Fornari Maurizio neurochirurgo a Milano

 
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Intervento ernie cervicali

Sono stata operata dal dott. Fornari a marzo del 2002 dopo tanti dolori.
Dopo l'intervento sono stata benissimo fino ad oggi, quando mi sono sottoposta ad intervento alla cuffia dei rotatori (braccio destro): dopo 3 mesi da tale intervento, ho iniziato ad avere dolori alla cervicale.
Non so se l'intervento alla cuffia mi abbia causato qualcosa alla cervicale... Dopo 22 anni chiamerò il dottor Fornari per una visita. Ho massima fiducia in lui.

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Poche parole ma solo fatti!

Di poche parole, le essenziali per spiegare la situazione e come pensa di intervenire. Si è subito reso conto della gravità della mia situazione e dopo 20 giorni dalla prima visita mi ha operato. A distanza di 4 mesi ho tolto il collare, ho recuperato molto bene i movimenti e non ho dolori. Mi ha sostituto la C5 e la C6 per un tumore: non è certo un’operazione da poco...
Insomma: un ringraziamento al Dr. Fornari e alla sua equipe!

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Rinascita

Il prof. Fornari mi ha operato d'urgenza dopo 1 anno di forti dolori e una situazione precaria dei dischi L5-S1 con ernia.
Dopo 2 mesi riesco a fare TUTTO completamente senza dolori. La grande competenza e gentilezza del Professore mi hanno subito dato grande fiducia e tranquillità. GRAZIE!

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Intervento di laminectomia cervicale

Sono stata operata esattamente due mesi fa dal Dr. Fornari. Beh! Che dire? Sono molto soddisfatta, l’intervento è andato benissimo, ho ripreso a camminare abbastanza bene, ho quasi riacquistato la sensibilità nelle mani e sto notando progressivamente altri buoni risultati. Ho appena tolto il collare rigido e non ho bisogno di rieducazione fisica. Voglio ringraziare di cuore il Dr. Fornari e assicurarVi che, anche se è una persona di poche parole, in caso di necessità affidatevi a Lui con la massima fiducia perché è il TOP.
Grazie Dr. Fornari, grazie di cuore
Ileana Galbersanini

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Il migliore

Sono stato visitato da più dottori, tutti gentili, capaci e scrupolosi, ma il professor Fornari ha una marcia in più. Non mi ha garantito nulla per errore mio, perché ho fatto passare quasi un anno e mezzo dall’uscita dell'ernia, ma la sua sicurezza e sapere mi hanno spinto a scegliere lui.
A novembre 2022 sono stato operato - ernia cervicale C6-C7 - quindi circa tre mesi fa, e l’operazione è riuscita perfettamente.
Per capire se potrò recuperare dovrò aspettare ancora un po’.

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GRAZIE

Io non posso che dire un grazie grande come l'universo, sono 8 anni che frequento lo studio e l'ambulatorio di Rozzano dell'Egr. Prof. Fornari, il numero 1 in fatto di neurochirurgia: lui non legge i referti degli esami, li vuole vedere in video.
Sono stata operata dal Prof. Fornari 5 anni fa per spondilolistesi; l'operazione è andata alla perfezione, ma avevo lo stesso dei forti dolori. A Luglio dello scorso anno hanno ho fatto una RMN e sono tornata da lui.
Ti devo rioperare, mi disse.
Mi prese un colpo, mi erano scivolate altre vertebre.
Venerdì 12 Giugno scorso ero ricoverata all'Humanitas di Rozzano per essere operata, c'erano molte urgenze e nessuno sapeva dirmi niente.. Allora chiamo il professore al cell. e dissi: Prof., ma lei oggi mi doveva operare. Mi rispose che non poteva parlare. Dopo 5 minuti era da me nella mia stanza e mi disse: sono troppo stanco, è tutto il giorno che opero. Stia qui tranquilla, la opero lunedì mattina e sarà la prima, le voglio fare una bella operazione! E poi mi ha dato un bacino sulla guancia. Il lunedì alle 8.00 sono entrata in camera operatoria, è andato tutto benissimo, non ho più dolori, solo ogni tanto ma non forte, ho 8 viti nella spina.
Io voglio ringraziare il mio angelo Fornari.
Professore sei un grande il numero 1. Grazie, Grazie. Grazie. Grazie. Grazie ancora.
Simona Scarchilli

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Veramente un'eccellenza!!!

Ho subìto nel giugno 2020 un intervento chirurgico di artrodesi L5-S1 e decompressione del canale radicolare L5. L'attesa è stata piuttosto lunga, tuttavia sono grata al prof. Fornari, di avermi ridato la vita. Veramente un grande professionista.
Sempre più convinta di aver scelto bene, nonostante la lunga attesa.
Grazie di cuore al prof. Fornari e a tutto il personale del reparto da lui diretto.

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3.3
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Vertebroplastica dorsale

Il prof. Fornari nemmeno durante le sue visite private in studio si è degnato di visitarmi. Ha solo visionato rapidamente la RM. In seguito ha deciso per intervento di vertebroplastica da effettuare privatamente per sveltire i tempi. Intervento (eseguito non da lui ma dalla sua equipe) durante il quale mi è stata cementata una vertebra diversa da quella programmata senza darmi avviso. Risultato: dolori forti per due mesi. Non discuto sulle capacità tecniche della sua equipe e sulle loro strumentazioni all’avanguardia, ma lamento la mancanza di coordinamento tra le persone e la scarsa attenzione verso il paziente e la sua patologia. Si ha l’impressione di essere operati in una catena di montaggio.

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Visita

In data 20/10/2020 sono stato ricevuto (non visitato) dal Dott. Fornari.
Mi sono rivolto a Lui in quanto ho avuto una improvvisa acutizzazione della sintomatologia dolorosa conseguente ad un intervento di stabilizzazione della colonna L5-S1, fatto circa 13 anni fa.
L'incontro è durato circa 15 minuti, durante i quali ha preso visione della RNM, della RX morfodinamica e quindi ha elaborato una diagnosi e una terapia conseguente: terapia del dolore da effettuarsi attraverso iniezioni epidurali.
Per questa terapia mi ha indicato un medico di sua conoscenza, il dott. Di Lizia, al quale mi sono rivolto per tale trattamento.
Trattamento non andato a buon fine a seguito di un dolore acuto e profondo in fase di inserimento dell'ago, che ha provocato una pericolosa caduta della pressione e conseguente variazione del battito cardiaco.
Per questo motivo il medico ha sospeso la procedura.
A seguito di quanto sopra, ho inviato una email (indirizzo fornito dalla Sua collaboratrice) in data 27/10 al dott. Fornari per chiedere consigli circa eventuali terapie alternative; mai ricevuta una risposta nonostante un ulteriore sollecito e almeno un paio di telefonate fatte presso il suo studio.
A parte il costo elevato (250,00 €) della visita, ma questo aspetto sarebbe stato irrilevante se ci fosse stata una adeguata "prestazione", è mancato a mio avviso il rispetto per il paziente.

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Complicanze impianto artrodesi

Totalmente fiduciosa, ho consultato il medico che mi ha operata di artrodesi su L4-L5 togliendo un disco che era andato e mettendomi una cage in titanio.
Dopo 5 mesi di riabilitazione, complicanze sotto l'impianto (avevo fatto l'amore col mio compagno).
Mi ha detto che sono stata sfortunata. E’ iniziata una odissea di tentativi di terapia del dolore durata un anno con dolori insopportabili e letto. Una non vita.
Ancora a dicembre scorso gli ho detto che il mal di schiena non cessava e continuo a uscire col bustino. Non ha detto nulla. Settimana scorsa sono andata al Rizzoli di Bologna. Conclusione: devo fare degli esami e solo dopo averli visti mi diranno se potranno operarmi togliendomi l'impianto, e con che percentuale di successo. Altrimenti resterò così con una vita invalidante e costante dolore. Hanno aggiunto che casi come il mio ne hanno visti parecchi e che non bisognava ferrarmi. Sono disperata alla idea di restare così e spero solo che l'intervento sia possibile. Avrei apprezzato da parte di Fornari che ammettesse che l'intervento non era riuscito e vedere che cosa si poteva fare! Tralascio le ore di attesa in studio. Però ha sempre risposto quando gli telefonavo, sempre, questo sì.

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Delusa

Ho contattato il dottor Fornari per un neurinoma in zona impervia c8 con intreccio vasi sanguigni. Sono stata visitata da lui a novembre 2021, privatamente. Mi organizza visita con chirurgo vascolare e ne discutono di fronte a me con il dischetto che mostra il mio problema. Vengo di nuovo contattata per visita con Dott. Pessina, ma alla fine sembra che trattasi di un qui pro quo e forse dovevano chiamare una paziente con tumore al cervello (?), non si capisce bene.. Iniziamo bene!
Mi programmano il prericovero, alla visita cardiologica sembra che il mio cuore abbia qualcosa che non va, ma non mi dicono cosa. Mi fissano ecocardiografia dopo 17 giorni e alla fine emerge che un elettrodo messo male aveva creato una onda che sembrava un "infarto = ischemia (?). Proseguiamo bene! 4 ore di attesa in ambulatorio.
Vengo ricoverata il 2 marzo, tutto pronto per il giorno dopo, firma ai vari consensi, io pronta con calze anti trombo e camice (ansia e adrenalina a picco), ma non mi chiamano. Dalle 7.00 alle 15.00 nessuno sa, o chi sa dice sì- no-mah- non sappiamo- forse domani. Alla fine mi dicono che mi rifaranno una risonanza per capire meglio, cosa che poi non avverrà. Il chirurgo vascolare e il neurochirurgo dopo 3 giorni mi rimandano a casa perché l'intervento è troppo complesso e porterebbe recare più problemi che benefici... Preferiscono rimandare.
Morale: apprezzo la professionalità dimostrata nel non operarmi per complessità dell'intervento, ma mi chiedo: da novembre a marzo cosa avete valutato prima di farmi ricoverare? Esprimo delusione, rabbia, amarezza e sfiducia. Sono stata veramente male, con picchi di ansia, dubbi incertezze, adrenalina su e giù.
Alla fine me ne torno a casa tale e quale come ero.

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Operazione di ernia cervicale

Mi sono rivolto al prof. Maurizio Fornari nel giugno 2018 a seguito di una ernia espulsa C6-C7 diagnosticatami a marzo dello stesso anno. il professore mi ha richiesto una seconda risonanza di controllo, a seguito della quale ha suggerito l'intervento. Intervento di inserimento di un cd stabilizzatore eseguito dallo stesso prof. Fornari il 17 luglio 2018 a distanza di poche settimane dalla prima visita.
Dopo 8 settimane avevo ancora dei dolori insistenti sulla scapola e sulla base del collo. Ritornato dal professore per le visite di controllo, ottenevo solo l'indicazione di prendere degli antidolorifici. A seguito del persistere e acuirsi del mio stato di dolore diffuso, mi sono rivolto ad uno specialista americano che mi era stato consigliato. L'indicazione ricevuta è che l'intervento aveva creato una tensione sulla parte superiore (c5-c6) e che a suo giudizio, data la conformazione della parte alta della mia colonna, si sarebbe dovuto procedere anche alla sostituzione del disco superiore (la tecnica che il professionista USA normalmente utilizza è la sostituzione dei dischi cervicali limitando lo stabilizzatore o cage solo a casi estremi, al fine di ridurre l'immobilizzazione delle parti che comporta l'inserimento dello stabilizzatore; tecnica invece ancora oggi dominante in Italia, da quanto riportatomi da varie fonti). A seguito di questo consulto, avvenuto via zoom causa Covid, sono tornato dal prof. Fornari nel settembre 2020 e ho fatto presente quanto riportato. La risposta ricevuta è stata di tornare dopo due mesi, che in caso mi avrebbe rioperato, oltre a segnalarmi il nome di un professionista milanese a cui rivolgermi. Professionista a cui mi sono rivolto e che dopo avermi fatto una serie di punture di ozono e glucosio senza alcun significativo miglioramento, mi ha espresso la sua generica contrarietà agli interventi chirurgici alla spina dorsale ed in particolare per le ernie, consigliandomi di non farmi rioperare. A questo punto sto aspettando di poter finalmente viaggiare per farmi visitare dal chirurgo americano e, qualora mi convincessi che la mia situazione possa effettivamente migliorare con la sostituzione del disco, mi farò rioperare, ma questa volta dal chirurgo che mi ha indicato la causa dei problemi (rinunciando anche alla copertura assicurativa, non coprendo la mia assicurazione al di fuori dell'Europa). Non sta a me giudicare la riuscita tecnica dell'operazione eseguita dal prof. Fornari, ma ritengo che nella fase post operatoria avrebbe potuto essere più attento alle esigenze - almeno informative - alla base della situazione di dolore persistente del paziente e in quella pre operatoria esplicitare meglio e in maniera più approfondita le possibili complicazioni cui si va incontro.

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Correva l'anno 2015

Era il 2 dicembre 2015. Visita privata e supportata per l'intervento dal solo Sistema Sanitario. "Ha un'assicurazione? Perchè occorre un intervento!" mi ha chiesto dopo una diagnosi, quella sì correttissima. Doppia stenosi, una pressochè serrata e relative ernie. Impossibile per me camminare.
Comunque no, non avevo un'assicurazione. Solo un rene da poco trapiantato e dolori molto forti, non gestibili con i normali antinfiammatori, incompatibili con i farmaci per il trapianto. Mi ha messo in lista, scrivendo su un'agendina minuscola.
Mai chiamata.
Ho fatto l'intervento altrove.
Il 29 ottobre del 2018 mi ha chiamato la sua equipe neurochirurgica, per il prericovero. "Lei è Emma Manenti?" "No, Enrica" "Oh, scrive così male il dottore" Ricordo: l'agendina minuscola.
Ha il sapore dell'assurdo.
3 anni dopo.
Mi chiedo con che coraggio dopo tre anni abbiano chiamato. Ho perso un anno in una vana attesa e vane promesse. Mi è costato tanto, sul piano fisico. Ma tanto davvero. Sarebbe stato sufficiente mi avesse avvertito che l'attesa "piuttosto lunga" significava anni. Mi sarei subito rivolta altrove.

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Ernie discali

Circa un paio d'anni fa mi recai da Catania insieme alla mia compagna presso lo studio del prof. Fornari, per problemi riguardanti ernie discali.
Per entrare abbiamo atteso circa due ore, e' stato richiesto il pagamento anticipato, la visita e' durata al massimo quattro minuti, ha prescritto degli esami da fare e una terapia a base di cortisone.
Dopo alcuni mesi ritorniamo a Milano presso lo studio del professore, in quanto la terapia prescritta non aveva sortito alcun effetto. Sempre la stessa trafila, pagamento anticipato, visita stavolta di tre minuti, noi che proviamo a fare delle domande e lui che si alza e ci apre la porta invitandoci ad andare via.. La mia compagna chiede se potevamo contattarlo telefonicamente per aggiornarlo sullo stato di salute, considerato che venivamo da Catania, e lui risponde che non e' possibile dovevamo tornare in studio (e pagare un'altra visita).
Potrei ancora continuare, ma preferisco fermarmi qui.
La morale di tutto cio' e' stata che la mia compagna non e' migliorata, anzi, e' peggiorata. La cosa piu' grave e' stata che a il sovradossagio di cortisone che il professore le ha prescritto le ha bloccato il surrene che e' rimasto compromesso per sempre.
Da esami fatti presso altri specialisti è emerso che il blocco del surrene e' da addebitarsi alla prescrizione eccessiva di cortisone assunto.
Il giudizio lo lascio a voi lettori.

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TUMORE NERVO SCIATICO

Sono una ragazza di 32 anni e purtroppo a gennaio mi hanno diagnosticato un tumore alla guaina del nervo sciatico. Dopo essermi sottoposta a chemio e radioterapia, ho chiesto diversi pareri in merito all'operabilità del tumore. Tra questi ho scelto il dott. Fornari, a cui ho esplicitato gli ospedali e i dottori che già avevo consultato e anche il fatto che avevo pochi giorni per prendere la mia decisione, in quanto l'operazione non può essere eseguita oltre ad una certa data. In seguito alla visita/colloquio nel suo studio, il dottore mi ha dato appuntamento telefonico due giorni dopo, rassicurandomi che avrebbe consultato la sua equipe e che mi avrebbe dato un suo parere. Il giorno concordato, ho chiamato all'orario stabilito, di prima mattina, e il dottore mi ha risposto dicendomi che mi avrebbe richiamato in tarda mattinata. Non avendo ricevuto la sua telefonata, ho richiamato io nel primo pomeriggio e il dottore, oltre ad avermi confusa per "quella dell'ernia" di nuovo mi ha rassicurato che mi avrebbe chiamato entro sera... ma nessuna chiamata. Il giorno successivo, nel tardo pomeriggio, ricevo una chiamata dalla sua segretaria che mi ha esplicitamente detto che il dottore era alla ricerca della paziente con il tumore, ma non si ricordava il nome. La segretaria ha specificato che il dottore le ha chiesto di chiamare tutte le persone che sono venute da lui in quella specifica sera per identificare quella con il tumore. Fortunatamente, avendo già chiesto altri pareri, mi sono affidata ad altri. Anche se dopo l'assurda chiamata della segretaria il dottore mi ha contattata, ho chiuso esplicitando la mia delusione. Come posso fidarmi di uno che non si ricorda del mio caso e del mio nome? Come posso fidarmi di uno che mi dà prima un appuntamento e poi rinvia più volte? Sinceramente, mi aspettavo un altro trattamento. GRANDE DELUSIONE.

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Puntualità

Voglio solamente esprimere la mia delusione e amarezza per non essere stato visitato dal dottore non per mia volontà, ma per la mancata organizzazione e (RISPETTO) per i pazienti. Dopo essermi organizzato la giornata con coincidenze dei treni, orari e parcheggi, per essere visitato dal medico all'orario dell'appuntamento preso (a pagamento), mi sono ritrovato in un ambulatorio con una decina di persone davanti. Ora, mi sarebbe piaciuto ricevere una chiamata per essere avvisato dei tempi di attesa lunghi. Mi permetto di dire che dal momento in cui io mi rivolgo ad uno specialista con parcella, esigo puntualità.

Porgo i miei saluti.

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Visita

Ho atteso 2 ore in studio perché lui era in ritardo. Quando finalmente mi ha ricevuto, non mi ha neanche fatto sedere. Per chiedermi il cd della risonanza mi ha fatto segno con la mano senza neanche rivolgermi la parola. Sbrigativo, non mi ha fatto spiegare nulla, mi ha scritto su un foglio un esame che dovevo fare e mi dice ci vediamo fra 2 mesi. Tempo totale 3 minuti. Costo 252 euro. Quando sono uscito dallo studio, in sala d'attesa c'erano ancora una decina di pazienti ed erano quasi le 20.00... In seguito ho trovato medici molto più umani ed empatici.

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Negativa

Dopo una prima visita dal Professore, intraprendo la cura che mi ha prescritto, ma mi è servita a niente. Così 3 mesi dopo chiamo in studio per prenotare la visita di controllo e mi ritrovo la sorpresa di dover pagare altri 250€, quando a sua detta doveva essere gratuita.
Visita alle 19:00, il dottore si è presentato alle 21:30.

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Delusione totale

Partendo da Palermo, ho accompagnato mio figlio da questo Professore per essere sottoposto ad una visita, considerato che a distanza di diciotto mesi dopo un intervento di discectomia C5-C6 con inserimento di una cage, ancora accusa dolore e bruciore dietro il collo con irradiazione del dolore alla spalla.
Appuntamento alle 12.20, il Professore si presenta alle 15.00.
Nel frattempo la solerte segretaria ci aveva già richiesto il pagamento anticipato della visita (costata 252 euro). Ma quando si sta male, i soldi spesi per lenire le sofferenze sono sempre ben spesi.
Entrati nel suo studio ci viene richiesto il motivo della visita e la consegna degli esami clinici effettuati, RM ed RX, che prontamente gli forniamo.
Nessuna visita viene effettuata al paziente, non viene proprio neppure toccato. Il professore resta seduto alla sua scrivania, separato da noi da un paravento enorme di plexigas antiCovid. Effettua un veloce controllo degli esami strumentali e ci rivolge un ancor più veloce invito a tornare dopo l'estate provvisti di RX dinamiche dal cui esame valuterà se il paziente potrà subire un nuovo intervento per rimediare alla parziale fusione delle vertebre interessate dalla cage, che è causa, a suo dire, della sofferenza lamentata.
Il tutto si è risolto in un colloquio di non più di quattro minuti.
Ho fatto visitare mio figlio da altri neurochirurghi e nessuno, dico nessuno, valutando gli stessi esami e dopo aver sottoposto il paziente ad una visita molto accurata, ha emesso una diagnosi come la sua.
Ogni ulteriore commento lo lascio ai lettori.

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Delusione totale

Mia mamma è stata operata dal prof. Fornari nel 2019, per un meningioma dorsale recidivo, già operato al Sant’Andrea di Roma nel 2012.
Il medico del primo intervento non era stato in grado di asportare per intero la massa tumorale, ma quel che è peggio è che durante le visite di controllo successive, ha individuato il residuo non asportato come una semplice “cicatrizzazione”.
Pertanto, tenuto conto della grande fama, sponsorizzata, del dott. Fornari, dalla Calabria siamo partiti con la speranza di poter risolvere il problema presso l’Humanitas. Ad operazione conclusa, il dottore afferma: “Signora, si dimentichi del tumore. Ho asportato ogni cellula malata”. Purtroppo, dopo pochi mesi dall’intervento, mia madre ha iniziato ad avere nuovamente dolori e la sintomatologia già sofferta in precedenza. Durante il periodo Covid, il dott. Fornari non accettò l’invio del cd contenente la nuova risonanza magnetica, poiché preferiva che glielo portassimo personalmente dalla Calabria, ma purtroppo a causa delle restrizioni abbiamo dovuto attendere perdendo altri mesi, durante i quali le condizioni di mia madre sono notevolmente peggiorate. Nel frattempo, la stessa si è sottoposta a diverse visite di controllo nell'attesa di tornare a Milano, ma a quanto pare i neurologi consultati non hanno individuato il reale problema. Finalmente ad ottobre 2021 è stato possibile recarsi dal luminare, il quale in un primo momento ha affermato l’esistenza di un alone riconducibile ad una cicatrice e, solo su insistenza di mia madre, si è convinto a spendere un minuto in più per osservare la risonanza, per poi affermare che, in effetti, si trattava di nuova recidiva, aggiungendo “non operabile” - mentre poneva la mano sulla maniglia della porta per invitarla uscire. Sempre su insistenza di mia mamma, si è sforzato ad accennare un possibile rimedio, ossia la radioterapia, pur premettendo che fosse difficilmente applicabile al caso. Ad ogni modo, si prese l’impegno di confrontarsi con i radiologi e di far contattare mia madre per informarla della possibile cura, in assenza della quale sarebbe andata incontro alla perdita totale dell'uso delle gambe. Ad oggi, fine Aprile 2022, nonostante le nostre insistenti telefonate per avere riscontro, non abbiamo saputo alcunché.

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Pessima esperienza

Visita in privato nel suo studio. Il dottore arriva 2 ore e 30 dopo l’inizio della prima visita. Decine di persone ad attendere il suo arrivo. La mia visita quindi effettuata dopo 3 ore e 30 dall’orario concordato. Quindi in primis mancanza di rispetto nei confronti dei pazienti che, oltre quindi ad aver pagato ,stanno male veramente ed un’attesa così lunga è devastante. Ah… ovviamente ti fanno pagare appena entri, solo dopo ti dicono che il dottore è in ritardo di 3 ore!!
Comunque entro, nessun saluto, nessuna anamnesi, nessuna visita fisica, praticamente non mi siedo nemmeno, mi chiede di visionare ultima RMN, tira fuori il dischetto e mi dice: non ti posso aiutare, arrivederci.
Fine!
Ps: può essere il miglior neurochirurgo del mondo, ma se il suo atteggiamento nei confronti di chi soffre è questo...

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