Pronto Soccorso Ospedale Merate

Sia il mio medico che la guardia medica mi hanno chiesto se fossi stato io a fare la medicazione, visto che era stata fatta male.. Non aggiungo altro.
Troppi pazienti, poco personale.

Dimesso con diagnosi di lombalgia, dopo 1 mese dall'accesso a questo PS, venivo operato a Lecco alla schiena con 9 viti messe alla colonna vertebrale.
Credo non servano altri commenti.

Mi sono recata al pronto soccorso, che per puro caso era deserto, per un forte dolore e del gonfiore alla pianta del piede che non mi permetteva di camminare. Sono rimasta 5 ore ad aspettare con un codice bianco (e per questo devo pagare) perché un mese e una settimana prima avevo già fatto i raggi allo stesso piede dolorante; mi è stato spiegato che così è il protocollo: se una persona ha un qualsiasi problema di salute da più di un mese, ma questo improvvisamente peggiora, per la prestazione è previsto il codice bianco e il relativo pagamento del ticket! Con un codice prioritario praticamente nullo, di conseguenza tutti gli altri pazienti arrivati dopo mi hanno preceduto, com'è giusto tutti quelli con un codice prioritario più elevato, ma anche più di una persona con il mio stesso problema, cioè l'evidente l'impossibilità di camminare a causa di un dolore al piede. Dopo un'attesa di 5 ore il dottore e lo staff di turno, in meno di 5 minuti mi hanno sommariamente visitato, hanno diagnosticato un "dolore al piede" e somministrato dell'antidolorifico ; mi hanno frettolosamente dimesso con l'impegnativa per una visita dall'ortopedico e, come nelle migliori barzellette sui medici, hanno indicato come dolorante il piede destro quando invece era il sinistro. Chi si reca al pronto soccorso non lo fa per divertimento o perché non ha di meglio da fare; un minimo di gentilezza e di disponibilità da parte loro sarebbe gradita...
Aprire le porte ad una persona in carrozzina, attendere pazientemente alla chiamata di una persona anziana e sofferente, rispondere cortesemente a chi domanda qualcosa: per il pronto soccorso di Merate tutto questo sarebbe già un passo avanti. Arrivare poi ad avere del personale più attento e magari anche interessato, sarebbe ciò che tutti vorremmo trovare in una struttura del genere.

Sabato 5 gennaio sono stata portata dall'ambulanza in pronto soccorso a Merate in seguito ad su dolore lancinante alla schiena che mi ha bloccata completamente. Il dolore si è manifestato all'Esselunga di Cernusco Lombardone. Ho chiamato subito mio marito per farmi venire a prendere, ma quando è arrivato ci siamo resi conto che non ero in grado di camminare. Abbiamo dovuto chiamare l'ambulanza che mi ha portato al pronto soccorso di Merate.
Il dolore si è manifestato alle 17.00, l'ambulanza è arrivata alle 17.30 e l'ingresso in PS c'è stato poco dopo le 18.00.
Fatta l'accettazione, mi hanno posizionata su un lettino sotto una finestra. Piangevo per il dolore e più volte ho chiesto un antidolorifico. Purtroppo non potevo averlo fino a che non mi avesse visitato un medico. Un medico mi ha effettivamente "visitata" dopo le 12.30: mi ha alzato le gambe e ha decretato che avevo mal di schiena. Finalmente mi hanno fatto una flebo che mi ha attenuato il dolore. Più o meno alle due di notte mi hanno detto che potevo andare a casa. Peccato che non riuscissi a camminare. Ho dovuto chiamare il servizio privato per farmi riportare a casa, a circa 300 metri dall'ospedale. In sostanza: a distanza di 5 giorni sono ancora immobilizzata. Devo pagare il ticket per codice verde. Ho pagato 47,50 euro il servizio per farmi riportare a casa. Farò una radiografia solo il 15 gennaio (sempre a pagamento) e ad oggi non non che cos'ho e quando e come guarirò.

Troppo doloroso rivivere e raccontare quei momenti.

Mia mamma é stata trasportata al pronto soccorso dalla struttura riabilitativa per bronchite e parametri vitali preoccupanti.
Nel pomeriggio è stata dimessa e rimandata in struttura con diagnosi di bronchite, terapia ossigeno e antibiotico. Non mi hanno poi comunicato nulla, hanno inviato il tutto in struttura ignorandomi completamente nonostante le numerose richieste al triage.
Dopo venti ore di agonia è deceduta in struttura.

Ricoverata mia suocera al pronto soccorso da una struttura di riabilitazione con problemi respiratori, parametri vitali preoccupanti ci viene detto di attendere in sala d'attesa la chiamata con l'interfono (mai arrivata), dopo una attesa di circa 2 ore comunichiamo al personale del triage di poter entrare per constatare la situazione, ma non ci viene comunicato nulla da nessuno.
Decidiamo di uscire per rispetto verso gli altri pazienti ricoverati e attendiamo ancora in sala d'attesa per parecchie ore. Richiediamo se fosse possibile sapere qualcosa dal medico, ma ci viene detto che non era possibile al momento. Una attesa di ben 6 ore senza alcuna notizia, ritorniamo dentro e troviamo mia suocera in pessime condizioni.. Nel frattempo vediamo arrivare la barella del 118 e chiediamo spiegazioni in merito, ci viene comunicato dai portantini che sono stati chiamati per trasferire con dimissioni mia suocera alla casa riabilitativa. Nessun incontro con i medici, nessun commento degli operatori di sala. Con nostro stupore seguiamo l'ambulanza e ritorniamo in casa riabilitativa, ove troviamo il medico di reparto che, anche lui incredulo, ci comunica che anche loro si erano preoccupati e avevano chiamato il pronto soccorso per avere notizie e che in quella telefonata l'operatore al telefono gli ha detto che i parenti non erano presenti.
Referto dell'esame dimissioni: bronchite.
Mia suocera è deceduta in struttura 20 ore dopo le dimissioni!!!

Un pronto soccorso dove ti dicono che se vuoi puoi pure andartene. Ho detto tutto. Zero competenza, zero responsabilità, zero organizzazione, zero interesse.

Apro una parentesi: una nota positiva devo spenderla per il personale della portineria ed accettazione, molto gentile, cortese, educato e pronto a qualsiasi richiesta, compreso quello del poliambulatorio con cui ho avuto contatto.
E' la prima volta per mia fortuna dopo moltissimi anni di lavoro che subisco un infortunio e, non conoscendo le nuove dinamiche per una visita di controllo, mi sono ritrovato davanti a me il Dr. G. De Pasquale, che invece di capire il mio problema, si è comportato in modo maleducato, arrogante, prepotente. Sono rimasto senza parole.. e oltretutto questo signore riceve i soldi dall'INAIL che io come lavoratore verso come contributi. L'unica nota positiva dello studio è l'assistente che il medico si ritrova al suo fianco, che ha cercato in tutti i modi telefonando di poter risolvere il mio problema (grazie). Ma mai e poi mai avrei immaginato di ritrovarmi in una struttura pubblica come questa, dove le persone si recano non per divertimento ma perchè stanno male e hanno bisogno di un medico che le aiuti.
Per fortuna ci sono altre aziende ospedaliere dove vi posso garantire il paziente è prima di tutto.

Egregio dott. Buonocore,
La notte scorsa mi sono recato presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Merate da lei diretto.

All'accettazione, avvenuta alle 03:12, ho fatto presente quanto segue:
- ho una sciatalgia alla gamba destra che sto trattando con un osteopata;
- da ieri mattina il dolore si è aggravato e per il dolore non riesco a stare seduto o sdraiato, solo in piedi;
-avevo quindi bisogno di un antidolorifico che mi permettesse di dormire qualche ora per poi andare dal medico di base in orario di visita.

Dopo oltre 3 ore nessuno si era preso cura di me e quando, verso le 07.00, ho cercato di avere informazioni, la persona che sedeva al triage, senza camice e nome, mi ha risposto che avevano altro da fare. Almeno fino alle 4.00 dal monitor risultava 1 solo paziente in trattamento e nessuno in sala d'attesa, fuorchè me.

Solo alla mia domanda, la signora si qualificava verbalmente come Dott.ssa Crippa Giulia Anita e sgarbatamente, dopo avermi lasciato in piedi quasi 4 ore in sala d'attesa, mi diceva che avrei dovuto rivolgermi alla Guardia Medica.

La poca gentilezza di una parte del personale dei Pronto Soccorso è purtroppo un malcostume diffuso che non viene sufficientemente stigmatizzato da chi ha il ruolo per farlo; questa segnalazione vuole essere un supporto al suo operato. Inoltre, nel caso specifico, la sola cortesia avrebbe potuto farmi fare i 100 metri sino alla Guardia Medica ed avere la prestazione di cui avevo assoluto bisogno.

Attesa di 6 ore per colica!!! Non penso serva dire altro..