Ospedale Vannini Roma

 
4.2 (104)

Recensioni dei pazienti

104 recensioni

 
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Voto medio 
 
4.2
 
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Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Cardiologia con UTIC- dott. Giannantoni

Mia madre in un aano solare è stata ricoverata e praticamente salvata per ben due volte da un edema polmonare legato a problemi di valvola aortica; è stata completamente rimessa in piedi e operata all'ospedale San Camillo, dove tutt'ora prosegue il decorso operatorio.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Edema polmonare con valvola aortica grave.
Punti di forza
Competenza e professionalità di tutti i medici del reparto di cardiologia, in primis del dott. Giannantoni; assistenza infermieri e pulizia reparto.
Punti deboli
nessuno.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Cardiologia e UTIC: angeli

I dirigenti medici dell'unità di terapia intensiva coronarica e tutto lo staff sono dei veri angeli. Io sono entrato in reparto il 10 maggio 2012, ed ero praticamente morto.. invece oggi posso raccontare la mia esperienza. grazie a tutti.

Patologia trattata
cardiologica.
Punti di forza
UTIC.
Punti deboli
nessuno (ho visto il resto dell'ospedale quando mi hanno dimesso).
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Visita dermatologica dott.ssa Heuduck

Sono stata visitata dalla Dott.ssa Heuduck, dermatologa nell'Ospedale Vannini di Roma e non posso che essere soddisfatta dall'essere stata presa in cura da una professionista seria e competente tale. Dopo aver incontrato decine di dermatologi (anche in strutture note a livello nazionale) che non avevano la più pallida idea di cosa avessi, la Dott.ssa Heuduck dopo un'attenta visita mi ha dato la diagnosi e relativa cura.
Ancora grazie.

Marianna Piergallini

Patologia trattata
Rosacea acneica del volto.
Punti di forza
Competenza.
Punti deboli
Attesa e orientamento religioso.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Ortopedia Traumatologia: Umanità e Professionalità

Mio nonno di recente ha subìto un intervento chirurgico presso l’Ospedale Vannini-Figlie di S.Camillo di Roma per la frattura del femore.
Giornalmente, facendogli visita, ho riscontrato in quegli uomini e donne che lavorano nel Reparto Ortopedia e Traumatologia una straordinaria professionalità e un non comune sentimento di affetto verso i malati.
L’infermiere che ti lascia una carezza, il portantino che nel servire il pranzo ti regala sempre un sorriso, la premura del personale medico nel prestare ogni tipo di assistenza mi hanno lasciato incredibilmente sorpreso.
Voglio, perciò, esprimere tutta la mia gratitudine e il mio plauso al personale medico e paramedico di quel reparto per quell’affetto cristiano che profondono verso i malati e per quell’amore con il quale giornalmente svolgono il loro delicato e difficile lavoro.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Frattura femore
Punti di forza
Il Personale
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Reparto medicina generale

Hanno ricoverato il mio papa’ prima al dipartimento di cardiologia per una infezione al cuore. I dottori e gli infermieri sono stati eccellenti con papa’ e con tutti noi della famiglia, sapendo che papa’ stava morendo per un cancro al polmone. Poi la decisione dopo 5-6 giorni da parte del primario di portarlo nel reparto di ‘Medicina Generale’ per le altre complicanze dovute al cancro. Pensavamo che questa fosse una giusta decisione, e che in quel reparto lo avrebbero seguito per bene senza alcuna sofferenza fino alla fine, ma non e’ stato cosi’.
Prima di spiegare e andare oltre, premetto che prima di questo ospedale ne abbiamo visti tanti a Roma, ma questo e’ il peggiore per quanto riguarda il reparto di ‘Medicina generale’.

Struttura in generale: il reparto di ‘Medicina Generale’ dell’ospedale Vannini e’ una struttura vecchia. I letti, la luce, i bagni, l’arredamento e ogni apparecchio elettrico ecc. sembra essere uscito da un film in bianco e nero. La stanza in cui hanno messo papa’ era piccolissima con tre letti. A malapena riuscivamo a visitare mio padre assieme ad altri visitatori degli altri due pazienti... dovevamo fare a turno per muoverci tra i letti! Tra l’altro, il letto di mio padre era attaccato ad un lato al muro, per cui potevamo abbracciarlo e stargli vicino solo da un lato del letto, solo quando si faceva a turno con i visitatori del paziente vicino. Cosa che non vorresti che succedesse a nessuno che ha poche ore di vita. Non c’e luce nel bagno e neanche la carta igienica o un minimo di sapone. Dovevamo provvedere noi del sapone, carta clinex e disinfettante per la pulizia di mio padre.

Dottori: se ricordo bene ci sono 3-4 dottori che curano i pazienti del reparto. Ma il problema e’che loro sono presenti solo nei turni di visita della mattina e all’orario di visita (spesso non seguito). Per cui in casi di emergenza non ci sono dottori presenti e gli infermieri devono chiamarli – e a volte ci mettono un po’ ad arrivare e non e’ detto che siano gli stessi dottori della mattina. Solo un dottore del reparto e’ stato ‘umano’ con noi, sapevamo la situazione di papa’, e lui ci diceva esattamente i risultati delle analisi. Gli altri invece non ci dicevano le risposte delle analisi e avevano tutti la stessa risposta “ormai e’ inutile fare di piu’’. Eravamo coscienti che stava morendo. Ma questa risposta veniva da domande fatte da noi su come farlo muorire per bene, senza alcuna sofferenza, o senza farlo morire di fame. Ho chiesto varie volte insistendo di dargli qualche sostegno nutritivo, perche’ ormai non riusciva piu’ a mangiare..solo dopo 4-5 giorni di astinenza dal cibo gli hanno dato una flebo di sostanze nutritive. Stessa storia per l’antidolororifico. Papa’ soffriva e non riusciva a dormire da giorni, ed era in totale agonia – una cosa assurda- solo dopo tre giorni di insistenza da parte nostra gli e’ stata somministata la morfina. Perche’ cosi tanto tempo per queste cure? Perche’ dovevamo insistere noi? Non ci devono pensare i dottori a questo? Una totale assurdita’, e sinceramnte mi sono sembrati totalmente estranei nel sostenere questo tipo di situazione.

Infermieri: eccellenti. Ci sono stati vicino tutto il tempo. Hanno fatto di tutto per farlo stare meglio, nei limiti che potevano.

Orari di visita: sono molto ridotti, pochissime ore al giorno. Ogni giorno all’ora del pranzo e della cena la caposala suora obbliga a far entrare solo una persona per essere presente con il paziente. Mio padre aveva poche ore di vita e soffriva come nessuno di noi immagina. Ho combattuto varie volte per rimanere di piu’ con lui assieme a mia madre, anche fuori dall’orario visite. D’altra parte non facevamo altro che sederci accanto a lui e tenergli la mano per quando aveva i dolori piu’ forti.

Benedizione: l’ospedale vannini e’ un opedale cattolico ma e’ anche pubblico, e come tale dovrebbe rispettare le religioni o scelte altrui. Una delle ultime sere io e mia madre stavamo accanto a papa’ che stava malissimo ed eravamo completamente esauste. Il prete assieme alla caposala sono entrati e hanno fatto a papa’ una benedizione. Ora papa’ non era cattolico, io e mia madre eravamo estremamente vulnerabili quella sera, per cui non avevamo piu’ le forze di fare o dire nulla per fermarli. Per molti questo fare del prete e della suora puo’ essere considerata come una violenza ai propri diritti. E penso che in molti – di qualsiasi religione o no- sono d’accordo con me.

Pulizia: la pulizia e’ molto frequente – raggiungendo anche 5 volte al giorno. Dovevamo ovviamente uscire ed aspettare 20 minuti che si asciugasse il pavimento e nel frattempo tutte le finestre delle stanze erano spalancate con una corrente d’aria assicurata. Peccato che in giardino, sui balconi e scale esterne ci sia un deposito infinito di sterco di piccione.

Altro: una cosa che ci ha sconvolto e’ l’uso di legare le mani dei pazienti alle briglie del letto per evitare che si alzino o si muovano troppo.

A questo punto sarebbe bello se il reparto di “medicina generale” ci fosse piu umanita’ e rispetto da parte di dottori e caposala per i malati terminali e per una loro morte piu’ serena e piu’ comprensione e sostegno verso i parenti.

Patologia trattata
Cancro fase terminale.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

day hospital oncologico- dott. Pompili

Sono una persona che lungo il percorso della propria vita ha conosciuto un brutto male, ma allo stesso tempo ha avuto la fortuna di conoscere medici e infermieri veramente professionali!!! Continuo il mio cammino in questo ospedale, ma con un animo fiducioso grazie al personale del day hospital!!! Un grazie va al dott. Pier Luigi Pompili e al tutto il personale infiermeristico!!! GRAZIE.

Patologia trattata
oncologica.
Punti di forza
professionalita' e gentilezza del personale.
Punti deboli
nessuno.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Chirurgia Oncologica - Peccato di presunzione?

Una mia parente è stata ricoverata al Vannini per insorgenza di ittero ad aprile scorso. Dopo una prima valutazione ecografica che riscontrava la presenza di calcoli alla colecisti, sono iniziati gli approfondimenti, sicuramente eseguiti nel rispetto delle "linee guida", quindi TAC e colangio RM che hanno portato alla diagnosi di cancro al pancreas e alla conseguente necessità di procedere ad una duodenocefalopancreasectomia. Premesso che si tratta di una delle operazioni più complesse e che, anche in caso di esito positivo, il tasso di sopravvivenza dei pazienti a 5 anni è veramente esiguo, dopo sette ore di sala operatoria è stata verificata l'inoperabilità... Forse una riflessione sull'opportunità di operare si sarebbe dovuta fare prima dell'intervento: in sede operatoria sono state riscontrate delle complicanze che a quanto pare gli esami preliminari non avevano riscontrato (???), ma è possibile pensare che una paziente di 76 anni, affetta da una forma tumorale che normalmente lascia ben poche speranze, sia in grado di sopportare un simile intervento eseguito in una struttura sicuramente non di eccellenza per questa tipologia di casi? Dopo l'intervento è iniziato infatti il calvario che si è concluso, nell'ultimo ricovero cui è stata purtroppo sottoposta (purtroppo chiamando l'ambulanza non è possibile scegliere la struttura ospedaliera che è determinata dalla zona di residenza) con l'INTUBAZIONE, quindi il protrarsi forzato dell'agonia grazie alla respirazione meccanica... Chiunque ha la sfortuna di doversi documentare su questi argomenti capirà sicuramente cosa intendo dire. L'accanimento terapeutico non sempre finisce sulle prime pagine dei giornali. Certo è che determinate patologie andrebbero affrontate con adeguata serietà e in centri adeguati. E avrei molto altro da raccontare...

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Cancro al pancreas.
Punti deboli
Superficialità di valutazione
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Pronto Soccorso unico

Il 22/01/2011 ho avuto un incidente domestico e sono statta accompagnata all'ospedale Vannini. Sono stata accolta immediatamente e nel giro di 40 minuti mi avevano già suturato e fatto le radiografie per controllo. Devo ringraziare tutti per la generosità e l'umanità nei confronti dei malati presenti e anche per la simpatia che in certi momenti aiuta. GRAZIE

Patologia trattata
punti di sutura per taglio da incidente domestico
Punti di forza
il personale
Punti deboli
attesa nell'androne
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Parto cesareo

Sono stata ricoverata al Vannini due volte: la prima via pronto soccorso per un globo vescicale alla 13esima settimana di gravidanza e la seconda per un taglio cesareo programmato alla 37esima.
in entrambi i casi mi sono trovata benissimo, sia il personale medico che quello infermieristico è disponibile, scrupoloso e umano.
sono stata seguita per tutta la gravidanza, ho fatto il corso preparto e i monitoraggi presso questa struttura che assomiglia molto più a una clinica privata che a un ospedale, non sono rigidi e per qualsiasi problema durante la gravidanza sono stata aiutata in maniera veloce e affidabile.
la cicatrice del mio cesareo è perfetta, più precisa di tante che ho visto eseguite da chirurghi plastici in cliniche private, il bimbo è stato assistito al nido ottimamente addirittura qualche giorno dopo la dimissione avevo un problema e non avendo ancora un pediatra sono tornata al nido e sono stati gentilissimi dandomi tutto l'aiuto di cui avevo bisogno.
non so gli altri reparti, ma ginecologia e ostetricia lo raccomando caldamente!!

Patologia trattata
.
Patologia trattata
gravidanza: ricovero per minaccia d'aborto 13ema settimana più taglio cesareo 37ema settimana
Punti di forza
competenza e disponibilità del personale, pulizia, gentilezza, serietà e soprattutto UMANITA'
Punti deboli
alcune stanze in ostetricia sono troppo affollate
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

PREPARATISSIMI AL DEA E IN UTIC

PROFESSIONALITA' E CORTESIA SIA IN PRONTO SOCCORSO CHE NEL REPARTO UTIC.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
INFARTO
Punti di forza
IL PERSONALE TUTTO
Punti deboli
SPAZI
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

pronto soccorso

grazie a tutti gli infermieri e medici del pronto soccorso. Grande umanità e cortesia.

Patologia trattata
difficoltà respiratoria
Punti di forza
infermieri e medici
Punti deboli
locali troppo piccoli
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ginecologia ostetricia Isola felice

Premessa: da qualche anno mi trovo spesso per lavoro negli Stati Uniti, dove pago per avere copertura medica. A gennaio 2010 mi sono state diagnosticate delle cisti ovariche dermoidi bilaterali; la mia ginecologa americana aveva suggerito di operare in laparotomia e togliere cisti ed ovaie, data la mia eta’ (48 anni)!
A febbraio 2010 sono venuta a Roma, mia citta’ natale, e su suggerimento di un’amica ho contattato la Dott.ssa Rosella Cima.
La Dott.ssa Cima si e’ gentilmente offerta di dare un’occhiata ai miei esami e, dopo un consulto con il dott. Bonifante, mi e’ stato detto che avrebbero provato ad operare in laparoscopia e togliere possibilmente solo le cisti, e che solo una volta entrati, avrebbero realmente potuto vedere quale fosse la reale situazione e decidere sul da farsi.
L’operazione e’ stata fissata per il 14 aprile con ricovero il 13 per fare tutti gli esami.
L’umanita’ ed il rispetto dimostrati dalla dott.ssa Cima e dal dott. Bonifante in quel primo contatto mi hanno spinto a venirmi ad operare presso questa struttura ospedaliera anziche’ farmi operare negli Stati Uniti.
Come d’accordo, il 13 aprile 2010 alle 8 di mattina sono stata ammessa, mi e’ stato dato un letto in una stanza a due letti e ho iniziato il mio iter di paziente, analisi del sangue, ECG e raggi X al torace, eccetera. Il 14 aprile sono stata operata e il 16 dimessa.
Ci tengo a dire che la cortesia, la disponibilità, l’umanita’ e la professionalità dimostrata da tutto il personale del reparto sono state di grande supporto per un pronto recupero ed una veloce dimissione. Le infermiere, di ogni turno, sono accorse ad ogni chiamata con un sorriso sulle labbra indipendentemente dall’ora della chiamata, le portantine sono state gentilissime e attente a garantire il massimo livello di pulizia, i medici sono stati bravi ad intervenire e a preservare il piu’ possibile.

Penso che sia importante che eventuali pazienti abbiano modo di sapere che una cittadina italiana che avrebbe potuto farsi operare in America, dove chi puo’ cerca di andare a farsi curare, abbia deciso di farsi operare, nel suo paese natio, in una struttura pubblica, andando forse un po’ controcorrente. Posso dire che sono contentissima di aver avuto modo di incontrare un’isola felice nell’oceano della ‘mal’ Sanita’ pubblica italiana e che questa isola felice dovrebbe servire da esempio. Questa isola felice e’ stata resa possibile grazie alla grande umanita’ e professionalita’ che ho incontrato nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell’Ospedale Madre G. Vannini.

Patologia trattata
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Patologia trattata
Cisti Ovariche Dermoidi
Punti di forza
Professinalita', cortesia, ripetto, umanita' dimostrate da tutto il personale con cui sono entrata in contatto, dall'ammissione alla dimissione
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso Vannini, rifiuto controllo

Come già mi è stato pubblicato su Il Messaggero", sono stato respinto dal pronto soccorso.
"La notte del 10 us mi rendevo conto che la temperatura corporea saliva repentinamente con deliri e forti mal di testa. Verso le 4.30 del mattino decidevo di andare al pronto soccorso vicino casa, ospedale Vannini.
L'infermiera di turno all'accettazione non faceva che dire che non era quello il posto dove rivolgersi per la febbre a 40°, ma dovevamo andare dal medico di base o la guardia medica, in poche parole invitandoci ad andare via. Di conseguenza andavamo alla ricerca di una guardia medica, fermando anche una pattuglia di carabinieri per informarci dove era una guardia medica ma neanche loro hanno saputo dire niente, chievamo pure al centro del 118 a largo Preneste che pure loro non sapevano indirizzarci per una guardia medica e meravigliati del comportamento del pronto soccorso Vannini.
Con la febbre che continuava a salire siamo andati al pronto soccorso del policlinico Umberto I. Il medico di controllo in accettazione è rimasto scandalizzato dal fatto che il P.S. precedente avesse rifiutato l'assistenza medica. Dopo 11 ore di pronto soccorso il risultato è di polmonite con soli sintomi febbre.
Questo per far capire che quando una persona va in ospedale è perchè ne ha veramente bisogno, alle 4,30 della notte, e non a perder tempo e disturbare infermieri all'accettazione. Il giorno stesso, uscendo dal policlinico, siamo passati al P.S. Vannini, facendo presente al personale di turno l'attegiamento della loro collega. Ci siamo sentiti rispondere che c'è gente che sta peggio di chi ha la polmonite. Questa è l'assistenza sanitaria in Italia." Elia Ciani.

Patologia trattata
febbre a 40°
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Cardiologia Vannini

Ho 55 anni e l'altro mese ho avuto un infarto miocardico acuto nella zona più importante del cuore. Sono stato portato dall'Ambulanza del 118 all'Ospedale Vannini di Roma, dove sono stato trattato subito dal Personale della Cardiologia. Se adesso sono tornato alla vita di tutti i giorni lo devo soprattutto all'assistenza del Dr Proietti e del Dr. Musarò, che con grande professionalità e competenza mi hanno fatto un'angioplastica con uno stent in un punto importantissimo del cuore. Ringrazio "di cuore" anche tutti gli infermieri che si sono dimostrati gentili e comprensivi. Grazie, grazie, grazie.

Patologia trattata
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Patologia trattata
Infarto miocardico acuto
Punti di forza
Competenza
Gentilezza
Professionalità
Punti deboli
nessuno
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