Ostetricia e Ginecologia San Camillo

 
3.7 (71)

Recensioni dei pazienti

71 recensioni

 
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4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Dott. Cucinelli

Il Dott. Francesco Cucinelli è uno di quei medici che ti riconciliano con il mondo sanitario.
Estrema competenza, correttezza, umanità e totale abnegazione al lavoro.
La mia esperienza non ha avuto l'esito sperato, ma questo non mi esonera dal considerare Cucinelli un professionista di grande spessore umano.

Patologia trattata
Resezione Polipo Uterino.
ICSI.
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

A e B

Ho avuto due diverse esperienze al San Camillo
A novembre sono stata ricoverata per troppo liquido amniotico nel reparto di patologia ostetrica e devo dire che tutto il personale è stato gentilissimo: ostetriche, infermiere e medici.
Mi avevano detto che nell'altro reparto di ostetricia non fosse invece la stessa cosa, e avevano ragione! A dicembre è nata la mia bimba e sono stata messa nell'altro reparto di ostetricia e in effetti è stato così: non sono stata trattata male anche perchè non ho mai suonato il campanello e mi sono ripresa in tempi record, ma le ostetriche e le infermiere litigavano tra di loro al centro del reparto ed erano piuttosto isteriche.
Dal punto di vista medico (della degenza) ho partorito il lunedì alle 22.40 e il giovedì mattina volevano farmi uscire, nonostante non fossero ancora passate 72 ore, dicendomi che loro non guardano l'ora. Però il giorno più tardi hanno detto, a una ragazza che aveva fatto il naturale, che alle 17.00 sarebbero state 48h e poteva uscire dopo le 17.00 (ma come, non avevate detto che non guardavate l'ora?). Comunque poi parlando con il ginecologo di turno, ho spiegato che sarei voluta rimanere un giorno in più poichè avevo la bambina in neonatologia (per una lieve prematurità) e molto gentilmente ha acconsentito e sono stata dimessa il venerdì.
Poi gli orari di visita sono un po' troppo ristretti, potrebbero permettere almeno ai mariti di stare li più ore al giorno dal momento che in nessuno dei due reparti ostetrici dalle 11.00 alle 16.00 fanno nulla (la mattina prima delle 11.00 visite, monitoraggi, ecografie, medicazioni e poi qualche monitoraggio dopo le 16.00).
Per quanto riguarda il cesareo: l'infermiera che mi ha preparato per l'intervento è stata dolcissima, poi il mio ginecologo (dottor Moreschi) unico! E la dr.ssa Stella, l'anestesista che di primo acchito sembrava un po' acida, una volta fatta l'anestesia mi è stata accanto con una gentilezza rara!
Unica cosa : un'ostetrica che quel giorno festeggiava il suo compleanno e non era proprio felice di rimandare di qualche ora i festeggiamenti, mentre mi schiacciavano la pancia per aiutare l'utero a iniziare a ripulirsi, una sua collega le fa "ma non dovevamo festeggià?" - "eh se poi però è arrivata QUESTA!". Grazie..

Patologia trattata
Polidramnios e parto cesareo.
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Gravidanza extra uterina

Dopo un inizio altalenante, ci siamo resi conto che la gravidanza era extra uterina ma i valori del bh continuavano a salire; la mia dottoressa mi manda al pronto soccorso del S. Camillo, dove sono stata accolta da infermiere molto sensibili e pronte al da farsi: ringrazio loro e la dott.ssa che, anche se con modi un pò rudi, mi ha fatto capire la gravità della mia situazione e mi ha ricoverata, perchè io me ne volevo andare...
Di notte mi sento male, vomito, diarrea e svenimenti; l'infermiere di turno non ha capito la gravità della situazione, perchè io credevo che mi avesse fatto male la cena, ma arrivo alla mattina dove mi vengono a prendere e, tramite un'ecografia, si rendono conto che ero in stato di emorragia.
5 secondi e mi trasformo in un codice rosso, vengo catapultata in sala operatoria e 10 persone sono intorno a me, li ringrazio tutti, dall'anestesista all'infermiere delle flebo, perchè mi hanno salvato la vita!
L'embrione si era impiantato nell'ovaio destro, provocandomi una seria emorragia, 1 litro di sangue ho perso, rischio trasfusione.
Degenza.. per me infinita: 4 giorni pieni, ma non posso dire male di nessun infermiere, perchè tutti, chi più chi meno, sono stati umani e comprensivi!
Ringrazio particolarmente il Dott. Fabri che mi ha operata: ha voluto vedermi per un controllo ed io continuerò a farmi assistere da lui perchè è una persona competente e molto umana!
Grazie!

Patologia trattata
Gravidanza extra uterina (nell'ovaio).
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
3.0

Molto professionali, poco umani!

Nel mese di Gennaio ho partorito Viola, nata con 2 settimane di anticipo. Sono arrivata all'ospedale alle 17.00, con dilatazione di 4 cm. verificata mezz'ora prima dal MERAVIGLIOSO ginecologo dr. Paolo Perugini, che consiglio a tutte quante per la sua dolcezza e professionalità! Come arrivo al pronto soccorso mi iniziano ad insultare, dicendomi che volevo per forza partorire visto che ero aperta solo di 1 cm.!!!!!! E invece non era vero, loro avevano la sala parto piena e quindi mi hanno portato in corsia dove mi continuavano contrazioni lancinanti e mi continuavo a dilatare. C'era solo un'ostetrica di turno che mi urlava in faccia che cosa mai io facessi lì e perchè non fossi stata portata su in sala parto. Mi visita al volo e dice che ero arrivata a 6 cm.!!!! Con dolori terribili mi fa prendere l'ascensore e mi porta in sala parto, dove vengo "accolta" da una dottoressa antipaticissima che mi urla: che fa ferma lì, se non si sbriga ce lo fa sulla porta!... Io non ce la facevo neanche a camminare.. Ti aspetti, da chi ha scelto uno dei lavori più belli del mondo, un briciolo di umanità e comprensione per quelle donne che sono alla prima esperienza con il parto, dove subentrano, oltre che dolori lancinanti, tante e tante paure. Per avere l'epidurale ho dovuto minacciare una denuncia e in 3 minuti mi è stata fatta. Sono tutti molto oberati di lavoro, ma questo non giustifica il trattamento che ci viene riservato. Per fortuna nei giorni successivi ho potuto conoscere altre ostetriche, simpatiche, disponibili e dolci, soprattutto Roberta. Comunque, nonostante tutto, consiglierei di partorire qui. Paradossale eh?

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

Vergognosi!

Personale non professionale, maleducati, scortesi, probabilmente durante il corso di studio non è stato loro spiegato che cosa sia la presa in carico del paziente e quanto essa sia importante, sicuramente non hanno mai letto attentamente il codice deontologico, non danno informazioni riguardo ai neonati, non informano o "educano" la mamma.... Vorrei dire solo una cosa a tutto il personale: "Donare un sorriso rende felice il cuore, arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona" (P.Faber).

Patologia trattata
Parto.
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Assistenza al parto ok, ma il dopo...

..è un terno al lotto.
Ho partorito al san camillo, naturalmente, lo scorso luglio, con discreto anticipo (circa 3 settimane prima). L'assistenza al parto è stata eccellente: la sala è moderna, pulitissima e soprattutto le ostetriche meritano il giusto riconoscimento: sono professionalissime e di una gentilezza che raramente ho trovato in una struttura pubblica. Mi hanno aiutata a partorire in un mio momento di difficoltà, quando ero sopraffatta dalle contrazioni dolorose, dalla stanchezza e non riuscivo più a spingere correttamente.
Una volta nato mio figlio, ho potuto vedere le criticità di quest'ospedale. Sono stata ricoverata in ginecologia perchè in ostetricia non c'era posto... e questa è stata la mia sfortuna. Una volta spostata in reparto, io e la mia compagna di stanza siamo state totalmente abbandonate a noi stesse: nessuna assistenza pratica (io avevo subìto l'episiotomia e riuscivo con moltissima fatica a muovermi autonomamente e a lavarmi), nessun tipo di informazione sulla terapia da seguire (mi sono ritrovata le pasticche di methergin sul vassoio dei pasti, senza che nessuno mi avesse detto niente!) e nessuna assistenza post natale: eravamo costrette a spostarci noi per andare a vedere i nostri figli (non è previsto in ginecologia il trasporto dei neonati in reparto per l'allattamento) e inoltre non c'era nessun tipo di consulenza per problemi con l'allattamento. Mio figlio di fatto non si è mai attaccato al seno e, nonostante l'avessi fatto presente per chiedere aiuto, mi è stato risposto dalle signore della nursery che questo non era di loro competenza e che avrei dovuto cercare un'ostetrica.
Mio figlio quindi non si alimentava da me.. ma davo per scontato che venisse dato lui il latte artificiale alla luce di quello che avevo fatto presente: ebbene..NO. Vengo a sapere al momento della dimissione che ai bimbi viene somministrata solo una soluzione glucosata, per non rovinare l'allattamento!!! Morale: il piccolo viene dimesso in notevole sottopeso (ben oltre quello fisiologico!) e disidratato; una volta a casa non mangiava e sono stata costretta a ricoverarlo al Bambin Gesù. Una chicca: nel fascicolo pediatrico che ci hanno consegnato hanno scritto che l'alimentazione seguita dal neonato durante la degenza era di origine materna!!!

Patologia trattata
Parto.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Rottura precoce membrane

Buon giorno signore :)
La mia ragazza Natalia è tuttora ricoverata al S.Camillo.
Da domenica Natalia è ricoverata con continue perdite di liquido amniotico, che hanno proseguito fino a ieri, che sono finite perchè è finito anche il liquido...
Lo abbiamo appreso dopo il tentativo (non riuscito) di amnioinfusione.
Mi è stato detto "eeh, non si può fare, non c'è liquido per entrare con l'ago, ci riproviamo lunedì".
Ora, dico io, PUO ESSERE MAI? che in una situazione del genere il medico si prenda 5 giorni per ritentare senza intenzione di monitorare la cosa prima??? Voi mamme lo sapete quant'è fondamentale il liquido e cosa succede se quest'ultimo viene a mancare del tutto... Lo so pure io, grazie alle Vostre testimonianze di sofferenza trovate su molti forum ed anche grazie ai forum medici. So che se si vuole fare tutto il possibile, ci sono molti posti dove il monitoraggio, se serve, si fa 3 volte al giorno. Arrivando al dunque, il dottore in questione è una persona ESTREMAMENTE fredda ed arrogante (a parere mio), ma con me è cascato male, perchè non gli ho permesso di ignorare le mie domande. NON OSO PENSARE COME VI SENTITE VOI DONNE IN DIFFICOLTA', IN UNA SITUAZIONE DI GRAVE DISAGIO, QUANDO CHIEDETE AIUTO PER SALVARE CIO CHE è PIU' IMPORTANTE PER VOI, ANCHE DELLA VOSTRA STESSA VITA... se vi trovaste di fronte a tanta disumanita'...
Alberto.

Patologia trattata
Rottura precoce membrane 25+2 settimane.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Un po più di umanità non guasterebbe

A fine anno purtroppo il cuore del mio bimbo ha smesso di battere alla 10° settimana. La mia ginecologa mi dice che dobbiamo fare un raschiamento e decidiamo per tre giorni dopo. La sera stessa, però, iniziano perdite rosso vivo, chiamo la ginecologa e mi dice di andare al pronto soccorso ostetrico e farmi ricoverare.
Arrivo lì alle 10 di sera, non c'era nessuno in fila per fortuna. Entro, tre donne stavano guardando un film, alzano lo sguardo con fare interrogativo e io spiego la situazione. Risposta: "embè?". Spiego di nuovo cosa mi ha detto la ginecologa. Risposta: "Ma 'a dottoressa lo sa benissimo che qui nun c'è posto". Chiedo cosa devo fare allora, visto che ne va della mia salute: "ma quanto sangue c'hai?". Io rispondo ancora pochino. Mi visitano con una non delicatezza terribile, tirano fuori lo speculum imbrattato di sangue e: "vabbè qui nun è un'emorragia in corso, torna domani mattina alle 7 che te ricoveramo...".
Il giorno dopo alle 7.00 ero lì. Analisi del sangue, ore ed ore ad aspettare senza sapere nulla. Alla fine mi cercano un letto, sto male, dentro e fuori, e continuano ad arrivare persone con problemi e partorienti. Ad un certo punto mi chiamano, e mentre aspetto fuori da una porta socchiusa (c'era dentro una ragazza) sento dire: "'ndo la mettiamo?", risposta "'ndo te pare tanto è n'aborto"...
Alle 4.00 del pomeriggio mi trovano un letto, ho visto tanto dolore, ho visto trattare la mia compagna di stanza, che stava subendo un aborto terapeutico ed era in preda alle contrazioni, con una sufficienza agghiacciante: "mi sento malissimo", risposta "aho e io che te devo fà?". Esperienza umana da cancellare, ma professionalità e pulizia presenti.
Io non chiedevo una carezza sulla testa oppure un campionario di empatia, ma nemmeno di essere trattata in quel modo.
Per il resto sono stata assistita, ho fatto anche due chiacchiere notturne con un'infermiera. Capisco il loro stress, il sovraccarico e la mancanza di personale, la stanchezza e tutto. Ma insomma.
Nonostante tutto sento di consigliare questo reparto, senza aspettarsi magari un gran trattamento umano, ma su queste cose certamente conta la professionalità.

Patologia trattata
Aborto interno.
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Un brutto inizio ma un lieto fine!

Arrivo in ospedale (San Camillo) il giorno 3 dicembre 2009, sono circa le 20:00; ho passato la giornata in casa con contrazioni poco forti che andavano e venivano. Avevo perso il tappo di muco il giorno 30 novembre 2009. Mi visitano; mi fanno il monitoraggio e mi dicono: niente signora, è solo alla 37 settimana, c'è tempo, sono contrazioni preparatorie, lei partorirà fra almeno 3 settimane!!!!
Torno a casa, mio marito mi guarda e mi dice: la solita esagerata visto che non hai niente, che è troppo presto? Mi metto a letto verso le 23:00; ore 3.00 di mattina (siamo al giorno 4 dicembre) mi sveglio con fitte fortissime all'addome e alla schiena; mi alzo, comincio a camminare per cercare di vedere se passano; niente. Sveglio mio marito e gli dico che dobbiamo tornare in ospedale perchè sto male. Arrivo al pronto soccorso e trovo il medesimo ginecologo della sera prima che mi guarda e mi fa: ancora qua? le ho detto che c'è tempo, non ha niente, torni a casa! insisto perchè mi visitino, sto male, ho dolori forti! Visita: signora non è dilata, non ha niente! A quel punto inizio a piangere e a dire che sto male che non è possibile che i dolori che sento non siano contrazioni. L'ostetrica di turno mi invita a tornare a casa e a quel punto, pronuncio la parolina magica: il mio gine è... saltano tutti sugli attenti (il mio gine è un stimatissimo medico del medesimo San Camillo), nel giro di 1/2 ora sono ricoverata!.
Alle 11.30 del mattino, sempre del 4 dicembre, iniziano i dolori veramente forti, sono dilatata due cm. (ma come non c'era tempo?) I dolori diventano sempre più forti e insistenti tant'è che dopo il secondo monitoraggio verso le 13:00 una ostetrica in reparto mi dice che sono entrata in travaglio. Alle 15.00 rottura delle acque. Mi portano in sala parto, dopo un ora sono a 5 cm! mi fanno l'epidurale come da me richiesto.
In sala parto l'atmosfera è completamente diversa rispetto al reparto, sale nuovissime e super attrezzate, ostetriche efficientissime e gentilissime; mi spiegavano tutto passo passo. Arriva mio marito: lo fanno accomodare. passano le ore alle 19:00 sono ancora a 5 cm! Arriva il mio ginecologo che inizia il turno notturno! mi dice di stare tranquilla che manca poco, ma l'epidurale ormai non fa più alcun effetto, rallenta le contrazioni ma non il dolore che ora si concentra sulla schiena. Alle 23:00 ancora niente! le ostetriche si consultano con il mio ginecologo e lui decide di interrompere l'epidurale perchè sta rallentando troppo il parto. le ostetriche mi stanno vicino, mi consolano e mi spiegano quello che devo fare; alle 2.00 di notte (siamo ormai al 5 dicembre ed è dal giorno 3 che ho le contrazioni) sono pronta! inizio a spingere, il mio gine e le ostetriche mi stanno intorno, mi consigliano, mi aiutano. Un dolore indescrivibile ma dopo 12 ore alle 2.57 nasce mio figlio! SE non avessi trovato una equipe come quella presente in sala parto, quella sera avrei sicuramente dovuto fare il cesareo!
E' vero, negli ospedali ci si può trovare bene o male; nel mio caso ha fatto tanto l'essere assistita dal mio ginecologo, ma ho percepito la professionalità in sala parto, di ogni membro dell'equipe. Nonostante i problemi iniziali avuti al pronto soccorso (non vi dico la faccia del gine del pronto soccorso quando alle 3:00 è salito in sala parto e mi ha visto con mio figlio in mano), dovuti forse al troppo affollamento, e al fatto che in quel periodo l'ospedale san Eugenio aveva il reparto della maternità in ristrutturazionee quindi il bacino di utenza di quell'ospedale si riversava sul San Camillo, ho trovato competenza e professionalitò, quando ho chiesto l'epiturale nessuno ha neppure tentato di dissuadermi. Quando mi hanno messo i punti a seguito di episiotomia, mi hanno nuovamente addormentato la parte tant'è che non ho sentito nulla.
L'unica pecca forse un po' il reparto di degenza, che risente degli anni, ma consiglio questo ospedale a chi vuole partorire nella certezza di essere circondata da personale competente.

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza parto

Parto cesareo programmato in diabete gestazionale, eseguito nel tardo pomeriggio senza alcuna sorveglianza, se non un attimo prima dell'ingresso in sala operatoria... e infatti ero in ipoglicemia io e non oso sapere quanto lo fosse il mio piccino.
Non parliamo di 7 tentativi falliti per una semplice agocannula.
Dulcis in fondo, nuova incisione sull'addome, per cui mi sono ritrovata due cicatrici, di cui la pregressa fatta in un altro ospedale (dove vivevo prima) perfetta; la nuova fatta al San Camillo si è invece infettata ed ora dovrò fare un un intervento di chirurgia plastica per rimediare.
Per completare, dopo due giorni e mezzo ci hanno dimesso e mio figlio aveva una congiuntivite catarrale della quale nessuno mi aveva avvisata, nè tantomeno era stata prescritta alcuna terapia.
Un'esperienza che mi porterò dentro per tutta la vita.

Patologia trattata
Parto cesareo programmato.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Parto

Ho partorito in questo Ospedale circa 3 anni fa e dovrò rifarlo SOLO per questioni logistiche (ma stavolta saprò come far valere i miei diritti). Mi sono recata in PS per via della perdita di liquido che l'ostetrica sosteneva potessero essere semplici perdite vaginali... se non fosse che il tampone che mi fece indicò la presenza di liquido amniotico per probabile piccola rottura superiore del sacco. Assistenza in sala parto praticamente nulla. Sono stata inserita subito in sala parto, forse per mancanza di posti letto in reparto, ove sentivo la sofferenza delle altre mamme(ma questa è stata la cosa meno problematica).Travaglio iniziato alle 16.00 (ho partorito alle 8.00 del giorno dopo) ma hanno fatto entrare mio marito soloalle 21.00 senza alcun motivo specifico.
Forse per non avere una persona in più tra i piedi, ma che sarebbe stata di supporto alla sottoscritta (primipara!!). L'anestesista, alle mie domande su come avveniva l'epidurale, domandeposte solo per tranquilizzarmi mentre procedeva, ha espresso la solita sciocca frase "signora non è la prima che la fa'" (e vi assicuro che sono tutt'altro una persona dedita alle lamentele). Unica umanità l'ho ricevuta da due studentesse ostetriche ed un'ostetrica che mi ha proposto di far una doccia... Doccia in un bagno,con un telo posto per terra per non scivolare da cui sono dovuta uscire, nonostante il sollievo, dopo 10 minuti perchè mancava l'aria... Sarò stata visitata tra specializzande,ginecologi ed ostetriche almeno 30 voltecon una delicatezza, di alcuni, inesistente.Il mio solo ringraziamento va all'ostetrica La Porta che mi ha spronata nel momento del parto. Ricucita da una specializzanda medico, alla quale il supervisore diceva mentre procedeva " ma no, prendi più lembo.. oh ma allora insisti" (questo più volte). Il tutto penso sarebbe stato diverso se avessi assoldato un'ostetrica a pagamento, come fanno molte donne. Assistenza in reparto appena sufficiente, solo un ostetrico rispondeva alle mie richieste di sostegno relative all'allattamento. Sui ginecologi posso dire poco (il mio era in ferie). Sui pediatri dico solo che mi hanno fatta uscire dopo 3 giorni dandomi motivazioni diverse (bambino col raffreddore, bambino che aveva perso peso, bambino con probabile soffio al cuore...) la prima ed ultima rivelatesi po' sbagliate!!! Insomma, se volete un reparto attento e premuroso in questo delicato ed importante momento vostro e del vostro bimbo (mio figlio dalle 10.00 della mattina l'ho poi rivisto alle 15.00... e questo è ledere un DIRITTO come ben spiegato al corso Preparto, realizzato proprio da una ex ostetrica del San Camillo Forlanini) questo ospedale potrebbe non fare per voi.

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Gravidanza a rischio

Mi sono rivolta al San Camillo su consiglio di conoscenti. Avendo fatto l'inseminazione artificiale con aborto pregresso a 21 settimane, sono stata inserita nella lista delle pazienti per gravidanza a rischio seguita dalla Dott.ssa Flavia Pierucci.
Le visite avvenivano una volta al mese, nessuna eco di controllo, solo analisi e tamponi all'occorrenza, controllo battito fetale + terapia con Cardioaspirina. La dottoressa comunica solo via email. Per urgenze rivolgersi al PS.
Alla 19° settimana vado al PS per un forte mal di schiena e dolori addominali e mi diagnosticano un accorciamento del collo dell'utero a 30 mm. + probabile candidosi. Prognosi: una settimana di riposo e difesa con raccomandazione di farmi vedere quanto prima dalla mia ginecologa. La contatto via email e lei si rifiuta di anticipare la visita che avevo a distanza di 20 giorni. La supplico, le ricordo che alle spalle avevo già avuto un aborto nello stesso periodo, lei non risponde! Chiedo se è il caso di essere ricoverata e lei risponde testualmente "le pare che la ricoveriamo per una vaginale?". Sollecito altre due volte, specifico che la mia paura riguarda l'accorciamento del collo dell'utero, mi offro di essere visitata privatamente, la supplico, niente!
A questo punto mi sento costretta a cambiare ginecologo con tutta la difficoltà di trovarne uno disponibile a seguirmi a gravidanza inoltrata. Trovo un ginecologo dello stesso reparto che mi riconcilia con il mondo e mi evita una crisi isterica, il bravissimo Dott. Marcello Mastrone, che prende in mano la situazione, accetta di visitarmi nel giro di 3 giorni e riscontra una grave incompetenza cervicale, ovvero accorciamento del collo a 17 mm. e funneling. Sceglie il ricovero poi inserimento del pessario (grazie alla Pierucci che mi ha fatto perdere ben 10 giorni, il cerchiaggio d'urgenza non si poteva più fare) progesterone, magnesio e riposo assoluto a casa. Sto lottando con tutte le mie forze coadiuvata dalla professionalità e rara umanità di Mastrone nel portare la gravidanza "in zona sicura" a 29-30 settimane.
Mi chiedo: perché mettere qualcuno a seguire la gravidanze a rischio se poi, quando il rischio si presenta, non viene data assistenza?

Patologia trattata
Gravidanza a rischio e incompetenza cervicale (ovvero accorciamento del collo dell'utero).
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Pessima gestione del Pronto Soccorso Ginecologico

Care pazienti e non, mi preme segnalarvi quanto mi è successo poche sere fa quando, per un problema di natura cardiaca, sono andata al Pronto Soccorso del Reparto di Ginecologia ed Ostetricia del San Camillo.
Mi trovo al 4° mese di gravidanza ed a seguito di palpitazioni e tachicardia, avevo circa 120 pulsazioni al minuti, ho consultato il mio ginecologo che mi ha suggerito di fare un passaggio ad un pronto soccorso ginecologico con l'obiettivo di fare un'elettrocardiogramma ed una valutazione cardiologica. Sono arrivata al triage del PS Ginecologico alle 21.26, lamentando appunto tachicardia e palpitazioni e dando all'infermiere che mi ha accolto tutte le info necessarie per un quadro clinico completo, ovvero la settimana gestazionale e le terapie domiciliari in corso, in particolare l'ormone tiroideo, per una tiroidectomia parziale eseguita 1 anno e mezzo fa, ed il progesterone, per utero contratto e un distacco amniocoriale.
L'infermiere ha provato a misurare pressione e battiti con un macchinario in dotazione del reparto, di cui non conosceva il corretto funzionamento, così ha chiamato una collega e dopo ripetuti tentativi hanno provato ad interpretare i dati che la macchina forniva, peraltro piuttosto intuitivi, ovvero pressione (minima e massima), pulsazioni ed ossigeno. Continuavano a confondere le pulsazioni con l'ossigeno, sono dovuta intervenire personalmente spiegando che probabilmente la scritta PLS stava per pulsazioni e che quello era il dato significativo, non l'ossigeno. In seguito hanno deciso di procedere con la misurazione manuale, così hanno preso il polso approssimativamente con un orologio ed hanno calcolato circa 112 battiti al minuto.
A questo punto, dopo 10 minuti di tentativi è arrivato il medico, sulla cartella clinica è indicato il nominativo di un medico che non è lo stesso che mi ha visitato, sono abbastanza sicura che si trattasse di uno specializzando. Quest'ultimo non ha fatto alcuna valutazione di natura cardiaca, non ha verificato battiti, presenza di extrasistole o altri parametri possibilmente importanti, ma solo di natura ostetrica, facendomi una visita per valutare il collo dell'utero ed una successiva ecografia. Ho fatto un po' di resistenza perché il mio problema era altrove, mi sembrava fuori luogo perché non accusavo contrazioni, dolori, spasmi né perdite ematiche e speravo di mettere a fuoco le cause dei miei reali sintomi, ma lui mi ha detto che era previsto dal protocollo.
Molto rapidamente ha chiuso la visita dicendo che in tutto il reparto di Ostetricia e Ginecologia non erano dotati di un macchinario per fare un'elettrocardiogramma e che era costretto a chiamare un portantino per mandarmi al Pronto soccorso Generale con un'ambulanza interna per farmi valutare da un Cardiologo; naturalmente mi ha specificato che i tempi sarebbero stati molto lunghi e che sarei stata messa in coda a tutti gli altri pazienti presenti. Ho chiesto se era possibile la consulenza di un cardiologo presso il Reparto di Ginecologia e mi ha risposto di no.
Solo 5 anni fa, nella stessa struttura, ho partorito, con parto cesareo, e per l'occasione ho fatto l'elettrocardiogramma, quindi erano dotati del macchinario necessario; è mai possibile che i tagli delle spese abbiano costretto a rinunciare ad un'apparecchiatura così necessaria in un reparto dove vengono fatti centinaia di parti naturali e non, mensilmente?
Tornando alla narrazione, a questo punto, ho atteso fino alle 22.42 l'ambulanza, quindi più di un'ora rispetto al mio ingresso in PS Ginecologico. Nonostante dimostrassi forte disagio per il sintomo e preoccupazione per me e le mia bimba e che abbia proposto loro più volte di farmi portare direttamente da mio marito, che aveva la macchina parcheggiata a pochi metri e che ci avrebbe messo meno di 1 minuto a raggiungere il PS Generale, mi hanno obbligato ad attendere.
Vi faccio presente anche che il Pronto Soccorso Ginecologico era praticamente vuoto, infatti durante tutta la mia permanenza è arrivata solo una gestante.
Arrivato il portantino, alle 22.42, il medico ha deciso di chiudere la cartella clinica dicendomi che non era più loro competenza, perché l'aspetto ginecologico era stato correttamente indagato.
Quando sono arrivata al triage del Pronto Soccorso Generale, l'infermiere mi ha subito accolto ed ha telefonato al collega del PS Ginecologico lamentando la mancanza di una tracciato e chiedendo il motivo per cui non fosse stata chiesta una consulenza cardiologica in sede, visto che sono una gestante, quindi di competenza loro. Non so quale sia stata la risposta, in ogni modo l'infermiere si è scusato a nome della struttura e mi ha dato la priorità su tutti, nel giro di pochi minuti hanno provveduto a fare visita ed elettrocardiogramma. Non hanno rilevato alcuna anomalia in quel momento, dimettendomi a stretto giro.
Il giorno successivo, il mio ginecologo mi ha consigliato di sospendere il lentogest, perché probabilmente il mio problema è legato ad una intolleranza al progesterone che è molto frequente nelle gestanti. Considerate che ieri sera, con il medico che mi ha visitato al PS Ginecologico, ho provato ad ipotizzare una connessione tra sintomatologia e farmaco, ma lui ha escluso qualsiasi interazione, dicendo che il progesterone solitamente non da alcun effetto collaterale alle pazienti, cosa assolutamente confutabile anche solo dai foglietti illustrativi dei farmaci. Quindi, al momento delle mie dimissioni dal PS Ginecologico, alle 22.42, l'aspetto ginecologico non era del tutto chiuso, il problema era di loro pertinenza, forse avrei dovuto fare un secondo passaggio da loro con le valutazioni del cardiologo e individuare la causa dei miei sintomi avendo escluso patologie cardiache?

Questa vicenda purtroppo è un esempio di pessima sanità, dimostra che la gestione delle donne in gravidanza presso il PS Ginecologico è superficiale ed approssimativa, mettendo a grave rischio la salute delle madri e dei futuri nascituri.
Non è accettabile che un infermiere che presidia l' accettazione non sappia utilizzare i macchinari che sono in dotazione alla struttura, che non riesca a decodificare i dati e che non conosca i farmaci, ho dovuto spiegare cosa sono il tirosint ed il lentogest (farmaci purtroppo ampiamente utilizzati da noi donne, durante la gravidanza), così come non è accettabile che il medico che mi ha visitato sia diverso da quello che risulta responsabile della mia cartella clinica e che faccia una valutazione senza raccogliere in modo puntuale e scientifico tutti i parametri necessari (frequenza cardiaca, extrasistole e quant'altro), lasciandomi per più di un'ora in attesa di trasferimento.
Ho segnalato al Direttore Sanitario questo episodio e spero che venga fatta chiarezza rispetto alla correttezza delle procedure che sono state mese in atto ed alla competenza, professionalità e buonsenso del personale sanitario presente quella sera, spero anche che ci sia maggiore vigilanza e controllo sul lavoro dei dipendenti, in modo che nessun'altra gestante debba subire un trattamento del genere.

Patologia trattata
Palpitazione e tachicardia in gravidanza.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Gestosi mal gestita

Sono stata ricoverata a novembre di un anno fa per un inizio di gestosi. Ero a 36 settimane. Rimango in ospedale per un mese cambiando ben 5 terapie. Vengo stimolata per indurre il parto naturale (secondo figlio, primo nato con parto vaginale) 6 volte. Esattamente 6 dolorosissime ed inutili volte. Rifiuto la 7° e mi mandano in sala parto grazie all'intercessione della straordinaria dottoressa Valeria Lucantoni. In sala operatoria mi rompono il sacco e mi iniettano ossitocina per stimolare le contrazioni. Le contrazioni ci sono, ma la bimba non spinge e io non mi dilato. Solo a questo punto, con un monitoraggio che non convinceva più, con la pressione a 180/120, dopo 6 giorni di digiuno (perché ogni giorno si prospettava la possibilità del cesareo quando falliva la stimolazione), dopo 4 visite (4) di tirocinanti in un'ora e altrettante fra ostetriche e medico, e con una flussimetria ovviamente sballata già da troppo tempo, si opta per un cesareo che esegue con grande professionalità e delicatezza il dottor Mastrone, l'unico che ha avuto il coraggio di analizzare la mia cartella clinica, la mia storia e il mio stato di prostrazione e DECIDERE. Il cesareo non è un buon modo di partorire, ma ci sono casi in cui è necessario per il bimbo e per la mamma. Il mio era uno di quelli, potevano forse evitare di sprecare tanti soldi della sanità pubblica per stimolazioni eccessive che non producevano esiti e di farmi sentire disperata e senza via d'uscita. La bimba aveva la testolina di circonferenza incompatibile con il parto vaginale. Non poteva che venire al mondo con un cesareo. Io ho 41 anni, sono fortemente sovrappeso, soffro di tiroidite di Hashimoto e da allora di pressione alta. Me la sono vista brutta mi sa! Il mio consiglio è di non venire al San Camillo a meno che non si abbia il medico interno ed anche in quel caso tenere conto delle gerarchie, dell'anzianità e degli equilibri del personale. Inutile avere un'ostetrica (che vi chiederà almeno 800 euro), se siete fortunati come me troverete la mitica Vincenzina a supportarvi. Straordinari in compenso i medici del nido, accuratissimi e rassicuranti. Mia figlia sta bene, e questo è quanto!
Per inciso, anche il mio primo figlio è nato al San Camillo, con medico interno però (dott.ssa Pellizzari) e parto senza complicazioni - per quella esperienza potrei raccontare tutta un'altra storia.

Patologia trattata
Gestosi nel terzo trimestre.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Cesareo per placenta previa

Sono stata ricoverata la seconda settimana di febbraio 2014 per un parto cesareo con il Dott. Starita. L'intervento è andato molto bene, mio figlio sta benissimo, il dottore con il suo staff è stato meraviglioso. Un punto negativo va alla pulizia del reparto di degenza, anche alle ostetriche, che non riescono a seguire tutte le pazienti, passavano chiedendo come va e poi di corsa via...
Gli infermieri sono tutti molto professionali (certo come in tutti gli ospedali c'è l' infermiere/a gentile e quello/a no).
Ottimo reparto, lo consiglierei!

Patologia trattata
Placenta previa.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

MAI PIù

Sono arrivata al San Camillo verso le 19.30 del 22 agosto 2010 dopo aver rotto il sacco a 38 settimane... mi visitano al pronto soccorso e il ginecologo, dopo avermi chiesto chi mi aveva seguito durante la gravidanza e dopo avergli detto che il mio ginecologo faceva parte del Sant'Eugenio, mi dice " e mo n'do sta er ginecologo tuo??" gli dico che conosco un ginecologo del San Camillo molto bravo a parer mio, e lui mi risponde "ma qua dentro semo in 27 proprio quello sei annata a cercà!!!" io rimango incredula e subito dopo mi dice "dai che stanotte partorisci". salgo su in sala parto un po' felice di poter abbracciare presto la mia piccola e un pò sconcertata per l'accoglienza... appena arrivata mi mettono in sala parto, la n°3, ma poco dopo vengono per dirmi di salutare i parenti, compreso mio marito, perchè tanto non avrei partorito prima di 24/48 ore e quindi scendo al piano terra. risalgo dopo circa 10 minuti e mi mettono in una specie di sala d'attesa a litigare con una barella alta 1 metro e che si muoveva ogni volta che tentavo di sedermi; dopo un pò ascolto il primo parto e immediatamente sento urlare, di nuovo esclamo ad alta voce "ah che bello sono gemelli", subito dopo entra una ostetrica che mi fa "ma quale gemelli, questo è un altro "e aveva le dita sporche di sangue, era raccapricciante.. esce dopo aver preso un lenzuolino... nel frattempo ascolto altri 8 parti e sale l'ansia e iniziano le contrazioni. passano le ore e arriva mezzanotte. mi riportano nella sala parto, dico di aver le contrazioni, mi dicono che sarebbero venuti a breve ad attaccarmi il monitoraggio, passano 2 ore e sento dal corridoio qualcuno che dice "abbiamo un parto aperto di 2 cm. giù al pronto soccorso, spostiamo la 3 che tanto non travaglia, ma che l'avete ricoverata a fa qua potevate lasciarla giù fino a domani o farla trasferì da quarche altra parte, e che se dovemo accollà tutte quelle der Sant'eugenio (che era chiuso per ristrutturazione)?????". A quel punto impreco e strillo: io so due ore che sto in travaglio, se me venite attaccà il monitoraggio magariiiii! vengono dopo 1 ora a montare il monitoraggio e da lì a poco mi inizia un dolore forte al basso ventre, le contrazioni invece di alzarsi si abbassavano 70 max, ma il dolore diventava insopportabile... senza neanche visitarmi mi dicono: vedi da dormì che domani c'hai da fa co le contrazioni vere... Da lì non li ho più visti fino all mattino alle 6, quando ho strillato perchè non c'erano più battiti al monitoraggio... mi rivisitano e mi fanno "sei solo a 3 cm te lamenti??? i dolori aumentavano e io iniziavo a innervosirmi. a un certo punto entra un signore e mi inizia a dire "io nun ve capisco a voi donne, prima volete fa i figli e poi nun volete partorì, se questi so dolori allora co quelli veri che fai muori??? e poi co la ciccia che c'hai non se vede manco er monitoraggio, mettite sdraiata che te devo visita mo te faccio l'epidurale perchè me inizi a stancà (stavo solo piangendo).. tu marito nun lo potemo fa entra perchè se faccio entra tu marito poi devo chiude le porte dell'altre sale parto prima della tua e non c'ho tempo.. quindi rassegnate devi sta da sola". Mi ha visitato con una delicatezza nota a un elefante e il dolore basso che io avevo aumentava e io tendevo a contrarmi; a quel punto mi fa " te nun te voi fa visita" si toglie i guanti e continua " mo te vengono a fa l'epidurale (a cui io mi ero opposta e percio non ho fatto nemmeno la visita dall'anestesista) cosi te la pianti perchè sei esagerata.." mentre esce gli dico fra le lacrime che certi lavori vanno fatti per passione non solo per soldi. lui mi ride in faccia ed esce. poco dopo viene una ostetrica che mi mette sotto la doccia calda. li per li va molto meglio, ma poi il dolore inizia a diventare più forte e frequente a quel punto esco dal bagno mi appoggio con il busto sul letto e sento spingere. assecondo la spinta e sento scendere qualcosa. il dolore diventa più lieve e vedo scendere acqua sporca. a quel punto inizio a urlare AIUTOOOOOOOOOOOOO LA DEVO FA DA SOLA STA BAMBINA????? entra un'ostetrica che mi dice "io capisco tutto, noi ci stiamo mettendo la pazienza con te ma cosi non se po". io spiego cio che è successo e mi fa sdraiare. a quel punto gli escono gli occhi di fuori e mi dice "ma c'hai la testa lì, eccola, questo con due spinte è nato". chiama di corsa l'aiuto ma tempo che montavano l'altro cavalletto lei è nata e mentre nasceva sentivo le ostetriche che dicevano " non si sente il battito non si sente il battito" e mia figlia non piangeva. mi è preso un colpo e con il cuore in gola ho chiesto cosa significasse e perchè mia figlia non piangeva. dopo qualche secondo si è sentito uno strilletto e me l'hanno poggiata sull'addome e mi hanno spiegato che prendevano in giro il medico che alludeva al fatto che non si sentivano i battiti perchè ero troppo cicciona e non perchè non si era accorto che la bimba stava per nascere sola.....e che il mio dolore basso e le contrazioni basse erano dovute al fatto che lei era già incanalata ma il parto non era aperto a sufficienza.. Ringrazierò per sempre l'ostetrica RITA per avermi aiutato a mettere al mondo chiara e perchè è una delle pochissime ostetriche competenti e professionali del San Camillo, ma tutto il resto dell'equipe manca di professionalità e cortesia!

Patologia trattata
PARTO.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Taglio cesareo programmato

Ho partorito nel 2018 al San Camillo. Parto cesareo prima figlia. Dopo 1 notte di Nido, inizio il rooming in.
Rooming in con taglio cesareo appena ricucito e dolori interni di utero che si contraeva. Sola in stanza (il papà poteva essere presente solo 1 ORA dalle 19.00 alle 20.00).
Lei che piangeva ininterrottamente perché aveva fame. Un'ostetrica che per aiutarmi entra e mi strizza i capezzoli introflessi per farli uscire fuori per 15 minuti che dal dolore stavo per svenire, e lei irritata mi trattava con sufficienza... Ho passato la notte più brutta della mia vita, senza riuscire ad alzarmi, con la bimba che piangeva ininterrottamente. Io sola in stanza, spaventata, non sapevo cosa dovevo fare. Nessuno mi aveva preparata. Piangevo anche io.
Alle 5.00 riesco ad alzarmi per chiamare aiuto.
2 ostetriche vengono verso di me e mi scoppiano a ridere in faccia dicendo "cosa ti aspettavi, non c'è niente che non va, benvenuta nel mondo della maternità".
Io sono ancora traumatizzata, mi sono sentita sbagliata, non all'altezza, derisa... oltre che spaventata e dolorante.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza da NON ripetere

Dovendo fare un piccolo intervento per un polipo dell'endometrio, mi sono rivolta al reparto di Ginecologia del S. Camillo.
Fatta la "preospedalizzazione" mi mettono in lista per la settimana successiva. La mattina seguente mi telefonano e rinviano l'intervento di un'ulteriore settimana. La mattina dell'intervento mi fanno anticipare di due ore, ma dalle 10.15 di mattina alle 18.00 di sera rimango in attesa senza sapere se farò o meno l'intervento perchè la paziente in lista prima di me, avendo una situazione complicata della quale non ne erano a conoscenza (day hospital) avrà un intervento che durerà 7 ore. Alle 18.00 finalmente mi dicono che chiaramente non possono operarmi e quindi si deve riprogrammare l'intervento (e3).
Chiaramente non ho riprogrammato l'intervento perchè, volendo risolvere il mio problema in tempi relativamente brevi ed avendo già aspettato troppo (18 dicembre 2021 - 26 gennaio 2022) andrò in privato, amareggiata di aver purtroppo constatato che la sanità pubblica di cui tanto si parla è un qualcosa dalla quale stare lontani.

Patologia trattata
Polipo endometriale.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Parto

Ho partorito al San Camillo mia figlia nell'agosto 2012. Ostetriche di pessimo umore, disponibilità zero, ho chiesto l'epidurale e a riguardo non mi metto neanche a scrivere i commenti ricevuti dalle ostetriche... Dopo il parto ho richiesto una tachipirina e la risposta e' stata "no non l'abbiamo". In più appena ho partorito mia figlia non ho potuto tenerla in braccio e l'ho rivista dopo 8 ore - con tutto che e' nata sana! La risposta: "la stanza serve ad un altra ragazza che deve partorire, stiamo ristrutturando la sala parto". Questa e' l'assistenza che riservano al San Camillo se una persona deve partorire? Pessimi l'atteggiamento e l'assistenza che mi sono stati riservati.

Patologia trattata
Parto.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza

Ho partorito mio figlio presso il San Camillo nell'agosto 2011. Va bene che era un periodo di emergenza a causa della concomitante chiusura dei reparti di maternità di altri ospedali romani, ma ho riportato un'esperienza veramente negativa di disorganizzazione e pessima assistenza, che costituisce tuttora per me un ricordo traumatico. Dall'accettazione, quando non credevano che avessi rotto il sacco, come poi confermato dal tampone, al fatto, mi hanno lasciato con induzione e monitoraggio senza assistenza, tanto che ho dovuto chiamare io l'ostetrica quando ho visto precipitare i battiti fetali... e non era un falso allarme, visto che mi hanno portato in camera operatoria urlandosi reciprocamente "non c'è tempo"; da piccole perle, come i pasti portati in contemporanea al bimbo da allattare (e "se quando torniamo non hai mangiato dobbiamo comunque portar via il pasto"), alle pulizie fatte sempre mentre si allatta spostandoti il letto su cui stai; dall'infermiera che confonde un'ustione con una smagliatura e che non sa distinguere una flebite malgrado io gliela segnali, al fatto che non avevano a disposizione i medicinali necessari (fra cui l'antibiotico per streptococco)... MAI Più!

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Infezione peritoneale

Nel 2012 ho partorito con taglio cesareo presso l'Ospedale San Camillo di Roma.
L'intervento non sembrava aver presentato particolari problemi, ma con il passare dei giorni i dolori nella zona addominale non si attenuavano, mi è venuta la febbre a 39 °C, pertanto il dottore di turno ha richiesto un RX ed una TAC addome con contrasto.
La TAC ha evidenziato una raccolta di fluido disomogenea in sede sottocecale, altri nuclei gassosi liberi nell'addome e nell'ambito dei muscoli retti.
Il medico del Reparto ed il chirurgo che ha praticato il cesareo mi hanno spiegato che si trattava di una complicanza legata al versamento di sangue nell'addome avvenuto durante l'intervento, che si era infettato e che aveva causato la paralisi intestinale (ileo dinamico). Hanno quindi detto che avrebbero provato con una terapia antibiotica per circa una settimana e che, se non avesse avuto successo, sarebbe stato necessario intervenire chirurgicamente.
Purtroppo la cura di antibiotici ed antivirali non ha prodotto risultati, tanto che al controllo strumentale successivo l'infezione risultava progredita, e vi era la presenza di ascessi.
Sono stata quindi sottoposta ad un nuovo intervento chirurgico per laparotomia d'ascesso peritoneale, che ha comportato l'inserimento in sede di tre drenaggi.
Dopo alcuni giorni di drenaggio e di ulteriore cura antibiotica, la situazione è andata migliorando, con la scomparsa della febbre, anche se i dolori addominali persistevano pertanto ho effettuato visite specialistiche presso due diversi gastroenterologi privatamente.
Dopo interminabili giorni di terapia, analisi e digiuno, finalmente dopo un mese dal parto sono stata dimessa.
Quale ultimo aspetto, cui non ho accennato precedentemente, voglio sottolineare che il bombardamento di antibiotici cui sono stata sottoposta, unitamente alla necessità di effettuare esami strumentali con liquidi di contrasto radioattivi, al digiuno e alle precarie condizioni di salute, mi hanno costretta mio malgrado ad interrompere l'allattamento al seno per non correre il rischio di pregiudicare la salute del mio bambino.

Patologia trattata
Infezione peritoneale da parto cesareo.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Parto

Purtroppo la mia esperienza non è stata positiva. Mi avevano consigliato di contattare una delle ostetriche, così quando è il momento le chiami e, ovviamente a pagamento, ti danno più assistenza. Purtroppo nessuna di quelle di cui mi avevano dato il cellulare, mi ha ricontattata. Fatto sta quindi che quando è arrivato il momento di partorire, pur avendo richiesto più volte l'epidurale, non me l'hanno fatta e, dopo 15 ore di dolori, alla fine mi hanno fatto il cesareo. Esperienza negativa in tutto. Non ti considera nessuno e c'e la massima freddezza. Non ci tornerei mai più.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pessimi

Nel 2009 ero in attesa del mio primo figlio. Sono stata ricoverata a fine novembre per una flussimetria andata male e per la gestosi.
La degenza di per sè in ginecologia è andata bene, infermiere e ostetriche competenti e molto disponibili, ma non mi farei mai più visitare dal dott. D. Dà risposte frettolose e assurde che non stanno nè in cielo nè in terra!
Il 23 dicembre alle 23.30 mi presento in PS per la pressione troppo alta e, dopo monitoraggio, la visita appura che sono dilatata di 3 cm. e perdo sangue.
Mi ricoverano subito e verso le 2.00 di notte inizio a perde sangue e iniziano le contrazioni. Alle 5.00 decidono di farmi il cesareo d'urgenza per il quale aspetto fino alle 8.00 di mattina.
Mi portano in sala operatoria e l'anestesista mi ha fatto 7 buchi per trovare il punto per l'epidurale, senza riuscire a farmela.
Arriva un secondo anestesista e mi fa la spinale finalmente.
Il cesareo è stato fatto dal Dott. STARITA, una persona PREPARATA, UMANA e FANTASTICA.
Purtroppo è stata l'unica luce della mia esperienza, perchè un paio di ore dopo il taglio cesareo è scesa l'ostetrica con le tirocinanti e mi hanno aperto il collo dell'utero a mano con una indelicatezza e una brutalità incredibili.
Le infermiere erano acide e menefreghiste, le chiamavi e, SE venivano, erano pure scocciate; non c'erano antidolorifici perchè era il 24 dicembre e la farmacia era chiusa... ma si può?????? ci dissero di farceli portare da casa...
Quando ci portavano i bimbi, le ostetriche restavano per pochi minuti perchè ovviamente erano poche e piene di lavoro.
Una in particolare ci spremeva come fossimo mucche, tanto da provocarmi un livido enorme sul seno per far attaccare mio figlio, che tra l'altro non si è mai attaccato!
Anche qui mi sento di nominare l'ostetrica GIULIA, perchè è una persona competente e molto umana... lei è stata l'unica ad aver capito cosa passavamo noi neo mamme!
Anche la dottoressa che mi ricoverò e che poi mi ha dimessa è stata molto brava, ma non ricordo il nome.
Ah sì.. tralasciamo il fattore pulizia va!
In questa struttura non partorirei mai più

Patologia trattata
Gestosi e parto cesareo d'urgenza.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Non tanto bene

Arrivata all'ospedale, mi hanno diagnosticato una gravidanza extrauterina ma non c'era posto. Ovviamente, se avessi avuto il ginecologo di riferimento, il posto si sarebbe trovato. Quindi dopo 6 ore di attesa mi hanno dirottato sulla Casilina. Io avevo un'emorragia interna causata da rottura della tuba.
Ho deciso di trovare un ginecologo privato del San Camillo per evitare una futura eventuale situazione. Mi hanno segnalato il Dott. Costabile Guida, ma non si è rivelato molto professionale. Devo elogiare invece il Dott. Cucinelli, molto umano e sensibile.
Grazie.

Patologia trattata
Gravidanza.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Affatto soddisfatta

La mia esperienza personale è stata negativa e non mi sono trovata bene col medico che seguiva la mia gravidanza.
E' antipatico, non risponde mai al cellulare e si lamenta sempre.
Visite frettolose e mai puntuali.
Reparto con poca assistenza. Personale acido e scontroso.

Patologia trattata
Gravidanza.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

superficiali

la mia esperienza in questo reparto è stata negativa al punto che mi sono rivolta al tribunale del malato.... dovrò sicuramente ripetere l'intervento.
la superficialità e la demotivazione alla professione regnano sovrane, inoltre la comunicazione interpersonale è inesistente, presa in carico del paziente e accoglienza "ZERO".
Non ho altro da aggiungere se non raccomandare a chi legge di andare altrove.

Patologia trattata
fibroma ovarico.
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