Villa Maria Immacolata Roma
Recensioni dei pazienti
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Degli appunti
Struttura migliorabile nell'igiene e nei servizi in generale.
Un grazie comunque allo staff medico, infermieristico e fisioterapico, in special modo a Claudia Sambucini e Andrea Domianici.
Erisipela, medicazione fistola.
Ricovero post operatorio per riabilitazione
Mio papà è stato ricoverato per circa 20 giorni al II piano per la riabilitazione di una frattura. Purtroppo, nonostante le cure e l'ottimo trattamento ricevuto, non ce l’ha fatta, ma devo un ringraziamento pubblico ai medici e, soprattutto, alla umanità prima che all’alta professionalità di tutto il corpo infermieristico: sempre gentili, disponibili e, ripeto, molto umani (oggi possono considerarsi doti rare...). Vedere le lacrime negli occhi di chi ha cercato di curarlo non è poco per chi perde un familiare, e ciò ha lenito il dolore dei primi momenti. Grazie di cuore.
Reparto post acuzie 2° piano
In questo reparto è stata ricoverata la mia anziana madre per riabilitazione a seguito di una frattura al collo del femore. Nonostante i problemi di ipertensione, cardiopatia e soprattutto demenza senile, sono riusciti a gestire la convalescenza e con una costante fisioterapia, a rimetterla in piedi. Ora è stata dimessa e riesce a camminare con il deambulatore. Voglio ringraziare le bravissime fisioterapiste coordinate da Claudia Sambucini, che si è personalmente presa cura di mia madre, il medico del reparto dott. Angelo Mancinella, competente e disponibile, il personale infermieristico e OSS, Federica, capo reparto e tutte le persone che lavorano per assicurare l'assistenza necessaria.
Ringraziamento
Volevo ringraziare il personale infermieristico ed OSS del 2° piano per l'assistenza presente e costante data al mio papà Franco. Aveva varie patologie e molto gravi, non ce l'ha fatta...
Volevo spendere due parole per quanto riguarda la signora all'ingresso, a mio avviso molto sgarbata e insensibile al nostro dolore. Un'altra nota dolente, la camera mortuaria, gestita male e sporca e, oltre alla salma di mio padre che era stata sistemata da un'altra agenzia funebre di mia conoscenza, c'era un'altra salma avvolta in un misero lenzuolo con gli occhi aperti senza neanche un separè.. alla vista di tutti.. Vi assicuro, non era un bel vedere!!!
Grazie
Siamo i figli di Francesco M., ricoverato per 2 mesi nella vostra struttura.
Volevamo ringraziare tutto il personale del 2° piano, infermieri e assistenti TUTTI, per la professionalità ed umanità con cui si sono dedicati a nostro padre durante la permanenza nella struttura.
Un grazie alla coordinatrice dei fisioterapisti e terapista Claudia, una professionista competente ed esperta che è riuscita a ridare speranza con la sua umanità e sensibilità a nostro padre, malgrado la sua inguaribile malattia e a ridargli il sorriso rimettendolo in piedi nonostante tutte le difficoltà .. Grazie Claudia.
Un ringraziamento al Dott. Alesse per il prezioso supporto medico e soprattutto psicologico con il quale ci ha accompagnati in questo doloroso percorso.
Nei nostri cuori resterà indelebile la presenza di una persona amabile, il nostro "Angelo".
Post acuzie
Mio Padre (Guido) è stato ricoverato in questa struttura, e ne sono rimasta molto contenta per tutta la degenza. Personale specializzato e struttura organizzata. L'esperienza si è conclusa con il decesso di papà pochi giorni dopo, ma dovuto all’età avanzata e al degenerarsi della situazione clinica. Nonostante tutto, vorrei esprimere un ringraziamento particolare al personale dello staff per la sua serietà e competenza. Altrettanto brava la dietista Simona, efficiente e disponibile. Dicasi anche per i fisioterapisti, che svolgono il proprio lavoro con serietà e passione.
Grazie per tutto ciò che avete fatto.
SODDISFATTO
Il 14 marzo 2016 è stata ricoverata mia sorella De Felice Adriana per post acuzie, proveniente dall'ospedale S.Eugenio con vari problemi pneumologici e cardiaci, allettata da 30 giorni non camminava più ed era con ossigeno continuo.
Devo dire che nei circa 60 giorni che è stata in questa clinica l'hanno rimessa in piedi; ora e' autosufficiente grazie all'impegno dei fisioterapisti, in particolare di Monica, che l'ha assistita al massimo.
Grazie ai medici per le cure prestate e grazie soprattutto agli infermieri che si dedicano con tanto amore a pazienti del genere, perchè ne ho viste di tutti i colori, ma purtroppo -come ho constatato- sono solamente 2 infermieri a turno, quindi non riescono a soddisfare il fabbisogno di tutti i pazienti. Peccato perchè veramente si prestano tanto.
Grazie a tutti
Vorrei esprimere un ringraziamento particolare a Claudia Sambucini, coordinatrice dello staff di fisioterapia, per la sua serietà, competenza,capacità comunicativa, nonchè sensibilità.
Ricovero di mia nonna
Mia nonna e' stata ricoverata in questa struttura più di un mese e, nonostante il primo impatto non molto buono per la struttura non proprio nuova nè pulitissima, abbiamo avuto modo di ricrederci nell'arco della degenza. L'assistenza e' buona e attenta nelle cure dei malati ed anche il programma di fisioterapia e' molto serio e professionale. A questo proposito vorrei ringraziare in modo particolare Claudia per l'amore e la dedizione che ci mette nello svolgere il proprio lavoro ogni giorno!
GRAZIE...
Arrivata per la prima volta nella struttura, pensavo che fosse il posto peggiore del mondo. Poi però ho visto tutto il personale fare il proprio dovere anche con poche unità e voglio ringraziarli tutti, specialmente le terapiste: Claudia Sambucini e Vanessa Iscaki, che hanno preso in carico mio marito e tutti i giorni cercano di aiutalo. Il posto diventa unico quando è fatto da tante persone che ci credono ed è grazie a loro che i nostri cari hanno qualche possibilità!
A casa dopo riabilitazione
E' grazie alla professionalità della responsabile della fisioterapia, Claudia Sambucini, e dei suoi collaboratori, se sono tornato a casa con le mie gambe. Tutto ciò malgrado la vetustà della struttura e l'esiguo numero di personale infermieristico che assiste i malati con scarsissime risorse di ogni genere, in particolare quelle "specialistiche urologiche".
Umanità e attenzione verso il paziente
Mia madre è stata ricoverata per circa 40 giorni in seguito ad un intervento chirurgico che, vista l'anzianità di mia madre, è stato più lungo del previsto.
Mia madre è stata trattata molto bene e non ha avuto disagi. Ho visto e gustato personalmente il cibo, che era sempre vario e di qualità. Questo mi ha colpito molto perchè mi sarei aspettato un solito "menù low cost".
Il personale era adeguato e instaurava un rapporto con il paziente, rendendo la permanenza più dolce. All'interno della struttura vi è un grande spazio verde, dove è anche presente un grande parcheggio GRATUITO... cosa veramente comoda e rara viste le cifre dei parcheggi privati, che in genere superano 1,50 €/ora.
La mia esperienza è assolutamente positiva.
UNA VERGOGNA
OSPIZIO ADATTO A MIO PARERE SOLO PER PAZIENTI CHE NON HANNO PATOLOGIE GRAVI.
BUONA LA PROFESSIONALITA' DI MEDICI E INFERMIERI, CHE PURTROPPO LAVORANO IN CONDIZIONI DISUMANE. MANCAN L'ARIA CONDIZIONATA, MANCA LA LAVASTOVIGLIE E LAVANO I PIATTI A MANO!!!!!!!
E' VERAMENTE UNA VERGOGNA E SOPRATTUTTO CHE IL SAN CAMILLO INVII PERSONE CON UNA PATOLOGIA GRAVE IN QUESTA STRUTTURA, CHI CI GUADAGNA?
GLI STESSI MEDICI MI HANNO CONSIGLIATO DI PORTARE VIA MIO PADRE. COSA CHE HO FORTUNATAMENTE POTUTO FARE.
Problema pulizia
Presso Villa Maria Immacolata ho trovato una buona competenza medica, unità a professionalità da pare di tutto il personale, unitamnete ad una valida qualità dei servizi.
Ma è inconcepibile che nel 2011 la cucina non sia dotata di lavastoviglie e le posate spesso arrivano quindi ai pazienti ancora sporche perchè vengono lavate alla meglio in un grande ciotolo. Inammissibile!!
Ricovero di mio papà
Desidero condividere l'esperienza all'interno di Villa Maria Immacolata.
Il mio papà è stato ricoverato dal 20 febbraio al 23 marzo 2020.
L'impatto, al momento del ricovero, non è stato felice... tutti noi vorremmo sempre il meglio per i nostri Cari, e le RSA, apparentemente non rispecchiano questi canoni.
Superato il primo impatto, però, devo accreditare ad ogni Singolo Operatore tutta la mia stima
Sono Persone che operano al meglio, nonostante le restrizioni di materiali e quant'altro, restrizioni legate alla ben nota mancanza di fondi.
Sono persone che si contraddistinguono per Valori che non si acquistano con l'oro del mondo.
Posseggono e trasmettono ai pazienti la loro Professionalità, ma SOPRATTUTTO: Umanità, Sorrisi, Disponibilità, Mani tese.
In questo "momento storico" di massima tensione, legato al Coronavirus, questo ha una valenza ancor maggiore.
Sempre Grazie a Voi Tutti e che il Signore Vi benedica.
Con gratitudine
Carla Cialoni
Frattura anca
Struttura vecchia, persone ammassate, cibo pessimo e distribuito senza guanti e senza cuffietta (l'igiene non è di casa), personale medico ed infermieristico nella norma. Si salva a mio avviso solo la fisioterapia.
Ringraziamenti
Mi chiamo Paola e sono stata ricoverata presso questa struttura da settembre/ ottobre 2018 a causa di una forte anemia ed ho affrontato la fisioterapia motoria. Grazie alla capo Claudia che mi ha assegnata alla competenza di Vanessa, che ringrazio per avermi trattata sempre, e dico sempre, con umanità, serietà e professionalità. Grazie a lei io oggi sto in piedi e sono tornata alla mia vita.
Un saluto a tutto il suo staff - Monica, Claudia, Vera, Andrea. Un saluto anche al personale infermieristico del 2° piano, ad Alessandra, Mariarosa, Jessica, Rita la siciliana, George, Marcello, le 2 Valentina, Imma e la sua collaboratrice (della quale non ricordo il nome e me ne scuso).
Mando a tutti Voi un caldo saluto e un forte abbraccio.
Post acuzie 2° piano
Mio padre si trova in questa struttura da una settimana e ancora nessuno gli ha prestato assistenza. Una sera mi sono recato da lui per fargli visita e ho notato che era tutto sporco di cibo, poichè avendogli servito il vitto nessuno si è degnato di alzarlo con la manovella del letto in modo tale da farlo mangiare da solo, con il rischio che si soffocasse. Non ho voluto lamentarmi con nessuno visto che il personale mi è sembrato insufficiente (e questo è quello che loro riferiscono ai pazienti), ma almeno alzare un paziente disabile per farlo mangiare da solo non credo che porti via tanto tempo.
Non parliamo della terapia. E' una settimana che si trova lì e nessuno mai gli ha dedicato neanche un minuto per fargli qualcosa. A pensare che è stato mandato in questa struttura proprio per questo. So che al piano inferiore esiste una RSA a pagamento dove le cose, mi dicono, guarda caso, funzionano meglio. Che dire... siamo in Italia! Stato d'animo? Deluso e arrabbiato.
Solo un passaggio
Infermieri efficienti, competenti e gentili. Medici disponibili e senza dubbio con esperienza, ma a mio parere molto poco propositivi, poco spirito di iniziativa probabilmente dovuto a scarsità di mezzi e di motivazioni.
Mia madre, Rosa Maria Carmela, affetta da Alzheimer, è stata ospitata per un mese da questa struttura in post acuzie a seguito di ricovero al San Camillo per tromboembolia polmonare bilaterale conseguente ad una caduta accidentale in casa, da cui era derivata la frattura del bacino. In questo mese di ricovero è stata per lo più assistita da mio padre, che l'ha curata e imboccata costantemente per tutto il tempo che gli era consentito restare al suo capezzale, ma non credo che, in sua assenza, sarebbe potuta essere assistita così dal personale, in quanto è sottodimensionato rispetto alle esigenze ed al numero dei pazienti ricoverati. Tutti gli infermieri, i fisioterapisti, il personale ausiliario, sono estremamente gentili e validi. Un plauso particolare alla sig.na Cinzia e alla Sig.ra Maria Rosa per la cura della piaga da decubito sacrale insorta al San Camillo e non segnalata a noi familiari e nemmeno alla struttura stessa, nonché al fisioterapista, giovane e accorto - ma sicuramente sono troppo pochi per il tanto e duro lavoro che devono svolgere. Il vero problema, ahimè, è costituito dai medici che, forse perché la struttura, in un caso come quello di mia madre, è un passaggio tra l'ospedale e l'aldilà, o forse perché davvero non è in loro possesso alcuno strumento o macchinario utilizzabile per approfondire o intervenire per urgenze o casi complessi, non fanno quasi nulla per migliorare la situazione dei poco recuperabili pazienti e si limitano ad accompagnarli verso il loro inevitabile destino. Per non dire del medico di guardia notturno, il quale ben poco ha fatto di fronte alle richieste di intervento di mio fratello la sera prima del decesso, limitandosi a rimandare eventuali decisioni al medico titolare del turno successivo. Mia madre è deceduta per edema polmonare prima che questi potesse anche solo vederla.
Il nostro resta perciò un giudizio sospeso tra la gratitudine al personale e l'amarezza conseguente alla scarsa dedizione da parte dei pur cortesi medici.
La figlia, Tiziana
Ricovero Post acuzie 2° piano
Mio padre è stato ricoverato per circa 45 giorni nel reparto post acuzie del 2° piano.
Sotto il punto di vista medico, nulla da segnalare.
Ho dovuto pagare una persona per fare lavare mio padre dopo 20 giorni di degenza, visto che male odorava. Essendo allettato, veniva cambiato due volte al giorno.
Segnalo l'odore nauseabondo che si sente già entrando. Il personale è efficiente e cerca di aiutare il più possibile. Un ringraziamento al dott. Patrizi e in particolare a Cristina la fisioterapista a lui dedicata. Segnalo che però essendo anche demente e pertanto non collaborativo purtroppo dopo due mesi di degenza già al San Camillo non è stato possibile riportarlo a casa perché, per l'appunto, non in grado di muovere nemmeno dei piccoli passi. Ritengo che le persone anziane vadano aiutate di più sotto tutti i punti di vista e che, se dicono che non vogliono fare ginnastica perché hanno paura di sentire dolore, di insistere e non di lasciare perdere. Purtroppo, come in tutte queste strutture in genere, il personale è scarso e ha poco tempo da dedicare a chi ha maggiori problemi.
Quindi sostanzialmente nessun miglioramento dal punto di vista riabilitativo.
Post acuzie
Mia suocera è appena stata dimessa da questa struttura e devo dire che lei, io e mio marito, l'abbiamo trovata pessima. Medici irreperibili e pressapochisti, letti vecchi, materassi che non vengono mai puliti o sterilizzati, odore stantio per i corridoi, cibo servito in scodelle di plastica che non è igienico e viene servita sempre la stessa sbobba, personale scarso. La caposala indiana molto arrogante e poco dalla parte dei pazienti.
Si salvano le fisioterapiste, Claudia in particolare, anche se lavorano in condizioni difficili e con ausili vecchi e sporchi.
Sconsiglio vivamente per i vostri parenti.
L'umanità, un fattore irrinunciabile
Sono la figlia della Sig.ra Maria Grazia GALLI, che oggi ha terminato il previsto periodo di sessanta giorni di cura presso codesta Casa di cura. Ho avuto modo di “toccare con mano” per la prima volta questa realtà, caratterizzata da molteplici situazioni e peculiarità, fra le quali spicca l’elemento umano, riferito, in ottiche diverse, sia ai pazienti sia al personale medico-infermieristico.
Dopo un breve periodo di ambientamento, ovviamente necessario per conoscerci reciprocamente, si sono creati i presupposti per instaurare un proficuo rapporto con tutto il personale appartenente al Vostro Istituto; con il trascorrere dei giorni, con molti si è creato anche un legame di sincera stima e fiducia.
Desidero rivolgere il mio più sincero grazie agli infermieri e agli assistenti, che hanno evidenziato tutti una concreta e solida professionalità e una encomiabile disponibilità, lavorando con continuo impegno e, non di rado, con sacrificio personale e riuscendo così a garantire un livello di gestione accettabile, nonostante la seria limitatezza di personale, che costituisce una indubbia grave criticità del “sistema”. Sicuramente per tale problematica ci saranno delle valide motivazioni, che, mi auguro, però, non siano limitate alla sola esiguità dei finanziamenti, in quanto la “salute” deve avere sempre, in uno stato civile, una elevata priorità.
Tornando al predetto personale mi piace ricordare che non pochi hanno mostrato una particolare e “calda” umanità; i pazienti sono quasi tutti anziani con problematiche sensibili, come mia madre, e per tutti loro ricevere un sorriso e una parola dolce equivale a vivere meglio una situazione difficile.
Vorrei nominare quelli che mi hanno particolarmente colpito, ma tale mio desiderio potrebbe non dare un giusto risalto ad altri, con i quali i rapporti sono stati minori o sono avvenuti in momenti più caotici.
Struttura pessima
C'è molta poca assistenza. Personale insufficiente. E' necessaria l'assistenza di parenti e/o badanti se il paziente non riesce a mangiare da solo. Hanno cambiato dal 1 luglio il personale, prima era meglio, ora un disastro. Inoltre i pazienti vengono cambiati e lavati poco.
Tanta buona volontà....
Struttura con reparto post-acuti pieno di persone anziane e allettate. Molta difficoltà nella gestione, in quanto ci sono spesso 2 infermieri per un piano di 41 malati non autosufficienti.
Complimenti alla Capo Sala del piano, che riesce a gestire un reparto così difficile con professionalità e dolcezza. Un grazie anche alla Dietista, che con impegno e dedizione cerca di proporre cibi e alimentare pazienti che hanno perso, purtroppo, la forza e la voglia di mangiare. Ci sarebbe infine bisogno di più sostegno psicologico per malati anziani lasciati a loro stessi.
Buona struttura
Ho avuto mia suocera ricoverata Gennaio/Febbraio. Voglio ringraziare il personale che con difficoltà riesce ad adempiere al proprio dovere e ad aver cura dei nostri cari. La pulizia non è eccellente, ma al San Camillo ho visto di peggio. Il vitto è eccellente e i medici con cui ho avuto modo di parlare sono stati cordiali. Un grazie di cuore a tutti. Antonietta
Ricovero mamma
Mamma Antonietta e' ritornata a casa. 90 anni gia' con problematiche legate alla sua eta', ma ancora abbastanza autonoma se aiutata, il 19 dicembre 2013, dopo una caduta, ha una frattura al femore. Ricoverata al San Camillo e nelle 48 ore operata. La grossa difficolta' e' stata trovare la struttura di riabilitazione. Il 2 gennaio 2014 finalmente e' stato trovato posto in questa struttura riabilitativa, in cui mamma e' rimasta fino al 28 gennaio 2014. La mancanza completa di un supporto psicologico ha permesso a mia mamma di trovarsi completamente indifesa e sola in quella condizione, non si capisce il motivo della rigidita' negli orari delle entrate quando soprattutto c'e' una presenza costante dei parenti. Non mi voglio dilungare sui commenti della gestione interna, perche' comunque riconosco il lavoro che c'e' dietro, infermieristico e medico, e che non si investa piu' nell'assistenza pubblica sanitaria, ma sottolineo la solitudine in cui sono immersi questi anziani, che e' la peggior malattia . e quindi alzerei questo punto di attenzione.
Un grazie a tutto il gruppo di fisioterapia, alla coordinatrice Claudia, alla fisioterapista Monica e a tutti i loro colleghi che hanno permesso di riportarci a casa mamma con un minimo di mobilita'.
Grazie
Sono la nuora della Sig.ra Luciana Menconi, ricoverata nella Vs. clinica nei mesi di settembre e ottobre. Ora è tornata a casa. Vorrei ringraziare tutti voi che lavorate nella clinica, medici, infermieri, inservienti, fisioterapisti, cuochi, assistenti sociali e amministrativi. Mi rendo conto che le difficoltà sono tante per voi, per i pazienti così anziani, tanto che quasi tutti hanno perso la loro autonomia, e anche per noi familiari. Ci sarebbe molto da fare per migliorare l'assistenza ma, malgrado le difficoltà economiche che sta affrontando l'Italia e tutti noi, avete fatto del Vs. meglio. A casa, essendo di nuovo vicino a mia suocera, ho potuto vedere che è stata accudita al meglio: ha la pelle di una bambina, vorrei ringraziare soprattutto il personale che curava la sua igiene personale. Solo una obiezione: forse ci sarebbe bisogno di più vicinanza e sostegno dal punto di vista psicologico. Sotto questo aspetto mia suocera è peggiorata. Penso che questo non dipenda solo dal tempo che passa e che, anche se a noi sembra poco, per una signora di 95 anni anche una settimana è molto per l'aggravarsi di certi sintomi. Spero che tornando a casa, nel suo ambiente, possa recuperare un po' della sua lucidità. Comunque grazie ancora.
Laura Bettini
Post acuzie
Brava la dietista Simona, efficiente e disponibile, e bravi alcuni componenti del personale infermieristico.
La struttura è però purtroppo pessima e il personale medico quasi introvabile.
POCO PERSONALE
Poco personale, 2 infermieri per circa 40 pazienti non autosufficienti.
Le infermiere si impegnano il più possibile, soprattutto nel turno serale.
Riabilitazione insufficiente, iniziata dopo 40 giorni dal ricovero.
Post acuzie
Quando entri l'impatti è pessimo, poco personale e tanta sporcizia, malati abbandonati nei propri letti che chiamano continuamente gli infermieri, personale che fa il possibile, e che ovviamente non riesce a dare assistenza a tutti.. Poi miracolo, una fatina meravigliosa: la fisioterapista Claudia Sambucini, che con un sorriso meraviglioso e amore puro ti fa venire voglia di lottare e di vivere ancora.
Un complimento alla portineria, sempre gentili e disponibili.
Esperienza negativa
Dopo cinque giorni di P.S. al San Camillo, dove un "preparatissimo" medico ci ha comunicato la diagnosi per la quale mio padre era un "caso sociale e non clinico..." lo ha mandato alla clinica. Nella suddetta, dopo una valutazione (credo?), è stato messo in un letto con le sbarre, pannolone, catetere e fiala di sedativo; da qui la storia è comune a tutte le altre lette. Dopo qualche giorno gli ho fatto fare una visita specialistica con un neurologo esterno, il quale gli ha diagnosticato un disturbo bipolare con tanto di cura. Mio padre è ora a casa, dove ha ripreso a mangiare, ad andare in bagno ecc... in modo autonomo.
Insomma, se avete il minimo sentore che un vostro caro non sia arrivato alla fine, non lasciatelo in questi posti che, secondo la mia opinione, non sono luoghi di cura, ma semplicemente di accompagno per l'altro mondo.
Personale infermieristico insufficiente, non certo per colpa loro.
Fisioterapia
Operato al San Camillo per una frattura del femore, dopo 3 settimane sono stato trasferito in questa casa di cura, dove sono stato ricoverato quasi due mesi. Ebbene, vi sono uscito in carrozzella, senza ancora poter camminare. Fisioterapia minima e, per quanto mi riguarda, inutile.
Pessima era e pessima resta
Il personale infermieristico è alle prime armi, particolare che si nota se si ha a che fare con gli ospedali (ed anche per la giovanissima età) e quasi sempre acido. Il personale maschile è di gran lunga migliore.
Il personale medico è spesso irreperibile, il cibo scarso, ripetitivo e non offrono neanche l'acqua durante i pasti, assurdo.
L'unica nota positiva nel totale, riguarda il personale della fisioterapia; da parte mia un grazie a Claudia Sambucini.
Se potete, rifiutate il ricovero.
Sergio
Struttura inappropriata per la lunga degenza
E' un ambiente inappropriato alla gestione di pazienti. Mancano di risorse economiche e di elementi fondamentali, quali, ad esempio, saponi o gel antibatterici nei bagni.
Temo, dopo quanto visto, la mancanza di una cura sufficiente per garantire la salute dei pazienti.
Indice di sgradimento
Il mio più alto indice di sgradimento per questa struttura per la quale avevo dato pienamente fiducia per la cura strettamente necessaria a favore della mia nonna di 89 anni, in seguito a febbre alta, globo vescicale e ischemia acuta, ma nel momento in cui sono entrata la mia prima impressione è stata quella di trovarmi sul set del film "Coma profondo". Le camere enormi, senza aria condizionata, l'aria pesante, l'ideale per farci una vera e propria sauna tutti insieme, con una sola ventola al centro del soffitto che gira ma l'aria che emana si dissolve e va a farsi friggere per i fatti suoi. Persino il campanello per richiamare l'attenzione del personale ha una cordicella cortissima che chi purtroppo come la mia nonna non ce la fa ad alzarsi, è impossibile afferrare. La mia nonna a un certo punto non riusciva poi a respirare bene, aveva bisogno dell'ossigeno come quando è entrata in barella, ma ahimè l'ho dovuto richiedere al personale ben più volte prima che le venisse finalmente applicato. La cosa che mi ha profondamente delusa e amareggiata è stato sentirmi dire che "non siamo mica in un albergo". Certamente non è un albergo dotato di mille comfort, ma nemmeno un luogo dove far asfissiare di caldo e agonia le persone che purtroppo si trovano a dover fare i conti con quel posto. Tutti loro hanno bisogno di cure e attenzioni. E di amore soprattutto, e ciò sarà dato solo dall'aumento di personale; invece la prima impressione avuta è stata sofferenza e indifferenza, perché purtroppo il personale è carente e, nonostante lo sforzo con cui impiegano quasi tutti gli operatori, purtroppo nessuno di loro riesce a gestire in tempi brevi tutte le richieste di aiuto dei pazienti.
Pessima struttura
E' un posto che non consiglio a nessuno. I pazienti sono poco e mal accuditi, vi è mancanza di umanità da parte del personale della struttura.
Pensate che c'è un numero di decessi veramente alto, ingiustificato credo per una struttura che dovrebbe essere di riabilitazione.
Non consiglio
Cosa commentare... anziani abbandonati a sè stessi in un ambiente poco pulito, non presi in considerazione, non seguiti nell'alimentazione.. Una struttura veramente inadeguata.
Demenza senile e riabilitazione post ischemia
Non ascoltano, rispondono male, non prendono in considerazione richieste se non dopo ore. Nessuna disponibilità al dialogo. Solo 2 infermiere per turno in un reparto di ben 41 anziani non autosufficienti. Ho sentito con le mie orecchie un'infermiera rivolgersi ad un'altra nei confronti di un paziente "lascialo perdere non lo vedi che sta a mori'", se non è stata presa a calci dalla sottoscritta è stato solo per paura di ritorsioni quando non eravamo presenti. Pulizia pessima, stoviglie lavate a mano che spesso vengono portate ai pazienti ancora sporche di residui di cibo. Odore nauseabondo di feci e urina per tutto il reparto. Cibo ripetitivo, 23 giorni di minestrina o semolino, purè e omogenizzato sia a pranzo che a cena senza mai cambiare. Pazienti disabili (la quasi totalità) ai quali viene lasciato il vassoio con il vitto sopra al comodino e imboccati dopo ore quando il tutto è ormai freddo e immangiabile (non che lo fosse molto di più anche se caldo).
Fatto denuncia per furti e mancanza di pulizie (mio nonno lasciato ore nelle sue feci sparse per il letto, mani e viso) al Direttore sanitario che non si è degnato minimamente di prendere provvedimenti, alla mia richiesta di cambiarlo e lavarlo prima di cena mi è stato risposto che non avevano tempo e che se non ci andava bene potevamo pure portarcelo a casa.
Nessun materasso antidecubito, sedie a rotelle con ruote sgonfie, sponde dei letti rotte. Non credo che ci sia altro da aggiungere, se non che meritano una bella denuncia alle autorità competenti e sarà mia cura provvedere.
Pessima
A giustificazione di quanto è accaduto in questo posto, posso solo trovare la disponibilità del personale, che da più di cinque mesi, a quanto ci è stato riferito, non percepisce stipendi e che, a ranghi ridottissimi, deve accudire un reparto con almeno quaranta pazienti allettati e nella quasi totalità non autosufficienti.
Passi su un vitto allucinante e ripetitivo, passi sulla assoluta latitanza della caposala e sulla sua presunzione.
Ma sull'incuria di fronte alla morte, su questo non transigo.
Post acuzie vergognoso
Mio padre Ivo è stato dirottato qui dopo 20 gg. di degenza al San Camillo in quanto, essendo affetto da demenza senile (atrofia cerebrale per l'esattezza ), al San Camillo non c'era un reparto adeguato.
La degenza di mio padre in questa struttura doveva essere di 60 gg., in attesa di RSA; tutto ciò non per scelta della famiglia, ma per insistenza del personale medico del San Camillo, che diceva che mio padre a casa non era più gestibile... Mio padre, a parte qualche momento di mancata lucidità, è ancora completamente autonomo.
Beh, dopo solo 48 ore l'ho riportato a casa.... sono andata l'indomani del trasferimento per effettuare l'accettazione e mi sono resa conto della gravità della situazione: appena salita al reparto per andare a trovare mio padre, senza neanche un buongiorno un medico si è rivolto con testuali parole: suo padre non mangia, è aggressivo e non si lascia avvicinare; se così "LO LEGHIAMO e lo NUTRIAMO con il SONDINO...". A quel punto ho chiesto di poter vedere mio padre, che ho trovato iper sedato ed ho impiegato diversi minuti toccandolo continuamente per svegliarlo e fargli aprire gli occhi; era affamato al punto che ha mangiato un pacco intero di biscotti. Le condizioni mi sono parse assurde, mio padre al San Camillo mangiava da solo senza l'aiuto di nessuno e, anche se avesse rifiutato il cibo, nessuno si è prodigato per farlo mangiare. Credo sia anche compito del personale aiutare i pazienti e non lasciarli a sè stessi, o sedandoli ed infischiandosene delle loro condizioni fisiche e psicologiche. Credo che chiunque sia cosciente e autonomo non ami stare in una casa di cura, soprattutto come quella, piena di anziani lasciati a sè stessi, un odore nauseabondo di urina dappertutto e il personale medico (sempre che lo sia vista la poca pietà e pazienza nei confronti dei malati), che è lì solo per salvare le apparenze.
Informatevi bene sui diritti del malato (esiste la carta dei diritti del malato), e non cedete davanti ad abusi inutili (può diventare reato nei confronti del personale), medici ed infermieri hanno il dovere di assistere il malato in qualsiasi condizione e non trattarlo in modi del genere solo perché non ci sta più tanto con la testa, o fisicamente, suo malgrado.
Purtroppo non ricordo il nome del medico, in quanto non si è neanche presentato a differenza mia, ma gestiva il secondo piano della palazzina A la mattina del 24/01/2014 e vorrei tanto dirgli, vista la sua età, di finire un giorno nelle stesse condizioni.
Struttura che offre poca assistenza
Struttura piena di persone anziane, gran parte delle quali lasciate a sè stesse, almeno dal personale interno.
Persone anziane che si lamentano molto senza ricevere un minimo di assistenza.
Per le persone che necessitano di essere aiutate a mangiare, perchè fisse a letto, non c'è nessuno che lo fa.
Esperienza negativa
Io consiglio vivamente e chiunque gli venga offerta la possibilità di scegliere, di non portarci i propri cari e di mettere in conto che uno stato di disabilità del paziente qui può degenerare nell'infermità.
non consiglio il ricovero
mia suocera è andata al P.S. del San Camillo con uno sbalzo di pressione arteriosa e, dopo due giorni di attesa al P.S. (ha 88 anni), è stata dirottata a villa immacolata nel reparto lungodegenza e dotata di catetere e pannolone, sbarre del letto alzate- quindi impossibilitata a scendere dal letto (fino a quel momento era perfettamente autonoma)- questo è veramente un "abuso" su persone che entrano con i loro piedi. E quando, dopo solo 4 gg., abbiamo firmato per l'uscita, siamo anche stati ripresi poichè in quella struttura il ricovero minimo è di 60 gg..
Personalmente non consiglio il ricovero in questa struttura...
Esperienza negativa
mia nonna e' stata ricoverata presso villa immacolata dopo 4 giorni di lettiga al san camillo, senza essere mai stata cambiata e pulita, con conseguenza di gravi decubiti.
una volta ricoverata a villa immacolata la situazione e' precipitata immediatamente, l'assistenza e' nulla in quanto ci sono solo 1 o 2 infermiere per tutto il piano,. Di pomeriggio i poveri pazienti stanno sempre con le luci spente e abbandonati a se stessi, da mangiare non viene dato da nessuno e credo vengano anche sedati (non ho mai visto mia nonna dormire cosi tanto e essere cosi tanto assente tutti i giorni in cui l'andavo a trovare).
P.S. se dovessero proporvi questa struttura, DECLINATE.
simbolo del degrado e dell'inefficienza
Mia sorella dopo 3 gg. presso l'accettazione del san camillo è stata "spedita" presso questa struttura completamente inadeguata a fornire un livello di assistenza accettabile.
Inoltre, dopo circa 50 gg. di ricovero, è stata "rispedita" a casa con un virus intestinale che le causa vomito e diarrea, per cui il medico curante ha dovuto "rispedirla" in ospedale (vedi san camillo), che sicuramente la rispedirà in altre strutture.
Sono 4/5 volte che mia sorella va al pronto soccorso del san camillo e sempre viene dirottata presso altre strutture, sempre.. per mancanza di posti letto.. Per farsi ricoverare le probabilità sono le stese di vincere al superenalotto.
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