Villa Maria Immacolata Roma
Recensioni dei pazienti
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Pessima
A giustificazione di quanto è accaduto in questo posto, posso solo trovare la disponibilità del personale, che da più di cinque mesi, a quanto ci è stato riferito, non percepisce stipendi e che, a ranghi ridottissimi, deve accudire un reparto con almeno quaranta pazienti allettati e nella quasi totalità non autosufficienti.
Passi su un vitto allucinante e ripetitivo, passi sulla assoluta latitanza della caposala e sulla sua presunzione.
Ma sull'incuria di fronte alla morte, su questo non transigo.
Ricovero mamma
Mamma Antonietta e' ritornata a casa. 90 anni gia' con problematiche legate alla sua eta', ma ancora abbastanza autonoma se aiutata, il 19 dicembre 2013, dopo una caduta, ha una frattura al femore. Ricoverata al San Camillo e nelle 48 ore operata. La grossa difficolta' e' stata trovare la struttura di riabilitazione. Il 2 gennaio 2014 finalmente e' stato trovato posto in questa struttura riabilitativa, in cui mamma e' rimasta fino al 28 gennaio 2014. La mancanza completa di un supporto psicologico ha permesso a mia mamma di trovarsi completamente indifesa e sola in quella condizione, non si capisce il motivo della rigidita' negli orari delle entrate quando soprattutto c'e' una presenza costante dei parenti. Non mi voglio dilungare sui commenti della gestione interna, perche' comunque riconosco il lavoro che c'e' dietro, infermieristico e medico, e che non si investa piu' nell'assistenza pubblica sanitaria, ma sottolineo la solitudine in cui sono immersi questi anziani, che e' la peggior malattia . e quindi alzerei questo punto di attenzione.
Un grazie a tutto il gruppo di fisioterapia, alla coordinatrice Claudia, alla fisioterapista Monica e a tutti i loro colleghi che hanno permesso di riportarci a casa mamma con un minimo di mobilita'.
Post acuzie vergognoso
Mio padre Ivo è stato dirottato qui dopo 20 gg. di degenza al San Camillo in quanto, essendo affetto da demenza senile (atrofia cerebrale per l'esattezza ), al San Camillo non c'era un reparto adeguato.
La degenza di mio padre in questa struttura doveva essere di 60 gg., in attesa di RSA; tutto ciò non per scelta della famiglia, ma per insistenza del personale medico del San Camillo, che diceva che mio padre a casa non era più gestibile... Mio padre, a parte qualche momento di mancata lucidità, è ancora completamente autonomo.
Beh, dopo solo 48 ore l'ho riportato a casa.... sono andata l'indomani del trasferimento per effettuare l'accettazione e mi sono resa conto della gravità della situazione: appena salita al reparto per andare a trovare mio padre, senza neanche un buongiorno un medico si è rivolto con testuali parole: suo padre non mangia, è aggressivo e non si lascia avvicinare; se così "LO LEGHIAMO e lo NUTRIAMO con il SONDINO...". A quel punto ho chiesto di poter vedere mio padre, che ho trovato iper sedato ed ho impiegato diversi minuti toccandolo continuamente per svegliarlo e fargli aprire gli occhi; era affamato al punto che ha mangiato un pacco intero di biscotti. Le condizioni mi sono parse assurde, mio padre al San Camillo mangiava da solo senza l'aiuto di nessuno e, anche se avesse rifiutato il cibo, nessuno si è prodigato per farlo mangiare. Credo sia anche compito del personale aiutare i pazienti e non lasciarli a sè stessi, o sedandoli ed infischiandosene delle loro condizioni fisiche e psicologiche. Credo che chiunque sia cosciente e autonomo non ami stare in una casa di cura, soprattutto come quella, piena di anziani lasciati a sè stessi, un odore nauseabondo di urina dappertutto e il personale medico (sempre che lo sia vista la poca pietà e pazienza nei confronti dei malati), che è lì solo per salvare le apparenze.
Informatevi bene sui diritti del malato (esiste la carta dei diritti del malato), e non cedete davanti ad abusi inutili (può diventare reato nei confronti del personale), medici ed infermieri hanno il dovere di assistere il malato in qualsiasi condizione e non trattarlo in modi del genere solo perché non ci sta più tanto con la testa, o fisicamente, suo malgrado.
Purtroppo non ricordo il nome del medico, in quanto non si è neanche presentato a differenza mia, ma gestiva il secondo piano della palazzina A la mattina del 24/01/2014 e vorrei tanto dirgli, vista la sua età, di finire un giorno nelle stesse condizioni.
Grazie
Sono la nuora della Sig.ra Luciana Menconi, ricoverata nella Vs. clinica nei mesi di settembre e ottobre. Ora è tornata a casa. Vorrei ringraziare tutti voi che lavorate nella clinica, medici, infermieri, inservienti, fisioterapisti, cuochi, assistenti sociali e amministrativi. Mi rendo conto che le difficoltà sono tante per voi, per i pazienti così anziani, tanto che quasi tutti hanno perso la loro autonomia, e anche per noi familiari. Ci sarebbe molto da fare per migliorare l'assistenza ma, malgrado le difficoltà economiche che sta affrontando l'Italia e tutti noi, avete fatto del Vs. meglio. A casa, essendo di nuovo vicino a mia suocera, ho potuto vedere che è stata accudita al meglio: ha la pelle di una bambina, vorrei ringraziare soprattutto il personale che curava la sua igiene personale. Solo una obiezione: forse ci sarebbe bisogno di più vicinanza e sostegno dal punto di vista psicologico. Sotto questo aspetto mia suocera è peggiorata. Penso che questo non dipenda solo dal tempo che passa e che, anche se a noi sembra poco, per una signora di 95 anni anche una settimana è molto per l'aggravarsi di certi sintomi. Spero che tornando a casa, nel suo ambiente, possa recuperare un po' della sua lucidità. Comunque grazie ancora.
Laura Bettini
Esperienza negativa
Dopo cinque giorni di P.S. al San Camillo, dove un "preparatissimo" medico ci ha comunicato la diagnosi per la quale mio padre era un "caso sociale e non clinico..." lo ha mandato alla clinica. Nella suddetta, dopo una valutazione (credo?), è stato messo in un letto con le sbarre, pannolone, catetere e fiala di sedativo; da qui la storia è comune a tutte le altre lette. Dopo qualche giorno gli ho fatto fare una visita specialistica con un neurologo esterno, il quale gli ha diagnosticato un disturbo bipolare con tanto di cura. Mio padre è ora a casa, dove ha ripreso a mangiare, ad andare in bagno ecc... in modo autonomo.
Insomma, se avete il minimo sentore che un vostro caro non sia arrivato alla fine, non lasciatelo in questi posti che, secondo la mia opinione, non sono luoghi di cura, ma semplicemente di accompagno per l'altro mondo.
Personale infermieristico insufficiente, non certo per colpa loro.
Struttura che offre poca assistenza
Struttura piena di persone anziane, gran parte delle quali lasciate a sè stesse, almeno dal personale interno.
Persone anziane che si lamentano molto senza ricevere un minimo di assistenza.
Per le persone che necessitano di essere aiutate a mangiare, perchè fisse a letto, non c'è nessuno che lo fa.
Ottima struttura nonostante i tagli alla sanità
Mi chiamo Luigi e sono il figlio di Adele Mancini, di anni 87, dimessa il 05/01/2013.
Quando al S. Camillo mi dissero che trasferivano mia madre in una struttura di lungodegenza post-acuzie, mi prese un colpo.
Dopo una settimana di soggiorno a Villa Immacolata ho fatto personalmente i complimenti alla Caposala Sig.ra Marianna per l'ambiente, il personale ed i servizi.
Nel periodo di ricovero ho avuto modo di constatare la presenza continua di medici preparati e disponibili, un ottimo servizio di infermieri ed inservienti che, con professionalità, impegno e cortesia, svolgono il proprio lavoro con piacere ed un sorriso sempre disponibile e gratuito verso tutti.
Altrettanto dicasi per i fisioterapisti, che fanno miracoli per rimettere in piedi pazienti con difficoltà motorie e mentali.
Un grazie anche al personale della cucina, che ogni giorno propone cibi caldi e gustosi.
Ambiente pulito.
Spero che queste poche righe siano utili per chi come me debba decidere per il bene di un genitore.
Grazie di cuore.
Luigi
Buona sanità nonostante tutte le difficoltà
Grazie per tutto ciò che avete fatto, in particolare ringrazio pubblicamente Claudia per la dedizione al suo lavoro e la sua bravura: ha rimesso in piedi mia madre (Di Biagio Maria) ferma ormai da 3 lunghi mesi. Quando si incontrano gli angeli bisogna riconoscerli e in questa struttura ce ne sono tanti. Vorrei ringraziare anche le signore dell'amministrazione e Alfredina, tutti i medici e la dottoressa NICHY, nonchè le inservienti. Spero di non dimenticare nessuno. Grazie.
Umanità e attenzione verso il paziente
Mia madre è stata ricoverata per circa 40 giorni in seguito ad un intervento chirurgico che, vista l'anzianità di mia madre, è stato più lungo del previsto.
Mia madre è stata trattata molto bene e non ha avuto disagi. Ho visto e gustato personalmente il cibo, che era sempre vario e di qualità. Questo mi ha colpito molto perchè mi sarei aspettato un solito "menù low cost".
Il personale era adeguato e instaurava un rapporto con il paziente, rendendo la permanenza più dolce. All'interno della struttura vi è un grande spazio verde, dove è anche presente un grande parcheggio GRATUITO... cosa veramente comoda e rara viste le cifre dei parcheggi privati, che in genere superano 1,50 €/ora.
La mia esperienza è assolutamente positiva.
Esperienza positiva
Presso questa struttura ho avuto mio nonno ricoverato per tre mesi. devo dire che è stato trattato egregiamente da tutto il personale, le cure prestate sono state molto efficienti, il personale è stato sempre molto gentile e paziente visto l'età dei pazienti. Intorno la clinica c'è un'aria comune molto curata, dove mio nonno passava molto tempo, contrariamente a molte altre strutture sanitarie dove sembra di entrare in un "carcere".
Esperienza negativa
Io consiglio vivamente e chiunque gli venga offerta la possibilità di scegliere, di non portarci i propri cari e di mettere in conto che uno stato di disabilità del paziente qui può degenerare nell'infermità.
non consiglio il ricovero
mia suocera è andata al P.S. del San Camillo con uno sbalzo di pressione arteriosa e, dopo due giorni di attesa al P.S. (ha 88 anni), è stata dirottata a villa immacolata nel reparto lungodegenza e dotata di catetere e pannolone, sbarre del letto alzate- quindi impossibilitata a scendere dal letto (fino a quel momento era perfettamente autonoma)- questo è veramente un "abuso" su persone che entrano con i loro piedi. E quando, dopo solo 4 gg., abbiamo firmato per l'uscita, siamo anche stati ripresi poichè in quella struttura il ricovero minimo è di 60 gg..
Personalmente non consiglio il ricovero in questa struttura...
Esperienza negativa
mia nonna e' stata ricoverata presso villa immacolata dopo 4 giorni di lettiga al san camillo, senza essere mai stata cambiata e pulita, con conseguenza di gravi decubiti.
una volta ricoverata a villa immacolata la situazione e' precipitata immediatamente, l'assistenza e' nulla in quanto ci sono solo 1 o 2 infermiere per tutto il piano,. Di pomeriggio i poveri pazienti stanno sempre con le luci spente e abbandonati a se stessi, da mangiare non viene dato da nessuno e credo vengano anche sedati (non ho mai visto mia nonna dormire cosi tanto e essere cosi tanto assente tutti i giorni in cui l'andavo a trovare).
P.S. se dovessero proporvi questa struttura, DECLINATE.
simbolo del degrado e dell'inefficienza
Mia sorella dopo 3 gg. presso l'accettazione del san camillo è stata "spedita" presso questa struttura completamente inadeguata a fornire un livello di assistenza accettabile.
Inoltre, dopo circa 50 gg. di ricovero, è stata "rispedita" a casa con un virus intestinale che le causa vomito e diarrea, per cui il medico curante ha dovuto "rispedirla" in ospedale (vedi san camillo), che sicuramente la rispedirà in altre strutture.
Sono 4/5 volte che mia sorella va al pronto soccorso del san camillo e sempre viene dirottata presso altre strutture, sempre.. per mancanza di posti letto.. Per farsi ricoverare le probabilità sono le stese di vincere al superenalotto.
IL SIMBOLO DEL DEGRADO
Una mia conoscente è stata inviata (sbolognata dopo 4 giorni dall'intervento) in questa struttura dal San Giovanni. Era stata operata di tumore intestinale. Operazione perfettamente riuscita, serviva però un periodo di riabilitazione e recupero. NON ACCETTATE!!! Il reparto lunga degenza è simile ad un girone dantesco: cattivi odori, i vecchietti si lamentano senza ricevere assistenza, sono sedati, se non sono in grado di mangiare i piatti vengono riportati indietro senza la minima umanità. In cinque giorni, la paziente è morta e nessuno ha spiegato il perchè. Se all'epoca avessi trovato qualche opinione su questa struttura, avrei suggerito ai familiari di rifiutare il ricovero in questo posto.
Spero che questo commento possa servire a qualcuno.
UNA VERGOGNA
OSPIZIO ADATTO A MIO PARERE SOLO PER PAZIENTI CHE NON HANNO PATOLOGIE GRAVI.
BUONA LA PROFESSIONALITA' DI MEDICI E INFERMIERI, CHE PURTROPPO LAVORANO IN CONDIZIONI DISUMANE. MANCAN L'ARIA CONDIZIONATA, MANCA LA LAVASTOVIGLIE E LAVANO I PIATTI A MANO!!!!!!!
E' VERAMENTE UNA VERGOGNA E SOPRATTUTTO CHE IL SAN CAMILLO INVII PERSONE CON UNA PATOLOGIA GRAVE IN QUESTA STRUTTURA, CHI CI GUADAGNA?
GLI STESSI MEDICI MI HANNO CONSIGLIATO DI PORTARE VIA MIO PADRE. COSA CHE HO FORTUNATAMENTE POTUTO FARE.
Problema pulizia
Presso Villa Maria Immacolata ho trovato una buona competenza medica, unità a professionalità da pare di tutto il personale, unitamnete ad una valida qualità dei servizi.
Ma è inconcepibile che nel 2011 la cucina non sia dotata di lavastoviglie e le posate spesso arrivano quindi ai pazienti ancora sporche perchè vengono lavate alla meglio in un grande ciotolo. Inammissibile!!
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