Ospedale Misericordia di Grosseto

 
4.2 (73)

Recensioni dei pazienti

73 recensioni

 
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Voto medio 
 
4.2
 
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Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Competenti e pazienti

Una mia cara parente è stata portata in pronto soccorso praticamente moribonda per gravi complicanze dovute a insufficienza respiratoria. Immediatamente curata nel migliore dei modi già in pronto soccorso, è stata poi trasferita al sesto piano, monitorata, curata ed egregiamente seguita dai dottori e dagli infermieri del reparto, che sono stati tutti molto pazienti, professionali e competenti. E' poi stata dimessa e rimandata presso la sua casa di riposo dopo circa due settimane in condizioni notevolmente migliori. Un sentito grazie a tutto il personale, compresi gli e le OSS.

Patologia trattata
Insufficienza respiratoria.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

urologia

Un reparto da far invidia a tutta l'Italia e non solo... Il dottor Pizzuti si distingue per professionalità ed umanità, trasmesse poi a tutto il reparto... Grazie.

Patologia trattata
Rimozione vescica e ricostruzione con intestino (paziente mio padre).
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

OSTETRICIA GROSSETO

Anch'io ho partorito presso l'ospedale di Grosseto, dove dall'inizio sono stata seguita da ostetriche gentili e competenti. Il mio travaglio è durato tanto, mi hanno lasciata in camera tranquilla con mio marito fino a quando sono stata portata in un'altra stanza travaglio, vicina alla sala parto, dove sono stata assistita dall'ostetrica Grazia de R., che per me è stata come un angelo. Io e mio marito non dimenticheremo mai la sua dolcezza, le sue continue attenzioni il suo essere sempre li accanto a sostenermi e accarezzarmi con una tenerezza che solo chi svolge il suo lavoro con amore può avere.
Poi è nata lei la mia principessa e tutto il dolore di quelle ore è stato spazzato via.
Grazie alle ostetriche di Grosseto, ai medici e alle infermiere del nido, ma soprattutto un grazie immenso va al nostro angelo, rimarrai sempre nel nostro cuore per la tua dolcezza, la tua professionalità e per averci permesso di vivere con serenità e amore nonostante il dolore del travaglio, momenti unici che rimarranno indelebili nella nostra memoria. Grazie.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Parto spontaneo.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Reparto di ostetricia e ginecologia

Io ho partorito il 21 marzo di quest'anno all'ospedale di Grosseto. Sono arrivata la mattina alle 4:30 con i dolori e sono stata subito visitata da un ostetrica e un ginecologo, essendoci un pronto soccorso ginecologico 24 ore su 24; mi hanno ricoverato ed è iniziato il travaglio. Sono stata assistita con gentilezza e competenza dalle ostetriche, il mio travaglio è durato molte ore e, quando poi finalmente ho raggiunto la dilatazione di 4 cm., mi è stata fatta l'epidurale. Ho avuto per tutto il tempo l'anestesista vicino e, non appena passava l'effetto dell'anestesia, me ne faceva un'altra. Questo la sera dalle 16:30 fino alle 23:00 circa, perchè purtroppo il bimbo non riusciva ad incanalarsi. Il ginecologo mi visitava ogni ora e poi è stato deciso per il cesareo; alle 23:30 ha chiamato tutti i reperibili, a 5 minuti dalla mezzanotte io ero in sala operatoria e 20 minuti dopo è nato mio figlio. Sia a me che a mio marito veniva sempre spiegato cosa stesse succedendo, con parole semplici e chiare, con gentilezza, e cordialità. Inoltre, durante la mia degenza le infermiere, gentilissime, venivano non appena suonavo il campanello.
I pediatri e le infermiere del nido bravissimi, mi sembrava di essere in una grande famiglia.
Personalmente consiglio a tutte il parto in questo ospedale.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Parto cesareo.
Punti di forza
Competenza, gentilezza, professionalità, assistenza perfetta.
Punti deboli
Nessuno.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Reparto ortopedia femminile eccellente- dr Londini

Il personale del pronto soccorso, tranne due persone molto gentili e disponibili che hanno fatto quello che hanno potuto, è decisamente maleducato, cafone, con totale assenza di rispetto per la sofferenza degli altri e per il minimo rispetto del pudore della persona; a parte circa le sei ore di immobilità su una barella con supporto spinale, non di certo confortevole, alla richiesta di poter assolvere ad un bisogno corporale, a mia moglie è stata consegnata (dopo 15 minuti eterni per una incontinente) una padella: consegnata in mano, come a farle intendere usala e non rompere. Alle mie rimostranze riguardo il fatto che ci trovavamo in mezzo ad altre persone di ambo i sessi e che mia moglie indossava un vestito aderente e non una gonna larga che potesse nascondere o mascherare l'operazione, e che per un minimo di pudore e decenza sarebbe stato meglio spostare la barella in un luogo un pò più riservato, un addetto ha trasferito la barella nell'ambulatorio del pronto soccorso con alle spalle della barella stessa una porta aperta che dava sull'atrio, e quindi con la massima visibilità da parte di ogni astante e passante ed una porta di vetro a battenti scorrevoli sul davanti, con una fotocellula che apriva la porta ad ogni passaggio e quindi sempre e totalmente aperta per un apmpio e confortevole controllo visivo dell'operazione che si stava effettuando; il tutto con l'assistenza di un addetto che ha cercato di proteggere la privacy di mia moglie piazzandosi davanti alla porta a scudo visivo parziale, mentre due donne, al bancone, ridevano e chiacchieravano dei fatti loro, mangiando un panino. Almeno una, se non altro per rispetto del pudore femminile, sarebbe potuta intervenire, se non per aiutare ma per chiudere la porta. VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, per chi dirige la struttura e non allontana queste persone che umiliano i pazienti: queste sono le persone che discreditano tutta la struttora, vanificando quanto di buono viene fatto in altri reparti. Alla luce di questa premessa di trattamento, avevo già chiamato una ambulanza per trasportare immediatamente mia moglie in una struttura di Verona o Bologna, quando un conoscente medico, primario in una struttora ospedaliera di Bolzano, da me contattato, mi ha assicurato che il reparto di ortopedia di Grosseto funzionava in maniera veramente egregia: ho quindi rinunciato al trasferimento e lasciato operare mia moglie: per tutto il periodo di ricovero ha ricevuto la massima assistenza, fornita con assoluta competenza e gentilezza, anche nei miei confronti.
Un grazie di cuore al Dott. Pier Giorgio Londini ed agli altri medici del reparto, assieme a tutto il personale; sanno capire e rispettare il dolore, il pudore ed i disagi di chi si trova in un letto impossibilitato a muoversi.
Un grazie ancora al personale tutto di un reparto che, a mio avviso e non conoscendo il trattamento in altri reparti, da solo compensa quanto di negativo ho riscontrato nella struttura di Grosseto.
Per doverosa conoscenza del Dott. Londini, sino alla completa guarigione di mia moglie, sarà da me richiesta la sua esperienza per fare da mentore a chiunque sarà addetto alla riabilitazione successiva all'intervento, nella clinica dove si trova ora mia moglie, ad Arco di Trento.
Chiedo scusa per eventuali errori ma ho scritto di getto, seguendo le mie considerazioni.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
frattura sottocapitata femore dx.
Punti di forza
eccellente la gestione del reparto di ortopedia femminile; il personale è estremamente gentile, disponibile e competente; i medici sono molto preparati e gentili, con una inconsueta pazienza e disponibilità a fornire delucidazioni ai pazienti; la terapia contro il dolore adottata dall'ospedale è decisamente unica ed all'avanguardia: il paziente non soffre ed è più sereno.
Punti deboli
Personale del pronto soccorso disorganizzato, con maleducazione generalizzata soprattutto del personale femminile.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

REPARTO UROLOGIA: ECCELLENTE!

Con la presente ringrazio l'intero reparto di UROLOGIA (USL 9 di Grosseto) per la loro professionalità e competenza: dagli infermieri agli ota e i medici tutti. Un ringraziamento speciale al Dr. Mengoni. Grazie a tutti.
Gaia De Gregori.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
operazione chirurgica di un grosso adenoma prostatico con presenza di grossi coaguli in vescica.
Punti di forza
Competenza e professionalità di tutti i medici del reparto di UROLOGIA, in particolare del Dr. Mengoni che ha operato mio padre.
Punti deboli
Devo dire NESSUNO!
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Colonscopia

Servizio Endoscopia ottimo, personale giovane e gioviale, assistenza cortese, attenta e accurata.
Sono rimasto scioccato positivamente.
OTTIMO REPARTO.

Patologia trattata
Colonscopia.
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
4.0

Pronto soccorso e OBI

Devo ringraziare tutti i medici e infermieri del pronto soccorso e della Osservazione breve per la competenza e umanità dimostrate nei confronti di mio marito Francesco de Napoli.
Lui stesso ha visto i medici e i loro colleghi trattare con rispetto e dolcezza gli altri pazienti.
Bravissimi e grazie ancora.

Patologia trattata
Sospetto TIA.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ortopedia: buona sanità

Sono stato operato dopo un incidente stradale dal dottor Pierfrancesco Perani, che dirige il Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia nella parte nuova dell’ospedale. Frattura articolare scomposta alla tibia e perone. Perani si è dimostrato attento, serio, competente.
Altrettanti complimenti mi sentirei di fare a tutto il dipartimento, in particolare al dottor Merola che mi ha seguito nel post-operatorio con professionalità e dedizione.
Anche lo staff infermieristico, Beppe ed Antonio per esempio, veramente top: umani, sorridenti, presenti.
Bravi, ho veramente riscontrato un esempio di buona sanità.

Patologia trattata
Frattura articolare scomposta alla tibia e perone.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Opinione sul P.S.

Siccome mi ritengo una persona abbastanza corretta, sento la necessità di aggiungere quanto segue alla recensione da me fatta il giorno 03.01.15. La notte del 5 gennaio ho avuto un'altra fibrillazione atriale, di nuovo al P.S. con una grande angoscia nel cuore gia' malandato. Devo dire che con mia grande meraviglia ho trovato un ambiente completamente diverso, cure ed attenzioni, certo nei limiti del possibile, perche' hanno una grossa mole di lavoro.Questa cosa mi ha lasciato un po'perplessa, dopo aver riflettuto molto ,ho dedotto che ci sono dei gruppi di lavoro che funzionano con professionalita' e umanita', altri molto meno. Il paziente ricoverato al P.S. ha bisogno di sentirsi seguito anche con una parola di conforto, non abbandonato per ore in un box. Un suggerimento che posso dare e' quello di valutare meglio questi gruppi di lavoro onde evitare questa differenza di servizio. Capisco che e' difficile ma se necessario si potrebbe chiedere anche una valutazione del paziente dimesso.

Patologia trattata
Fibrillazione atriale.
Punti di forza
Gruppi di lavoro funzionanti.
Punti deboli
Gruppi di lavoro non funzionanti.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Pronto soccorso

Domenica sera 15 dicembre 2013, a causa di un copioso sanguinamento gastrico, vengo dirottato dal P.S. di Castel del Piano, dove mi ero recato, a quello di Grosseto (codice arancione) dove le prime parole che mi vengono dette dagli operatori sanitari sono state "è un record per Castel del Piano averti trattenuto 24 minuti". Mi chiedono le mie condizioni e mi inoculano un medicinale per endovena con l'accortezza (il medico all'infermiere) di farmelo veloce per poi inocularmi il successivo. Il risultato è stato che, se non passava il medico alle 7.00 del mattino, a quell'ora e dopo ben 6 ore quasi nessuno mi aveva cambiato la flebo. Al cambio turno, dopo quasi due ore, mi viene detto che mi sottoporranno ad una visita gastroenterologica e, dopo un'ora, vengo portato al reparto per farmi, senza avermi avvisato, una colonscopia. Dopo aver cambiato per 4 volte stanza all'interno del P.S. (non ne capisco le motivazioni ma mi adeguo), mi viene detto che non avendo chiarezza delle cose sarò sottoposto ad una tac. Avuto il responso della tac, vengo informato che verrà richiesto consulto chirurgico. Alle ore 15.00, senza ancora che nessuno mi abbia detto cosa io potessi avere, vengo avvisato che verrò ricoverato in attesa della programmazione dell'intervento. Rifiuto e firmo per poter uscire, anche perchè dalle ore 01.00 alle ore 15.00 nessun operatore sanitario (medico o infermieristico) ha avuto la delicatezza e soprattutto l'umanità di chiedere come mi sentissi. Capisco le poche finanze al momento disponibili, ma il malato non è la causa di questa situazione e andrebbe trattato quantomeno con umanità.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Rettoragia gastrica.
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Pronto soccorso pediatrico

Bimbo da 2 giorni con febbre che non si abbassava, vomito e inappetenza.
Dopo il picco di febbre a 40 e crisi convulsive, abbiamo chiamato 118 (davvero bravissimi) e con urgenza siamo arrivati al pronto soccorso pediatrico dove, dopo 30- 40 minuti, una dottoressa lo ha visitato. Il bimbo ha 10 mesi e lei non gli ha fatto neanche un prelievo, nè una flebo, nulla: dopo la visita lo ha semplicemente rimandato a casa con prescrizione di neurofen e tachipirina. Siamo perplessi.

Patologia trattata
Febbre alta, vomito, convulsioni.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

Taglio cesareo d’urgenza

Ho partorito all’ospedale di Grosseto nel giugno 2023. Premesso che abito molto lontano dall’ospedale, e che era la mia prima gravidanza. Mi reco in reparto per dolori da contrazioni regolari. Mi viene fatto monitoraggio con annesse battute che minimizzavano la mia sofferenza. Finché non arrivi a 4 cm, di dilatazione non ti ricoverano, per cui sono stata rispedita a casa ben 2 volte a distanza di 12 ore, nonostante il mio stato ansioso ed il fatto che vivessi lontano e nonostante avergli fatto notare che mi sarei sentita più tranquilla a rimanere in ospedale. Alle 5.00 del giorno dopo vengo finalmente ricoverata per rottura delle membrane e la dilatazione era arrivata a 4 cm. Mi fanno il tampone molecolare Covid, ma il risultato dal laboratorio non arriva, così ci hanno fatto stare in sala d’attesa fino alle ore 09:00 (non possono dare una stanza finché non hanno il risultato del tampone). Io, in preda a forti dolori del travaglio, accampata sulle sedie della sala di attesa insieme a mio marito, con tutto il via vai di gente. Ci danno una normalissima stanza di degenza, tripla con bagno fuori, mi fanno fare una doccia e ci abbandonano lì per ore, nessuno che viene a vedere come sto, ad aiutarmi a gestire il dolore o a visitarmi, fino a che verso le 15:00 chiedo l’epidurale per disperazione. Mi dicono di aspettare “perché sto andando bene”, ma su quale base se nemmeno mi avevano visitata in quelle 10 ore?!? Dopo una mezz’ora insisto di nuovo, non ce la facevo proprio più, forte anche del sostegno a distanza del mio ginecologo, che mi ribadisce che l'epidurale è un mio diritto. A queste parole magicamente mi portano dalla ginecologa di turno per farmi visitare, ero solo a 6 cm. dopo tutte quelle ore. Mi dicono però che devo aspettare ancora, perché l’anestesista è uno solo ed era in procinto di entrare a fare un cesareo. Io sconfortata al massimo, vengo a quel punto portata in sala Travaglio, dove c’è una vasca inutilizzabile (non si sa bene perché). Nell’attesa mi fanno fare il gas. Verso le 17:30 mi fanno finalmente l’epidurale con una dose iniziale abbastanza bassa, che però mi dà un grande sollievo. La ginecologa di turno decide di rompermi il sacco del tutto (avevo avuto una rottura alta), ma non ci riesce in nessun modo. Dopo circa 2 ore vedo il personale che inizia ad allarmarsi (ero ovviamente sotto monitoraggio continuo): la bambina era andata in sofferenza per cui taglio cesareo d’urgenza, con mio grandissimo dispiacere per come erano andate le cose. Non so se le cose sarebbero potute andare diversamente e finire con un bel parto naturale, ma quello che posso dire è che mi è rimasto un grande amaro in bocca, riguardo alla totale mancanza di empatia da parte del personale, che mi ignoravano o sminuivano ciò che io provavo, facendomi sentire tremendamente incompresa. Poi consiglierei di rimettere in funzione la vasca e in più attivare il monitoraggio wireless, in modo da poter camminare anche quando si è sotto monitoraggio (ho saputo che questo dovrebbe essere stato attivato nel mese di luglio). Un’altra cosa: se vi trovate davanti una persona estremamente ansiosa e che viene da lontano, ricoveratela anche se non è ancora a 4 cm, è segno di umanità e comprensione, specie se come me si è avuto prodromi e fase latente dolorosa e prolungata.
Insomma c’è molto da lavorare, ma credo che con un pizzico in più, magari qualche cesareo d’urgenza si può evitare o comunque se proprio cesareo deve essere, l’esperienza risulterebbe nel complesso più positiva, anziché traumatica. Un plauso va unicamente al dott. Antonios Kenanidis, che mi ha seguito per tutta la gravidanza, a distanza durante il parto, che è stato inaspettato a 39+1, e mi è stato vicino nel post parto.

Patologia trattata
Parto a termine.
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ginecologia: isteroscopia

Sono stata ricoverata in day surgery per una isteroscopia in sedazione per presunta presenza di polipo. Ho scelto di fare tale indagine in sedazione come è diritto del paziente, essendo stata proposta unicamente come esame diagnostico senza sedazione. Tale scelta è stata fatta al fine di evitare un secondo intervento per la rimozione del polipo, avendo già avuto tre visite da specialisti ginecologi i quali avevano riscontrato la presenza del presunto.
Il giorno del day surgery in sala operatoria il medico mi apostrofava "lei è la paziente che ha chiesto la sedazione per non sentire dolore". Ho risposto che non è per non sentire dolore, ma per evitare un secondo intervento così da poter fare il tutto in una unica soluzione.
Volevo solo precisare che tale esame diagnostico viene effettuato in molti ospedali di routine in sedazione, essendo comunque un esame invasivo e doloroso.
In effetti in sede di dimissione è stata diagnosticata anche l'asportazione di polipo uterino con resettoscopia.

Patologia trattata
Isteroscopia per rimozione polipo uterino.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Pronto Soccorso

Recatomi al pronto soccorso per un trauma distorsivo al ginocchio destro, sono stato rimandato a casa dalla dottoressa Evelina Judy Martini senza neanche le stampelle.
Questi sono i risultati della RM:
Evidenti alterazioni edematose ossee per lesioni da impatto in regione femoro tibiale con edema prevalente in sede intraspongiosa.
Lesione distrattiva di grado pressoché completo del crociato anteriore al tratto prossimale con versamento periferico.
Deteso il crociato posteriore.
Ispessiti i collaterali, per fenomeni distrattivi del mediale.
Distesa la borsa dei tendini gastrocnemio e semimembranoso.
Lesione del corno posteriore del menisco mediale con irregolarità capsulare.
Rotula in sede con segni di condropatia, modesti.

Patologia trattata
Distorsione ginocchio.
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Disservizi

Il giorno 28 dicembre cerco invano di disdire una prenotazione per il giorno 30 dicembre. Telefono al numero verde e una signorina molto gentile mi fa presente che, avendo fatto la prenotazione direttamente allo sportello dell'ospedale, devo telefonare a loro. Telefono al centralino, che mi dirotta su alcuni numeri interni dove, dopo circa 15 minuti, risponde una signora che, a mia richiesta, si identifica con 2315 (che nome strano...), mi dice che non può fare niente e quindi chiedo di parlare con il dott. Mantiloni (responsabile): il centralino mi lascia in attesa altri 20 minuti per poi riagganciare..... Peccato, un'occasione sprecata!

Patologia trattata
Colonscopia.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Urologia

Sono stato operato il 16 febbraio del 2019 per una semplice ipertrofia prostatica dal dottor Alessandro Bragaglia, il quale mi ha rassicurato in quanto doveva essere un intervento semplice, con 4 giorni di degenza ospedaliera e circa 20 giorni di convalescenza, e l'unico postumo che avrei dovuto affrontare era solo la eiaculazione retrograda. Io ho accettato questo deficit. Invece poi la degenza ospedaliera si è prolungata a 45 giorni e, oltre alla eiaculazione retrograda, ho un grave postumo che è l'incontinenza urinaria, in quanto è stato leso lo sfintere esterno e quindi non chiude sufficientemente la vescica.
Adesso, 02/09/2020, devo affrontare una biopsia per probabile tumore alla prostata. Il dottore che mia ha preso ora in cura mi ha fatto presente che, nelle peggiori ipotesi di asportazione della prostata, la mia incontinenza potrebbe aumentare del 10% a causa del precedente intervento non eseguito correttamente. A questo punto non ho parole, rimango seriamente amareggiato e addolorato.

Patologia trattata
Ipertrofia Prostatica benigna.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

4 MESI di iter diagnostico!

Volevo solo dire: ad ottobre 2018 a mio suocero rilevano PSA sballato da analisi. Il dottor Viggiani ci manda in questo ospedale e... 4 mesi!! Sì esatto, 4 mesi tra fare biopsia, risultati della biopsia, tac e scintigrafia.
4 mesi, ovviamente metastasi ossee che viaggiavano...
Se sospettate un tumore grave alla prostata, pensateci a fare accertamenti qui.

Patologia trattata
Tumore Prostata.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Ortopedia

Mio padre è entrato in ospedale in seguito ad un incidente che ha provocato la frattura degli omeri; è stato operato ad entrambe le braccia e dopo 2 mesi e mezzo è sempre dipendente da mia madre per ogni cosa. Al braccio destro è stato applicato un ferro con una vite sporgente sottoascellare di 2 cm. dell'osso, che non si è ancora risaldato e con danni al nervo radiale che impedisce di muovere polso e mano; al sinistro, con testa dell'omero rotta, è stato applicato un ferro che ha portato alla necrosi dell'osso e al dover ricorrere ad un ulteriore intervento di protesi della spalla. Oltretutto nelle radiografie al torace che sono state fatte in altro istituto, è venuto fuori un nodulo molto sospetto al polmone non riscontrato all'ospedale di Grosseto. Mio padre ha subìto un ulteriore intervento riparatore e, dopo 2 mesi e mezzo, non è ancora in grado di mangiare da solo.

Patologia trattata
Frattura di entrambi gli omeri.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Intervento tendini pollice mano destra

Chi ha un appuntamento aspetta ha tempo indeterminato, ogni tanto qualcuno ti passa avanti e nessuno ti spiega perché!!!! Capacità e volontà nel capire e risolvere il tuo problema a parere mio molto scarse.

Patologia trattata
Intervento tendini pollice mano dx.
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza negativa

Ci trovavamo in Maremma e la mia compagna, con una gravidanza al 3° mese, ha avvertito dei forti dolori e dopo un breve consulto al pronto soccorso di Follonica, il dottore ci ha consigliato di recarci all'Ospedale di Grosseto.
Nonostante i dolori e le perdite, 2 pazienti sono passate avanti alla mia compagna che era arrivata prima.
Dunque, dopo un'ora d'attesa, il dottore in questione ha fatto una rapida analisi e ci ha detto di stare tranquilli, che non erano perdite pericolose e che dall'ecografia non risultava niente.
Una volta tornati a Prato, ci siamo però recati al nuovo Ospedale di Prato, dove le dottoresse - bravissime - dopo attenti e più approfonditi esami hanno rilevato la presenza di: un polipo (benigno) di 2 centimetri, un fibroma di 3 centimetri, una bella infiammazione alle vie urinarie.
Non ci sono parole.
Inoltre all'interno della sala di attesa scorrazzavano felici le formiche..

Patologia trattata
Dolori ed infiammazioni in stato di gravidanza.
Punti deboli
Competenza, professionalità, pulizia, utilizzo delle costose apparecchiature, ospedale fatiscente.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso alcuni bravi altri no

Voglio render noto quanto accaduto a mia moglie Anna Capitoni, invalida civile per ipovedenza e depressione, nel corso dei giorni che vanno dal 25 Aprile al 1 Maggio - accadimenti relativi all'accesso al Pronto Soccorso.
Intanto esprimo gratitudine a tutti quegli infermieri e medici che con dedizione si prodigano per alleviare le sofferenze di chi giunge in tale contesto. Tuttavia quello che è accaduto getta delle ombre sul servizio a causa del comportamento di pochi a danno di tutti gli altri.
Nel corso del periodo indicato, mia moglie ha dovuto accedere alle prestazioni di P.S. in varie occasioni, a causa di insufficienza respiratoria che in un soggetto già provato dalle invalidità su accennate, evidentemente e' risultato ancora più debilitante.
Ma vengo all'accaduto. La mattina del 1 maggio e' stato fatto alle 3.00 di mattina il terzo accesso consecutivo, sempre a seguito della insufficienza respiratoria di cui sopra. Dopo il primo soccorso e le indagini relative, finalmente e' stato trovato l'antibiotico necessario a debellare l'infezione, senza che lo stesso abbia comportato come conseguenza la comparsa di sparsi bronchiali. A fine mattinata, dopo la prima somministrazione, mia moglie e' stata trasferita all'OBI per successive terapie. Tutto bene fino a quando, a cambio turno, alle 14.00 e' arrivato il nuovo medico, che si è limitato nell'intero pomeriggio a comunicare l'esito degli esami dell'emocromo fatti la mattina in PS.
Va bene così. Verso le diciannove ci comunicava che mia moglie sarebbe stata dimessa, visto che già aveva fatto 2 somministrazioni così da continuare poi a domicilio le successive per 5 giorni. Ci consegnava poco dopo tutta la documentazione delle dimissioni, le ricette e le prescrizioni. Poco dopo ritornava sui propri passi dicendo che non andava bene perché si era resa conto che di somministrazioni ne era stata effettuata una sola. Decideva quindi alle 18.30 di procedere alla seconda somministrazione, in modo da dimettersi entro le 21.00 prima d cambio turno. Alle 20.10 era finita la somministrazione e, passata una mezz'ora, disponeva che potevamo andare a casa e che avrebbe mandato una infermiera a togliere aghi e flebo.
Alle 20.40, non avendo ancora visto nessuno, ci siamo permessi di sollecitare la dimissione ma la dottoressa era scomparsa. Nel frattempo si avvicinava l'ora del cambio turno e via via le infermiere venivano sostituite, ma del medico nessuna traccia. In realtà una infermiera alle 20.45 affermava che la dottoressa era a cambiarsi. Noi non la abbiamo più vista. Nè lei nè il medico che avrebbe dovuto sostituirla alle 21.00. Gli infermieri erano imbarazzati perché avevano davanti agli occhi l'appunto che diceva dopo la flebo di mettere la paziente, ma sul computer non esisteva la chiusura.
Chiedevamo comunque di uscire visto che avevamo le cartelle ecc., nessuna risposta da parte delle incolpevoli infermiere che, anzi, si prodigavano senza esito. Siamo dovuti uscire senza la chiusura della pratica intorno alle 22.00, distrutti e disperati.

Patologia trattata
Insufficienza respiratoria.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Un po' di rispetto per i pazienti e per i familiar

Il 28 novembre 2012 hanno ricoverato mio padre, 88 anni, all'ospedale di Grosseto, perchè caduto dalle scale di casa e aveva picchiato la testa. Al pronto soccorso ci viene detto che era grave e se non lo operavano a Siena (la neurochirurgia non è a Grosseto ma a Siena) rischiava che l'ematoma cerebrale si espandesse, perchè tra l'altro prendeva un anticoagulante senza antagonista. A siena, nonostante il medico del pronto soccorso di Grosseto abbia insistito al telefono per farlo operare anche se sarebbe stato molto rischioso, dicendo che l'età biologica del paziente era molto inferiore di quella anagrafica, rifiutano di operarlo. Ci dicono che la mattina dopo lo avrebbero visto dei medici di Siena, che tutti i giovedì mattina vanno a Grosseto. Rimane a Grosseto e Lo trasferiscono in un reparto, dove il neurologo dice, guardando la tac, che sarebbe un intervento facile ma per l'età le vene sono fragili e i chirurghi in genere non se la sentono di prendersi questa responsabilità...!! Comunque poteva riassorbire e non gli sembrava tanto grave. Durante la notte peggiora, dopo un'altra Tac a Siena rifiutano ancora di operarlo e lo trasferiscono in rianimazione, dove entra in coma intubato, quindi senza respirazione spontanea.

La mattina porto mia madre e, non sapendo che l'orario visite iniziasse alle 13:30, suono e un medico al citofono mi dice con molta ARROGANZA che non si poteva entrare e che comunque mio padre era gravissimo; allora io chiedo che mi chiamassero per una consulta una volta arrivati i medici di Siena e il medico mi risponde frettolosamente di sì. In realtà non mi hanno MAI chiamata. Quando siamo entrate, hanno detto che i medici di Siena lo avevano già visto e non era operabile e se ne erano andati quindi niente consulta... Questo mi è stato detto in modo frettoloso e con molta arroganza..
Mio padre, ne sono cosciente, era grave, e se avesse riassorbito senza avere edema cerebrale chissà come sarebbe rimasto a quel punto... (forse se invece lo operavano subito la sera prima, o moriva o forse qualcosa di buono ne usciva, tanto è morto lo stesso..). Ma perchè questa mancanza di rispetto per i familiari? Perchè non farci parlare con i chirurghi di Siena????

Però mio padre aveva ancora molti riflessi vitali, rispondeva ai test neurologici di un paziente comunque in coma.
Il venerdì sera, dopo 2 giorni dall'incidente, ci accorgiamo che il letto era un pò bagnato ma nessuno riesce a capire perchè, inoltre la macchina a un certo punto ha segnalato volume corrente alta e in quel momento mio padre ha sussultato fortissimo. Può darsi non c'entri niente. Però la mattina dopo arriviamo e troviamo mio padre sotto un'altra macchina, e l'altra era completamente incellofanata perchè veniva giù acqua dal soffitto...

Guarda caso mio padre quel sabato mattina era peggiorato e non dava più segni di funzioni vitali. L'elettroencefalogramma non era piatto, ma le condizioni erano peggiorate tantissimo. Anche la Tac dicono loro.... Tra l'altro anche nei giorni successivi l'altra macchina rimane incellofanata e non utilizzata, una postazione rimasta inutilizzata.
Sapevamo che tutti i giorni avrebbero effettuato l'elettroencefalogramma aspettando che fosse piatto, oppure la morte sarebbe sopravvenuta per altri problemi. E così hanno fatto, ma c'erano ancora alcune attività cerebrali, anche se poche, quindi lo mantenevano in vita come dice la legge.
Il mercoledì mattina trovo mio padre con tutti gli aghi e fili nella testa. Avevano effettuato l'elettroencefalogramma lasciando tutto uno sporco di garze e carte intorno, e lasciato gli aghi in testa. Noi diciamo che non volevamo stare con mio padre forse l'ultimo giorno con tutti quegli aghi, ma loro dicono, dobbiamo lasciarglieli perchè domani andrà ripetuto, ma tutti i giorni lo facevano e mai lo avevamo trovato con gli aghi in testa come quel giorno...
Un dottoressa mi si avvicina e mi chiede di un intervento di mio padre fatto 15 anni prima al pancreas, era una cisti benigna e dopo lui era stato bene per tutti questi anni, e lei dice era una curiosità, voleva sapere se era maligna o benigna (curiosità strana... poi ho capito perchè, stavano già pensando alla donazione degli organi).
La mattina dopo, giovedì 6 dicembre, ci chiamano dicendo che era peggiorato e di andare prima delle 13:30 con tutta la sua documentazione medica della vita. Ma perchè ci chiedono la documentazione medica ci chiediamo???
Ci accolgono in una saletta due medici, una donna e un uomo, dicendoci che l'elettroencefalogramma era piatto quella mattina, e quindi era morto, ma in maniera molo gentile, quasi da psicoterapeuti... spendendo minuti e minuti per assicurarci che avessimo capito e che dopo 6 ore avrebbero ripetuto il test e poi staccato le macchina. Poi dopo tutto questo, ci dicono che avremmo potuto fare una cosa, la donazione degli organi. Io in quel momento dico, ma a 88 anni gli organi??? e la dottoressa mi spiega che a volte si trovano degli organi buoni anche negli anziani, allora io dico subito di sì. Lei mi assicura che prima di farlo si sarebbero accertati che l'organo o gli organi sarebbero stati buoni per un trapianto.
Poi mi viene detto che hanno trovato la tessere di mio padre dell'AIDO. Io firmo perchè sono completamente a favore sulla donazione e ci dicono che se trovavano un organo buono avremmo aspettato un po' di più, fino a dopo cena ma prima delle 22.00, per riavere mio padre deceduto e che avrebbero preso il fegato solo se ritenuto idoneo..
Decidono per il fegato, dicendo che c'era un'urgenza, un paziente a Pisa. L'equipe arriva tardissimo, io e mio fratello, devastati, abbiamo dovuto aspettare fino alle 2 di notte e oltre, prima che fosse terminato l'espianto e solo alle 3:30 abbiamo potuto avere mio padre vestito in obitorio. Inoltre non ci hanno chiamato per mostrarci che l'elettroencefalogramma era piatto, niente!!
L'intervento è stato lungo perchè c'erano molte aderenze dovute all'intervento al pancreas di 15 anni prima, se lo potevano immaginare...come ci ha detto l'anestesista...
A livello psicologico è stato devastante...

Il giorno dopo ci chiamano e ci dicono che purtroppo il fegato non era idoneo, quindi tutto inutile!!! Ma io non avevo mai sentito dire di donazione di organi a 88 anni!!!

Ci hanno fatto portare la documentazione medica senza dirci che era per la donazione, il giorno prima già facevano domande sulle sue condizioni, senza dirci che era per la donazione e come facevano a sapere che l'elettroencefalogramma sarebbe stato piatto la mattina dopo?

Ci hanno considerato ZERO quando era vivo, dopo tutto un arruffianamento per prendere un organo che a detta del chirurgo dell'equipe di Pisa era chiaro che non poteva essere impiantabile, e infatti il giorno dopo ci avvisano per dirci che era incompatibile..
Questo mi ha fatto precipitare nell'inferno.
Esperienza MOLTO NEGATIVA!!

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Edema cerebrale dovuto a una caduta.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Oculistica

Sono stata operata dal responsabile del reparto di oculistica e, oltre ad aver trovato una grande disorganizzazione, con interventi effettuati senza prima aver fatto una visita pre-operatoria, personalmente al posto di migliorare la patologia, sono peggiorata tantissimo.. Sono giovane con una vita davanti!

Patologia trattata
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Patologia trattata
Cheratocono- trapianto lamellare.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Ma quale pronto soccorso?

Mio marito infartuato nel marzo 2010, sessantottenne con aneurisma all'aorta addominale di 5 cm. (giudicato paziente ad alto rischio anche per un'eventuale operazione di rimozione dell'aneurisma sia dal prof. Ferrari di Pisa che dal Prof.Chiesa del San Raffaele di Milano), in data 12/07/2011 accusa intenso dolore alla caviglia sinistra arrossata e molto calda alla palpazione; ci rechiamo alla guardia medica che considerando l'anamnesi del paziente, ci dirotta verso il pronto soccorso per un ecodoppler di urgenza per stabilire la patologia.
Entra in pronto soccorso alle 23.00 circa e dopo ore ed ore di attesa, senza che nessun medico cardiologo gli abbia chiesto notizia sull'anamnesi personale, gli viene fatto un prelievo da un infermiere; viene poi lasciato solo in una stanzetta con l'aria condizionata altissima, tanto che mi chiama per avere un giacchetto rimasto in auto. Verso le 2.00 un medico dice che dalle analisi del sangue risultano valori che potrebbero confermare l'ipotesi di un trombo, che si deve fermare per la notte perchè al mattino presto avrebbero fatto l'ecodoppler; quindi praticano iniezione di calcioeparina o similare.
Il mattino seguente alle ore 07.30 gli viene detto che dopo un'ora avrebbe fatto l'accertamento, contrordine... alle 11.00, e che se voleva poteva uscire e tornare all'ora stabilita; poi altra iniezione di eparina e, per scelta del paziente, uscita.
Rientro alle ore 11.00 del 13/07/2012. Alle 12.30 ancora niente, incomincio a pensare che forse se vado in intramoenia potrei fare un ecodoppler in pochi minuti... vado ma i medici specialisti operano nel pomeriggio; torno al pronto soccorso e verso le 13.15 viene fatto l'ecodoppler, che fortunatamente è negativo.
Citando Pinocchio e la lumachina... quelle brave persone del pronto soccorso per fare un ecodoppler ad un paziente ad alto rischio c'avevano messo solo 14 ore.. un vero record!!!
Ma possibile che di notte al pronto soccorso non sia presente un medico in grado di eseguire un ecodoppler? E l'anamnesi del paziente? E soprattutto, perchè intasare i pronto soccorso con attese inutili quando con 10 minuti si sarebbe potuto risolvere il caso senza provocare stress al paziente ed ai familiari ?

Patologia trattata
Sospetta tromboflebite gamba sinistra.
Punti di forza
nessuno, se non quello che all'esame ecodoppler il risultato è stato fortunatamente negativo.
Punti deboli
scarsa valutazione dei rischi che correva il paziente; perdita di tempo preziosa in caso di diagnosi positiva.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Visita Endocrinologica 10 mesi e 1/2

Il 4 agosto ho chiamato il CUP per fissare una visita endocrinologica. La prima data possibile: metà giugno 2013. 10 mesi e mezzo. Anche stavolta se ci si vuol curare tocca cacciare fuori i soldi. Grazie mille.

Patologia trattata
Visita Endocrinologica.
Punti di forza
Trovarne!!!
Punti deboli
Disorganizzazione!!!
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Veramente stanca

Prima di accogliere un paziente senza saperlo trattare in tutte le sue patologie e decorso, occorrerebbe orientarlo altrove! L'ospedale è un luogo in cui ci si deve sentire sicuri di poter ricevere tutte le cure.
Qui anche fare un ecocardiogramma è risultato un problema...

Patologia trattata
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Patologia trattata
trapianto di cornea
Punti deboli
mancanza di reparto e disorganizzazione.
confusione...: veramente un caos!
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

pronto soccorso

sono arrivata al pronto soccorso dell'ospedale Misericordia di Grosseto domenica 13 marzo alle 05:27, con 39.4 di temperatura da 4 giorni e forte aritmia cardiaca, dovuta presumibilemente all'assunzione di un antibiotico (Octegra 400mg) i cui effetti collaterali erano: battito cardiaco irregolare, alterazione della attività elettrica del cuore. Cosi, dopo aver parlato con la guardia medica, la stessa mi ha consigliato di farmi accompagnare al pronto soccorso per una visita cardiologica urgente.
Quando mi hanno portato all'interno dove dovevano inserirmi nel registro, il primo operatore si è rifiutato di farlo, dicendo che non era uno shock anafilattico.
La seconda operatrice proprio mi ha offeso, dicendo che per quello non si andava a quell'ora al Pronto soccorso. ma io quando ho detto che venivo da 4 giorni con 40 di febbre, solo a dieta idrica e adesso con una aritmia che no mi lasciava respirare, e che con 39.5 di febbre e in pigiama mi avevano portato lì sotto consiglio della guardia medica e dopo assunzione di un farmaco che portavo con me, nessuno lo ha voluto vedere.
Le ho anche detto che io ero Operatrice Socio Sanitaria e che se non mi fossi sentita male non sarei certo andata alle 5am in un ospedale, e mi sono sentita rispondere che lei sarebbe stata a casa sperando le passasse, senza leggere nemmeno il prospetto del farmaco che indica in caso di sintomi di alterazioni cardiologiche di andare subito all'ospedale. Protestando mi ha fatto l'elettrocardiograma dicendomi che quella tachicardia non appariva e andando a parlare forte con gli altri operatori, dicendo che non avevo nulla, pero a quel punto dovevo aspettare il risultato dell'esame del sangue, perche il fibronogeno, pt, inr e ptt non li hanno potuto effettuare per campione di sangue non idoneo.
é venuto un dottore che senza nemmeno salutare, nè dire una parola di gentileza, mi ha auscultato i pulmoni senza nemmeno volere vedere nè il farmaco nè come mi sentivo, che non mi passava le palpitazione. volevo spiegargli che ero stata per 4 giorni con 39,40 di febbre a dieta idrica, senza potassio, nè sali minerali, che bastava magari riequilibrare questo e mi sarebbero forse passate quelle palpitazioni, perche il prospetto del farmaco indicava cosi; pero nemmeno mi ha parlato, in nessun momento mi hanno misurato la febbre nè chiesto come mi sentivo, ogni chiamata di un utente era motivo di proteste e commenti non proprio da codice deontologico, è come si invece di stare li per prestare un servizio che richiede tanta umanità e dedizione professionale, fossero li in modo gratuito e per non essere disturbati.
Quando hanno fatto il cambio di turno, nessuno è venuto a domandarmi come stavo, entravano e uscivano della stanza dove fortunatamente alla fine era potuta entrare la amica che mi aveva accompagnato, senza nemmeno dire un Buon Giorno. Alla fine io piangevo e volevo solo andarmene, malgrado le palpitazioni mi continuassero. quando alle 8 am è venuto il dottore e ci ha detto che non era stato il farmaco a causarmi la aritmia (quando nemmeno aveva voluto vedere il farmaco nè mi aveva ascoltato), ed ha chiesto da un estremo all'altro della sala all'operatore che controllasse quante volte dal 2008 al 2011 io era stata al Pronto Soccorso, gli hanno detto 6 volte. MA non è vero. E senza chiedermi se avevo qualcuno che mi accompagnasse a casa etc., ha poi lasciato i fogli sopra il letto. La mia accompagnatrice voleva dire quanto meritavano, pero al vedere che io volevo solo andarmene, siamo andate via, promettendoci di non tornare mai piu. Vorrei incoraggiare altri utenti affinchè facciano sentire la propria voce per raccontare come me il disservizio offerto in questo P.S.

Patologia trattata
39.4 di febbre da 4 giorni e forte aritmia cardiaca, dovuta presumibilemente all'assunzione di un antibiotico (Octegra 400mg)
Punti di forza
quando alle 05.20 siami arrivati al pronto soccorso, subito mi hanno portato al reparto interno accertaamenti e registro.
Punti deboli
accoglienza, indolenza verso gli utenti
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