sin dall’appuntamento per l’accettazione, che io puntualmente ho rispettato alle ore 07:30 del 23, mentre sono riuscita ad entrare solo alle 10:15, al secondo piano reparto solventi, nella mia camera.
Successivamente all’intervento di cui sopra, iniziato alle 16:00, rientro in camera atteso da mia figlia e dall’Ing. Imola e da una cortese infermiera, alla quale richiediamo le prassi per l’assistenza e la sintonia dei televisori, che pur pagati non funzionano nella ricezione.
Dopo questo, l’assistenza non solo è stata disastrosa nelle successive ore fino alla mattina, ma addirittura compromettente per la mia salute, nonché per i miei ospiti paganti.
Preciso che tutte le infermiere succedute, entravano ed uscivano senza mascherina al volto.

Per le 4 sacche di flebo che ho ricevuto per il digiuno prescritto fino alla mattina successiva, ho avuto necessità di richiedere l’intervento delle infermiere per mettermi la padella 3 o quattro volte.
In questi episodi ripetuti ho potuto riscontrare non solo l’inefficienza delle stesse, ma anche dell’assoluta mancanza di professionalità.
Di fatto, nonostante il delicato stato della mia salute per frattura vertebrale, le assistenti mi facevano autonomamente sollevare con l’ausilio delle mie forze al triangolo sovrastante il letto, senza aiuto alcuno, ma questo aggiunto alla mancata cura ed assistenza per rimuovere il tutto e a pulirmi! E’ stata veramente una offesa alla mia dignità di donna.
Al mattino successivo ero bagnata fino al collo e in tutta la schiena, nonostante l’intervento e la terapia recitassero in prescrizione, l’assoluta assenza di umido nella parte dorsale e soprattutto nella zona operata.
Viene finalmente una assistente per l’agognata colazione dopo il digiuno e, chiedendole il vassoio, a domanda, mi stizzisce dicendo che quando parlo con lei devo spegnere il televisore e, tanto detto, me lo spegne, dandomi a mano senza vassoio una tazza di té e una fetta biscottata priva di confezione.
Aggiungo che per dormire meglio chiedevo di riposare sul fianco, ma anche questo mi è stato proibito dalle infermiere e senza motivo, dato che il dott. Serra mi aveva confermato che questo era possibile.
Dulcis in fundo, il medico che mi ha visitata la mattina per la dimissione, ha fatto prima ad uscire che ad entrare, con prescrizione di medicinali post intervento e con appuntamento per togliere i punti, senza visitarmi. Appunto... togliere i punti di una operazione di cui ad occhio nudo non si vedeva nemmeno l’ingresso di un ago.
Unica nota positiva di encomio, che prima di dimettermi ricompare la assistente Peruviana, la quale, vista la mia condizione, mi lavava ed asciugava con gesto di pietà a conforto della mia lesa dignità e salute.
Tanto Dovevo per chiarezza
Silvana

Purtroppo devo segnalare un "malfunzionamento".. chiamiamolo così, per quanto riguarda il medico che mi ha fatto l'anamnesi per il vaccino antiCovid. La dottoressa non ha assolutamente letto la mia scheda di anamnesi (gravissimo secondo me) perché dopo aver fatto la prima iniezione, mentre attendevo alcuni minuti per scongiurare reazioni avverse, mi sono avvicinata per avere una rassicurazione da lei sul fatto se quella sera avrei potuto allattare mio figlio. Si è subito risentita perché io non le avevo detto che allattavo (quando io l'ho scritto nella cartella che lei mi ha detto essere a posto) e mi ha poi spaventata facendomi firmare lo scarico delle responsabilità (quindi grazie a me). Non credo sia questo l'atteggiamento verso una madre che allatta e che sta facendo un vaccino sperimentale. Penso che Villa Tiberia non meriti di collaborare con medici cosí.

Anziani sbattuti da una parte all'altra in maniera approssimativa. Arrivati alle 6.30 di mattina, alle 12.00 siamo in attesa da quasi un'ora dell'anestesista - faccia con comodo non si disturbi, tanto persone anziane parcheggiate nei corridoi, senza neanche la possibilità di sedersi, non è un problema. Poi passa l'infermiera e ci sgrida perché stiamo tutti in corridoio ammucchiati, come se ci fosse alternativa!

Mio padre è stato ricoverato per polmonite bilaterale interstiziale da Covid-19. Dopo 9 giorni con tampone negativo e da due giorni in ossigenazione autonoma, è stato dimesso. Nonostante abbia espresso la mia preoccupazione per la velocità di tali dimissioni, mi era stata garantita dai medici la totale guarigione.
Oggi, dopo 40 giorni, risulta avere ancora la polmonite.
PERCHÉ È STATO DIMESSO SENZA AVERGLI PRESCRITTO UNA CURA DOMICILIARE??? Vorrei una risposta e soprattutto la cartella clinica per proseguire gli accertamenti.

Mio padre e' da mercoledi' sera che e' ricoverato presso la struttura e da mercoledi' nessuno ci ha mai chiamato per darci informazioni sulla sua salute, nè sono riusciti a rispondere alle nostre chiamate fino ad attaccarci il telefono in faccia (questa mattina).
Questo comportamento non lo troviamo professionale.

Se devo definire Villa Tiberia con un termine, mi viene in mente "caos". Oggi dovevo ritirare le analisi cliniche e avevo davanti a me 30 persone, gente arrabbiata, ho sentito qualcuno che diceva di voler chiamare i carabinieri... Beh ovviamente ho rinunciato!
Un tempo, per il ritiro delle analisi c'era uno sportello dedicato e in due minuti si ritirava il referto. Ora bisogna fare ORE di fila stressante! Assurdo! Ma che razza di organizzazione avete???

Per una ricoverata del reparto cardiologia, presso il quale lavorano medici veramente in gamba e professionalmente eccellenti, ho chiesto il servizio con la tariffa alberghiera, per la degenza, unito all'assistenza del SSNN per la parte sanitaria.
Per quanto riguarda l'amministrazione devo dire che è estremamente carente. Infatti, dopo la dimissione della paziente, per sapere come, quanto e a chi dovevo pagare ho dovuto dapprima tentare ripetutamente e per diversi giorni un contatto telefonico (ma chiunque rispondesse cadeva letteralmente dalle nuvole); poi ho finito per chiederlo per e-mail, perché il sito non sembra recare i contatti con l'amministrazione, né il centralino non sapeva dirmi a chi dovevo chiamare per sapere come fare.
Insomma, da un punto di vista amministrativo regnano la disorganizzazione e il pressapochismo più assoluto! Peccato, perché l'indiscutibile eccellenza del personale medico e infermieristico è ancora una volta oscurata dalla superficialità del personale amministrativo.

La clinica ha la fortuna di avere un personale medico di prim'ordine, almeno per la divisione di Oculistica. E' bene che si conoscano e si facciano conoscere tali eccellenze. Parlo del Dott. Filippo Di Tizio, professionista umile, capace, un grande professionista, ben all'altezza di famosi professori, dirigenti di divisioni oculistiche ben più importanti e blasonate. A me ha salvato la vista, la carriera e la stessa vita. Ebbi la fortuna di incontrarlo nel 2003. Non sapeva nulla di me, ma grazie alle indicazioni del padre ed alle sue indubbie capacità riuscì a salvarmi prima l'occhio sinistro e l'anno dopo l'occhio destro. L'assistenza in sala operatoria è del tutto mancante, almeno all'epoca. Io non so se c'è ancora l'anestesista dell'epoca, ma se è in servizio è da licenziare in tronco. Dopo aver praticato l'anestesia usa allontanarsi, senza prestare la minima assistenza. Il personale infermieristico di sala proprio non esiste. Infatti la prima volta il Dott. Di Tizio mi operò con l'assistenza di un collega, la seconda volta da solo. In sala eravamo solo io e lui e, grazie agli "esperimenti" dell'anestesista che mi aveva praticato un'endovena, il liquido era andato a finire un tutt'altro posto meno che nell'occhio, quindi l'operazione di distacco di retina, durata 3 ore circa, è avvenuta quasi a vivo, con manifestazione di un grosso edema. La struttura all'epoca si presentava poco curata, per non parlare poi dei pasti, semplicemente immangiabili ed io sono una persona che si adatta. Io non so chi sono i proprietari ed i gestori. Evidentemente sono solo attenti a riscuotere i lauti rimborsi della Regione Lazio, infischiandosene dei pazienti.
Avv. Carla Fiore

Sono stata operata in laparoscopia per endometriosi; non ho risolto ancora definitivamente ma sono contenta del risultato, ho trovato persone in gamba, bravissime, e mi sono trovata molto bene. Unica cosa che non mi è piaciuta è che non sanno pulire le camere, sono piene di polvere, le cose che cadono agli infermieri e restano lì per giorni e sotto il letto non puliscono proprio. Mi dispiace perchè per il resto funziona tutto benissimo!!

PURTROPPO A NOVEMBRE 2009 SONO ANDATA A VILLA TIBERIA PER UN CONTROLLO OCULISTICO E MI HANNO RISCONTRATO UN GLAUCOMA IN FASE ACUTA - PRESSIONE OCULARE 47 E 49.
MI HANNO RICOVERATO SUBITO DICENDOMI CHE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO POTEVO DIVENTARE CIECA. LA SERA STESSA NON MI E' STATO FATTO NIENTE, NEANCHE DELLE GOCCE PER FAR DIMINUIRE LA PRESSIONE. DOPO VARIE PERIPEZIE, RICOVERI ED INTERVENTI DA LORO, MI SONO TROVATA CON UN OCCHIO, PURTROPPO, ROVINATO PER SEMPRE (VISIONE 3 DIOTTRIE). DOPO SONO ANDATA IN UN ALTRO POSTO E HO RISOLTO IL PROBLEMA, DOPO AVER SUBìTO ALTRI 5 INTERVENTI CHIRURGICI. TROVO CHE QUESTA CASA DI CURA PER IL GLAUCOMA NON SIA PROPRIO ALL'ALTEZZA!

Sono stato operato e mi sono trovato molto bene. Una volta in stanza è lì che ho riscontrato dei problemi con il personale, un po' "burbero", oltre a qualche piccolo problema tecnico nella camera, prontamente risolto da tecnici della struttura. invece per la pulizia della camera, voto 2!!!!

Sono stata sottoposta a laparatomia da un'equipe medica operante in questa struttura. L'intervento era molto delicato, soprattutto da un punto di vista psicologico, poichè non avrei più avuto la possibilità di avere figli. Malgrado fossi entrata con il sorriso in sala operatoria, e quindi non fossi una paziente paurosa che creava problemi, dopo l'intervento sono stata trattata con estrema durezza e scortesia dagli assistenti del chirurgo che mi aveva operata. Questo si è verificato quando ho lamentato dolori (faccio presente che avevo un taglio di 25 cm.) e ho avuto raucedine e difficoltà respiratorie. Tra le battute a me rivolte: "Ha dolori? Certo è squartata!", "Dolori? Lei mette in dubbio che l'intervento sia riuscito! Stia attenta a come parla!". "Oggi si sente male? E figuriamoci se stava bene!". Ippocrate si sarà rivoltato mille volte nella tomba. Poi... come se avere dolori avesse minimamente a che fare con la riuscita dell'intervento. Non voglio aggiungere altro, perchè non basterebbero intere pagine per descrivere la loro mancanza di sensibilità e scortesia. Non pretendo che un medico mi consoli o che mi sostenga in un momento così difficile, ma quanto meno mi aspetto che agisca con umanità e professionalità, e soprattutto non con gratuite battute sarcastiche. Ancora oggi, quando penso a quello che mi è successo, la cosa che mi fa più male è il modo in cui sono stata trattata. Io non voglio fare i nomi di chi mi ha operato, perchè non voglio comunque fare del male a nessuno. Medicina si dovrebbe studiare quando si ha una vera passione per gli altri e gli altri non sono fatti solo di carne e ossa (a parte che lì si parlava di dolori fisici). Anche se ho visto molti altri medici, operanti in altre equipe della stessa clinica, trattare con enorme umanità e dolcezza i propri pazienti, NON consiglio questa clinica, perchè non vi è assistenza medica qualificata nelle ore notturne e in generale la notte l'assistenza è scarsa. Nota positiva: la dolcezza dei barellieri che accompagnano in sala operatoria e la gentilezza e il sorriso del personale della mensa e della distribuzione dei pasti.

Se dovessi ritrovarmi nella necessita' di fare un altro intervento simile, mi auguro di ritrovare lo stesso medico ma in un'altra struttura. Non mi ritengo per nulla soddisfatto della qualita' del trattamento.